Il più grande pasticciere, eliminata Silvia Federica Boldetti. L'intervista di Fattitaliani: "le cadute fanno parte del percorso di crescita"

Silvia Federica Boldetti di Torino ha 26 anni e dopo una laurea in Economia ha capito che numeri e mercati non erano propriamente la sua vocazione. Appassionata da sempre di cucina e dolci decide di cambiare radicalmente il suo percorso e di proseguire i suoi studi frequentando la facoltà di Scienze Gastronomiche. Quella che sembrava essere una semplice passione si trasforma in un vero e proprio lavoro. Inizialmente Silvia collabora come ufficio stampa per un'importante associazione enogastronomica fino a quando stufa di stare dietro ad una scrivania decide che la pasticceria sarebbe diventato il suo futuro. Studia presso le più importanti scuole di pasticceria d'Italia con i più grandi Maestri Pasticceri come Gianluca Fusto e da subito comincia a lavorare come consulente per diverse aziende dolciarie che operano in ambito nazionale ed internazionale.
Testarda, ambiziosa e intraprendente ha solo due anni di esperienza ma è molto determinata. Il suo sogno sarebbe diventare il Guillaume Mabilleau del domani. Per lei la pasticceria è "chimica, fantasia e magia che si fondono insieme per dare vita a qualcosa che appaga anima e corpo". La sua specialità è il cioccolato: scuro, saporito e incisivo, come lei. Di se stessa dice: "a volte mi sento una pralina dolce acida e amara, con cioccolato fondente abbinato al lampone o al passion fruit, altre volte un dessert, scomposto ed evanescente nello stesso istante". Nonostante il suo lavoro impegni la maggior parte delle sue giornate Silvia conserva la sua passione per la scrittura collaborando con diverse riviste di settore. Fattitaliani l'ha intervistata dopo l'eliminazione martedì scorso da "Il più grande pasticciere" di Raidue, realizzato in collaborazione con Toro.
Il fattore emotivo ha fatto anche la sua parte nelle tue performance?
Io vivo di emozioni, e non vorrei essere diversa perché sono quelle che danno colore alle giornate e ai sogni, che ti tolgono il fiato e regalano in sorriso, ma sono anche una trappola se non le sai controllare in alcuni momenti. Sono quelle che ti fregano se ti sopraffanno. E l'ultima prova ne è stato l'esempio.
Quale collega hai conosciuto meglio nel vivo della gara?
Roberto e Antonio. Li conoscevo in quanto accademici visti ai simposi in CastAlimenti e nulla più. Ma ci è bastato qualche giorno in questa esperienza fuori dal comune per scoprirci reciprocamente e instaurare una sintonia, per stringere un'amicizia reale e una stima professionale che va oltre la televisione. Anche con qualche progetto insieme.
L'errore che non ripeteresti mai più?
Lasciare che l'emotività mi oscuri totalmente il cammino facendomi prendere dal panico.
Un elemento invece che secondo te non è stato ben giudicato?
La mia umiltà e sicurezza. Se per umiltà si intende una persona che recita pur essendo convinta delle proprie capacità e fa finta di non esserlo per sentirsi dire che è bravo allora sì, non sono umile. Ma sono molto più insicura di quello che sembra e il muro di cui parla il maestro Biasetto è reale, perché lo tiro su come arma di difesa dal mondo esterno che potrebbe vedere la mia fragilità. In ogni caso ce la metto tutta e cerco di fare al meglio. E anche le cadute fanno parte del percorso di crescita
Potresti associare un dolce ad ognuno dei tre giudici e a Caterina Balivo?
Leonardo di Carlo. Una Sacher innovativa, come le tante versioni che ha proposto negli ultimi anni, riprendendo un dolce tradizionale e codificato e innovandolo, evolvendolo.
Caterina: una wedding cake americana. Elegante, bella, colorata e divertente.
Luigi Biasetto. Una pièce da concorso. Tutto d'un pezzo, elegante e imponente. Ben costruita e solida. Come la sua professionalità.
Rinaldini. Una pralina colorata e lucida. Dura all'esterno ma con un cuore di morbida ganache sotto lo scuro cioccolato. Emblema del suo modo di interpretare la pasticceria: come un gioiello.
Per Iginio Massari un singolo dolce è riduttivo. È un'enciclopedia completa e ordinata della pasticceria italiana
La prima cosa che hai fatto dopo l'eliminazione?
Un abbraccio fuori dalle telecamere con Antonio e Roberto.
Dopo l'eliminazione... prossima tappa?
Prossima tappa, non smettere di danzare. Perché questo è solo l'inizio.   Perché credo nei miei sogni più di ogni altra cosa. E credo siano il motore giusto per arrivare lontano, per non fermarsi mai, per guardarsi indietro senza rimpianti. Giovanni Zambito.
© Riproduzione riservata
Fattitaliani

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