La trasmissione "Il più grande pasticciere" realizzata da Raidue in collaborazione con Toro si è conclusa da alcuni giorni ma l'eco continua a risuonare e i suoi concorrenti stanno vivendo un periodo di ulteriori impegni carichi di emotività e prospettive. È il caso senza dubbio di Antonio Daloiso (scheda) che ha vinto la finale: a Fattitaliani parla dei diversi momenti vissuti nel programma, del rapporto con gli altri colleghi, delle riflessioni e delle sensazioni provate e del libro di ricette che pubblicherà a febbraio con Rai Eri. L'intervista.
Complimenti per la vittoria. Lo sa che in tanti sul web facevano il tifo per lei? Comincio con il ringraziare tutti coloro che hanno fatto il tifo per me: il calore e la vicinanza sono arrivati da più parti, perfino dal web e questa forza mi ha accompagnato per tutta la competizione. Oggi, a pochi giorni dalla vittoria, l’energia di tutti coloro che mi seguono, soprattutto dai più grandi social network, continua a rinnovare la gioia per questo traguardo raggiunto.
Quando ha cominciato a intuire che poteva arrivare a vincere?
Quando partecipo ad una competizione mi prefiggo sempre come obiettivo finale la vittoria: questo non per poca umiltà o per presunzione ma semplicemente perché devo investire tutto ciò che posso per raggiungere sempre il massimo. Durante la competizione non c’è stato un momento preciso in cui ho cominciato a intuire che potevo vincere se non quando sono arrivato in finale con Gianluca: ero a due passi dal traguardo e ho cominciato ad assaporare la possibilità della vittoria.
Quando partecipo ad una competizione mi prefiggo sempre come obiettivo finale la vittoria: questo non per poca umiltà o per presunzione ma semplicemente perché devo investire tutto ciò che posso per raggiungere sempre il massimo. Durante la competizione non c’è stato un momento preciso in cui ho cominciato a intuire che potevo vincere se non quando sono arrivato in finale con Gianluca: ero a due passi dal traguardo e ho cominciato ad assaporare la possibilità della vittoria.
Degli altri due colleghi in finale che cosa ammirava e temeva di più?
Roberto è un grande professionista e ciò che ammiro maggiormente in lui è la sua bravura nella decorazione all’italiana; Gianluca, a sua volta, è molto bravo nell’arte oratoria e quindi nelle modalità espositive dei propri dolci.
Roberto è un grande professionista e ciò che ammiro maggiormente in lui è la sua bravura nella decorazione all’italiana; Gianluca, a sua volta, è molto bravo nell’arte oratoria e quindi nelle modalità espositive dei propri dolci.
Del suo bagaglio emotivo e di esperienza ha messo dentro questa avventura?
Questa esperienza non potevi non viverla in toto e quindi accanto ai miei arnesi e agli strumenti del mestiere non potevo non utilizzare tutto il mio arcobaleno emotivo derivante dalle mie molteplici esperienze, lavorative e non. La mia determinazione e la mia ostinazione sono state probabilmente le armi vincenti accompagnate da tanta passione e amore per questo lavoro.
Questa esperienza non potevi non viverla in toto e quindi accanto ai miei arnesi e agli strumenti del mestiere non potevo non utilizzare tutto il mio arcobaleno emotivo derivante dalle mie molteplici esperienze, lavorative e non. La mia determinazione e la mia ostinazione sono state probabilmente le armi vincenti accompagnate da tanta passione e amore per questo lavoro.
Le ricette che faranno parte del libro quale tocco in più avranno? In che si distingueranno?
L’innovazione delle mie ricette partirà dall’uso di ingredienti semplici e naturali e dall’accostamento di gusti e sapori tradizionali ma sorprendenti allo stesso tempo; ci sarà cura per la decorazione, aspetto importante dei miei dolci, e dediche che renderanno ancora più speciali i miei dolci.
L’innovazione delle mie ricette partirà dall’uso di ingredienti semplici e naturali e dall’accostamento di gusti e sapori tradizionali ma sorprendenti allo stesso tempo; ci sarà cura per la decorazione, aspetto importante dei miei dolci, e dediche che renderanno ancora più speciali i miei dolci.
Nel complesso come giudica l'impianto televisivo del programma? Punti deboli e di forza?
Il programma ha alla base una grande macchina organizzativa che ci ha permesso di lavorare in tranquillità e con tutto ciò di cui avevamo bisogno a disposizione. È difficile trovare punti deboli, probabilmente i tempi di registrazione erano troppo serrati e c’era poca possibilità per elaborare le emozioni che scaturivano da ogni prova, ecco perché sono crollato alla fine, il mio repertorio emotivo aveva bisogno del suo spazio.
