Rizzetto (FdI): Reddito di cittadinanza ha alimentato mero assistenzialismo, ora svolta

 


“Il reddito di cittadinanza per così come delineato non ha fatto che alimentare l’assistenzialismo, creando una carenza della forza lavoro su tutto il territorio nazionale, ed a volte il ricorso al lavoro in nero, soprattutto in una fascia di giovane età.

Trattare allo stesso modo chi può lavorare e chi non può farlo è stata una grave diseguaglianza.

Il Governo Meloni, da oltre due anni, sta lavorando per ridurre gli effetti deleteri dell’assistenzialismo e della precarietà, voluti dai governi Conte, e trasformarli in occupazione, inclusione nel mondo del lavoro e produttività.

Il nostro intervento sulla cosiddetta “platea” è avvenuto con azioni di buon senso: chi è inabile al lavoro oggi prende di più del reddito di cittadinanza, chi può lavorare invece deve attivarsi per cercare occupazione, considerato anche che ci sono posti di lavoro non ancora coperti.

Le nostre misure di inclusione e le politiche attive, tra cui l’Assegno di inclusione e lo Strumento di Attivazione del lavoro, hanno da un lato incentivato l’occupazione e dall’altro mantenuto attivi i necessari sussidi per la platea degli inabili al lavoro.

Noi siamo attenti alla dignità delle persone tutelando invece chi veramente non può lavorare, la nostra priorità sono le classi più fragili della società.

La riqualificazione professionale è indirizzata agli abili al lavoro attraverso un percorso di formazione serio ed efficace. Oggi vediamo i risultati concreti di molti provvedimenti che abbiamo messo in campo come confermato anche dai dati Istat”. 
Lo afferma in una nota l’On. Walter Rizzetto (FdI), Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati.
Fattitaliani

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