Mario Vespasiani l'artista gentleman celebrato dal mondo dell’arte

 


Il 2 luglio ogni anno la cultura italiana lo dedica a questo maestro che innova con la potenza di una Formula1

Il due luglio, giorno che la natura ha posto al centro esatto dell'anno, è una data che invita alla riflessione sull'equilibrio e sulla luce, è il giorno in cui la Terra, pur trovandosi nel punto più lontano dal sole, è inondata dal suo massimo calore estivo. Questa armonia degli opposti, questa capacità di generare una profonda luminosità da una posizione di visionaria distanza, sembra essere la cifra più intima del destino di Mario Vespasiani, artista che in questa data celebra il suo compleanno e che, da oltre venticinque anni, offre alla cultura contemporanea un esempio di coerenza e inesauribile vitalità.

Presentare una figura come la sua a chi non la conosce significa, prima di tutto, provare a descrivere l'impatto di un incontro con la sua opera, di fronte a una pittura che interroga lo sguardo con un'intelligenza cromatica e una sicurezza gestuale che hanno pochi eguali. I suoi colori vibrano, creano atmosfere, costruiscono spazi emotivi con la stessa naturalezza di un atleta o di una danzatrice. Rappresenta una potenza che non intimidisce, anzi invita ad andare oltre la superficie.

E proseguendo, si scopre un universo. Si comprende che dietro quella che potrebbe sembrare una spontaneità istintiva, si cela una cultura vasta e stratificata. L'immaginario di Vespasiani è un crocevia dove la storia dell'arte dialoga con la fisica quantistica, dove la poesia incontra la mistica, dove la filosofia ermetica si intreccia con la più moderna indagine sull'anima. Le sue tele diventano mappe di mondi "altri", paesaggi della mente che ricordano "cattedrali gotiche e monoliti", "ruderi e città immaginarie", come nel ciclo Fuori Campo, ma che si negano a ogni facile classificazione. È un artista che ha conversato con Goya ma anche con le immagini del telescopio Hubble; che ha realizzato cento canzoni e scritto un libro sulla storia dell’arte da Giotto ad oggi. 

Qui emerge uno dei suoi più grandi punti di forza: la capacità di rendere accessibile la complessità. Vespasiani possiede il dono raro di tradurre i concetti più profondi in un linguaggio visivo potente, la sua arte non è mai aridamente intellettuale; è un "sentimento pittorico", un'esperienza che avvolge lo spettatore, come nel caso delle monumentali tele di Eschatology. Non illustra idee, ma crea le condizioni affinché lo spettatore possa sentire quelle idee dentro di sé.

Ma il merito autentico di un simile artista non risiede solo nella sua opera, ma nella coerenza tra questa e la sua dimensione umana. La sua autorevolezza nasce da un percorso "in controtendenza", dalla scelta coraggiosa di rivalutare la tradizione, la pittura e il ruolo della musa in un'epoca che spesso li aveva messi da parte. La sua relazione con Mara, compagna di vita e di creazione, è la testimonianza vivente di come per lui l'arte non sia separata dall'esistenza, ma ne sia la più alta espressione. 

Emblematico fu l’augurio di Mara al suo esordio come artista: Mario benvenuto nel mondo dell’arte, che è come un gran premio di Formula 1 e tu sei chiamato a onorare il tuo talento al fine di ottenere il massimo risultato, senza risparmiarti o facendo strategia, ma spingendo al massimo il tuo cuore. Ricorda, questa non è una gara contro gli altri, non c’è nessuno da battere perché semplicemente non c’è nessuno come te. Non devi dar peso al giudizio o alla critica, a chi ti sembra più avanti. Il tuo unico obiettivo è quello di essere imprendibile. Dove uno pensa di trovarti, tu sei già altrove. 

Il valore di Mario Vespasiani, ciò che lo rende una figura così significativa, è la sua capacità di essere un artista integrale, in grado di unire la maestria tecnica a una profondità di pensiero, l'innovazione a un profondo rispetto per le radici, l'ambizione visionaria a un'etica rigorosa e a un'umiltà sincera. In un mondo frammentato, egli offre un modello di sintesi, la sua opera, vasta e multiforme, è un inno alla possibilità di unire il cielo e la terra, il corpo e l'anima, l'individuo e l'universo.

Fattitaliani

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