Il programma ha alla base una grande macchina organizzativa che ci ha permesso di lavorare in tranquillità e con tutto ciò di cui avevamo bisogno a disposizione. È difficile trovare punti deboli, probabilmente i tempi di registrazione erano troppo serrati e c’era poca possibilità per elaborare le emozioni che scaturivano da ogni prova, ecco perché sono crollato alla fine, il mio repertorio emotivo aveva bisogno del suo spazio.
Con quale collega pensa di aver legato maggiormente?
Senza ombra di dubbio con Roberto e Silvia è nata una bella amicizia basata sulla stima e rispetto reciproco: il feeling che si è creato va oltre il nostro rapporto di colleghi anche se è nato proprio da questo programma perché ha messo in risalto tutto ciò che ci accomuna, la passione e la dedizione per il lavoro più bello del mondo, il nostro.
Senza ombra di dubbio con Roberto e Silvia è nata una bella amicizia basata sulla stima e rispetto reciproco: il feeling che si è creato va oltre il nostro rapporto di colleghi anche se è nato proprio da questo programma perché ha messo in risalto tutto ciò che ci accomuna, la passione e la dedizione per il lavoro più bello del mondo, il nostro.
La trasmissione che cosa di questo mestiere le ha confermato con maggiore convinzione?
Questa trasmissione ha confermato in me la convinzione che gli obiettivi si possono raggiungere se l’investimento è massimo e l’impegno è totale: il messaggio che spero sia arrivato è che dietro le apparenze e il luccichio dei riflettori ci sono tanti sacrifici, tanto studio e sicuramente un dono di natura.
Questa trasmissione ha confermato in me la convinzione che gli obiettivi si possono raggiungere se l’investimento è massimo e l’impegno è totale: il messaggio che spero sia arrivato è che dietro le apparenze e il luccichio dei riflettori ci sono tanti sacrifici, tanto studio e sicuramente un dono di natura.
Facile fra pasticcieri collaborare oppure è il contrario?
Sicuramente il lavoro di squadra premia sempre e quindi anche in questo lavoro: se a collaborare sono professionisti di pari livello il risultato non può che essere una sinergia interessante e sicuramente fruttuosa.
Sicuramente il lavoro di squadra premia sempre e quindi anche in questo lavoro: se a collaborare sono professionisti di pari livello il risultato non può che essere una sinergia interessante e sicuramente fruttuosa.
Che dolce abbinerebbe ai giudici e a Caterina Balivo?
Per Biasetto il mio croquembhe “Eliana”, per Rinaldini il mio dessert al piatto “Ma che freddo fa”, per Di Carlo il mio primo dolce “Terra mia”, per Massari il mio tiramisù e infine per Caterina Balivo la mia “torta Caréme”.
Per Biasetto il mio croquembhe “Eliana”, per Rinaldini il mio dessert al piatto “Ma che freddo fa”, per Di Carlo il mio primo dolce “Terra mia”, per Massari il mio tiramisù e infine per Caterina Balivo la mia “torta Caréme”.
Dopo la vittoria la prima cosa che ha fatto?
Abbiamo festeggiato tutti insieme nella piazza principale della mia città, Barletta: ho baciato mia moglie, ringraziato la mia famiglia, condiviso con tutto il mio indispensabile staff la gioia della vittoria, dimostrato il mio affetto a tutti coloro che a vario titolo hanno creduto in me e mi hanno supportato in questo percorso vittorioso. Ho ricevuto l’affetto dei miei concittadini e ancora oggi raccolgo i frutti di questo successo facendo scorta di tutto questo calore che riverso nella preparazione del mio attesissimo capolavoro “Africa”. Giovanni Zambito.
© Riproduzione riservata
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Abbiamo festeggiato tutti insieme nella piazza principale della mia città, Barletta: ho baciato mia moglie, ringraziato la mia famiglia, condiviso con tutto il mio indispensabile staff la gioia della vittoria, dimostrato il mio affetto a tutti coloro che a vario titolo hanno creduto in me e mi hanno supportato in questo percorso vittorioso. Ho ricevuto l’affetto dei miei concittadini e ancora oggi raccolgo i frutti di questo successo facendo scorta di tutto questo calore che riverso nella preparazione del mio attesissimo capolavoro “Africa”. Giovanni Zambito.
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