Cannobio, don Matteo Balzano si toglie la vita. Aveva 35 anni. Lo sgomento dei fedeli

 


È stato trovato senza vita questa mattina, nella sua abitazione annessa all’oratorio di Cannobio (in Piemonte), dove da mesi svolgeva il suo ministero tra i giovani. Don Matteo Balzano, presbitero di 35 anni, si è tolto la vita.A confermarlo è stata una nota ufficiale della Diocesi di Novara, che ha diffuso la notizia, affidando alla preghiera il compito di accompagnare una vicenda dolorosa e difficile da comprendere.
Don Matteo, originario di Borgomanero, era stato ordinato nel 2017 dal Vescovo Franco Giulio Brambilla. Dopo l’ordinazione, aveva prestato servizio come vicario parrocchiale nella comunità di Castelletto sopra Ticino fino al 2023, per poi vivere un periodo di transizione presso il Santuario di Re. Negli ultimi mesi si era stabilito a Cannobio, dove aveva assunto la responsabilità dell’Oratorio parrocchiale e dove era benvoluto da molti, in particolare dai giovani e dai collaboratori della comunità.
La tragedia è stata scoperta dopo che don Matteo non si era presentato a celebrare la Santa Messa mattutina e non rispondeva al cellulare. A preoccupare i confratelli e i parrocchiani è stato il suo improvviso silenzio, insolito per un sacerdote descritto come sempre presente e attento. La scoperta del corpo ha lasciato la comunità sgomenta.
"Siamo tutti sconvolti – ha dichiarato ai giornalisti il Sindaco di Cannobio, Gian Maria Minazzi. Era benvoluto da tutti, anche in Oratorio era stimato e apprezzato. Nessuno aveva colto segnali di disagio".
Una percezione condivisa anche da chi lavorava con lui, in un ambiente in cui il giovane sacerdote aveva portato, secondo quanto riferisce la Diocesi, “entusiasmo e dedizione”. Nella nota ufficiale, don Franco Giudice, vicario episcopale per il clero, scrive: "Solo il Signore, Colui che scruta e conosce ciascuno di noi, sa comprendere i misteri più impenetrabili dell’animo umano".
Una veglia di preghiera è prevista per lunedì sera presso la Collegiata di San Vittore a Cannobio, mentre i funerali si svolgeranno martedì e saranno presieduti dal Vescovo Brambilla.
La morte di don Matteo richiama, con forza e discrezione, una questione che inizia ad emergere anche all’interno della Chiesa: la fragilità psicologica di chi vive il sacerdozio ministeriale.
Spesso percepiti come punti fermi, spiritualmente solidi e disponibili per ogni bisogno, i sacerdoti vivono talvolta in condizioni di solitudine emotiva e pressione pastorale difficilmente visibili all’esterno.
Nel caso di don Matteo, nessun segnale esplicito era emerso. Eppure, dietro il volto di chi guida, annuncia, educa, può annidarsi un dolore profondo, non comunicato, non riconosciuto.
La Chiesa italiana, in diverse diocesi, ha avviato da tempo percorsi di ascolto e accompagnamento per il benessere psichico e spirituale del clero, segno di attenzione dei vescovi per i loro sacerdoti.
Nel frattempo, la comunità di Cannobio resta raccolta nel silenzio e nella preghiera. Di fronte a un gesto così estremo, restano poche certezze e molte domande. Ma resta anche, forte, la memoria di un giovane sacerdote che aveva scelto di dedicare la propria vita al servizio degli altri.
Preghiamo per i sacerdoti.
Preghiamo per don Matteo e lo affidiamo alla Misericordia di Dio, che tutto sa e tutto perdona.

Fonte: Gruppo Facebook "Chiesa in Italia oggi. Le news più importanti."
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