Rai 2, Leonardo Di Carlo giudice de "Il più grande pasticciere". L'intervista di Fattitaliani: "bisogna sempre partire dalle basi"

Sfide di sapori e confronti con la tradizione del territorio italiano: è il biglietto da visita de "Il più grande pasticciere", un nuovo cooking talent show in onda da martedì 25 novembre alle ore 21.10 su Rai 2. Cinque settimane di prove alla ricerca del miglior “professionista del dolce” fra dieci pasticceri professionisti che verranno giudicati da tre grandi maestri del settore: Luigi Biasetto, Leonardo Di Carlo e Roberto Rinaldini. Leonardo Di Carlo ha iniziato nel laboratorio di famiglia, a Roma, frequentando contemporaneamente le più prestigiose Scuole Italiane ed Europee di Pasticceria.
Durante la sua formazione affianca i più celebri Maestri Pasticceri e nei concorsi riesce a qualificarsi sempre con ottimi successi. La passione per quest’arte cresce, cominciano i viaggi all’estero, i corsi di perfezionamento, lo studio e con la passione cresce anche la sua biblioteca e l’interesse per la “letteratura” di settore. Nel 2012 Leonardo concretizza il sogno di racchiudere tutto quello che aveva imparato e raccolto in giro per il mondo in un manuale che ben presto sarebbe diventato bibbia della pasticceria italiana: “Tradizione in Evoluzione”. Primo in Italia ad aver perfezionato i Corsi di Pasticceria Scientifica collabora con diverse rubriche internazionali e riviste specializzate di settore. "Passione, umiltà e... sogno". Fattitaliani lo ha intervistato.
Com'è nato il suo coinvolgimento nella giuria de "Il più grande pasticciere"? perché ha detto si? 
Mi hanno chiamato per un provino, ci sono andato perché sapevo che sarebbe stato un programma con concorrenti del settore, professionisti, e questo mi lusingava. Non frequento molto il mondo televisivo, ma mi sono andato a vedere in INTERNET il format francese e questo mi ha convinto. 
Lei personalmente segue i programmi tv dedicati alla cucina? che ne pensa di una certa inflazione del genere? 
La cucina fa parte della nostra cultura Italiana, abbiamo di che vantarci; ogni Regione ha le sue tipicità ed essendo il nostro Paese molto lungo, abbiamo una varietà di piatti incredibile. Personalmente non seguo nessun programma televisivo, ma il motivo è molto semplice: sono fuori casa per lavoro la maggior parte della settimana,e quando torno amo stare con la mia famiglia. 

Con gli altri giudici vi eravate già incontrati e conosciuti? 
Ho saputo il nome degli altri due giudici solo qualche giorno prima di incontrarci, ma li conosco da sempre. E siamo molto affiatati, abbiamo un meraviglioso rapporto di amicizia e di complicità. 
Quale sarà il primo criterio su cui fonderà il suo giudizio? 
Osservando un dolce, il professionista capisce molto del lavoro fatto, quindi, prima l'occhio e poi naturalmente quello che fa da padrone è il gusto, che dovrà essere equilibrato ma con una certa personalità. 
Il motto del suo mestiere è "Tradizione in Evoluzione" come il titolo del libro (Chiriotti editori): in che cosa si realizza nella pratica questa idea? 
Certo, il nostro presente e ancora di più il nostro futuro si basano e devono avere solide radici nel passato, ma proiettarsi in una costante evoluzione, adattandoci al presente. 
Qual è un errore grave e comune nel quale possono incorrere i pasticcieri di oggi? 
La superficialità, non partire dalle basi..., "senza le basi, non ci sono altezze". 
Se pensa alla sua formazione, ai suoi sacrifici, ai suoi successi quale ricordo le viene subito in mente? 
I sacrifici sono stati tantissimi, soprattutto per un giovane ragazzo; ma poi quando vedi che hai 20 anni e ci sono già i primi clienti che vogliono una tua consulenza, capisci che la strada che stai percorrendo è quella giusta. Subito dopo arriva il primo posto al Campionato del Mondo, e a seguire la terza ristampa del mio libro. Giovanni Zambito.
© Riproduzione riservata


Fattitaliani

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