"Ed eccola la Fiera del libro, finalmente ad Alia (intervista al sindaco Francesco Todaro), proprio qui, in questo entroterra selvaggio e incontaminato, dove si trova l’oro della leggenda di Barbarà; esattamente sulla via che conduce alle “ GROTTE DELLA GURFA”, dove il mistero stratificato nelle pietre ci regala l’arcana sensazione di primordialità e di sacralità e avvolge il nostro spirito nella forza rivelatrice della dimensione irreale, ma vicinissima alla natura che definisce l’uomo e la vita, espandendo energia pura.
E dev’essere proprio questa energia che constantemente ci arriva, a darci forza e idee, dev’essere la volontà forte di fare uscire dall’oblio il nostro territorio ad aver formato un grogiolo di associazioni culturali, un movimento grande e attivo, che parte dall’Ass. Culturale e Teatrale “La Fucina” prima promotrice letteraria, alla più giovane Ass. Fabbrica della Cultura, di cui mi onoro essere la presidente, ma anche dalla Ass. Itaca, che pur avendo finalità da terzo settore, è molto attiva spesso nella collaborazione degli eventi culturali.
Un movimento, quindi, che è divenuto un magma di continue idee e di progetti". A parlare è Francesca Albergamo (videointervista sulla sua raccolta di poesie "La maggioranza sta") che continua:
"E, l’idea della fiera che da tempo frullava nella mia testa, si è improvvisamente agitata, inquietata. Ha travolto letteralmente tutti i componenti delle Associazioni in campo, di giovani donne e di uomini, ma anche di ragazzi e ragazze di Alia che hanno abbracciato il progetto, dapprima con timore, poi sempre con più crescente consapevolezza, e nonostante i mille dubbi e le mille difficoltà che ci hanno attanagliato, essa, finalmente ha preso forma.
Il lavoro di preparazione è stato immenso e immane. Dalla quantità di richieste da inviare, dagli inviti, alle pastoie burocratiche
Dalla impossibilità ad accogliere tutti gli editori che ne hanno fatto richiesta e tutti i produttori di manufatti artigianali, data dalle difficoltà logistiche.
Alla preparazione dell’evento in ogni minimo particolare.
Ma più si intravedeva la montagna di difficoltà e più ci arrivava quell’energia, come forza propulsiva per non indietreggiare".
E ancora: "Preso forma l’idea, quindi, bisognava pensare al nome da darle, e improvvisamente l’illuminazione di Armando Martino, Presidente di Itaca:
“ la chiameremo “Fiera di Barbarà” dalla fiera della leggenda di Barbarà”, tuonò!
Da qui immediatamente la telefonata al Prof. Eugenio Guccione, lo storico di Alia che ha scritto un libro corposo e ben documentato sulla “Storia di Alia”, il quale molto affettuosamente mi ha inviato le note necessarie su Barbarà, mi ha indicato i luoghi esatti da fotografare per realizzare il logo. Cosa che, a tempo di record, Giuseppe Centanni ha fatto, fornendoci delle foto splendide e rivelatrici.
E ancora la scoperta straordinaria, leggendo le note inviate dal Prof. Guccione, di Goethe che ha attraversato la trazzera regia (proprio la trazzera che attraversa Barbarà) proseguendo verso Taormina e Messina e lasciandosi alle spalle la Gurfa.
E, senza presunzione alcuna, volendo aggiungere anche il fatto che io, oggi, dimoro nella mia grande casa, proprio a Barbarà, direi che nessun altro nome fosse possibile per la nostra fiera, troppi segnali e tutti convergenti. Come convergente è stata l’idea del viaggio itinerante del festival di Kaos che più e più volte aveva attraversato sia me che il Direttore artistico di Kaos, lo scrittore Peppe Zambito. E allora abbiamo preparato il viaggio attraverso un ponte ideale di libri fino a giungere alla fiera della leggenda che trasforma in oro ogni cosa, così l’ho immaginata e sognata la mia fiera.
Dal kaos e la metamorfosi che non solo non muore ma si rinnova e cresce.
A Barbarà, radici che si rinnovano e si contaminano coi territori che attraversano
E ora che siamo solo a metà dell’opera desidero ringraziare tutte le mie ragazze, i ragazzi e tutte le persone amiche, loro sanno, per avermi supportata e sopportata, dopo averli trascinati in questo vortice, faticoso e fantastico.
Un grazie a Giuseppe Centanni per le splendide immagini del logo. A Salvatore Gucciardino per le belle locandine. E Armando Martino, prezioso come sempre.
Ed ora… avanti tutta, nella mia testa solo una giostra di cose da fare, ancora tante e in breve tempo. Le parole da ricordare per presentare i miei autori e gli artisti. “Io spero che me la cavo”, è il caso di dire.
Ma sono certa che il nodo che ho in groppo si scioglierà di fronte alla tanta gente che spero di vedere arrivare da Alia e dai tanti paesi limitrofi.
Pronti per il viaggio dunque e pronti ad accogliervi in tanti…tantissimi! Venite gente…venite al Festival dell’Editoria della legalità e della Identità Siciliana itinerante. Da Kaos a Barbarà.