Mario Vespasiani con la mostra THE AERONAUT segna un passaggio importante nella sua ricerca e nella sua "missione".
Per comprendere l'ampiezza del pensiero che anima queste opere, dobbiamo partire una particolare lettura alchemica, in quanto l’artista prende il mezzo più potente della nostra epoca – il caccia militare, simbolo della hybris tecnologica – e lo immerge nell'athanor del fondale marino, trasmutandolo da strumento di attacco a culla di vita. THE AERONAUT non è solo il racconto di una trasformazione è la testimonianza dell'arrivo a uno stato di coscienza superiore. In queste opere inedite, Vespasiani compie un'impresa di sintesi radicale, una coincidentia oppositorum che è il sigillo di ogni grande opera spirituale. La sua tecnica singolare, "a metà tra pittura e scultura", è la prima di queste unificazioni, difatti la superficie bidimensionale dell'illusione pittorica si fonde con la tridimensionalità della materia, creando oggetti che sono allo stesso tempo immagine e corpo, visione e sostanza. Ma è nella tematica che questa sintesi diventa vertiginosa, qui l'elemento più futuristico e veloce, l'aereo, simbolo del cielo e dell'ambizione umana di superare ogni limite, viene unito al suo opposto, l'abisso marino, simbolo dell'inconscio, dell'origine, della vita primordiale. Il rombo assordante dei motori a reazione viene immerso e annullato nel "silenzio armonico" delle profondità e la tecnologia più sofisticata e aggressiva viene "gioiosamente mimetizzata", riassorbita e naturalizzata. Non è una sconfitta della tecnologia, ma la sua redenzione, la sua riconciliazione con la natura in quanto Vespasiani non mette in scena un conflitto tra questi opposti, ma la loro pacificazione, la loro armonia finale.
Il titolo stesso THE AERONAUT è una chiave di lettura, in quanto l'aeronauta non è il pilota del caccia, lucido nella logica della missione e del combattimento. L'aeronauta è una figura più antica e contemplativa: è colui che sale verso "alte quote" non per conquistare, ma per osservare, per studiare i venti, per mappare il mondo dall'alto. L'aeronauta è Vespasiani stesso, un viaggiatore dello spirito che, dopo aver attraversato le tempeste della storia e dell'anima nei suoi cicli precedenti, ha raggiunto un'altitudine di coscienza da cui può guardare il mondo con uno sguardo diverso. E qui, la scelta espositiva di porre le opere inclinate su appositi supporti, per essere guardate "dall'alto", in un atto maieutico. L'artista non ci pone di fronte a un'immagine, ma ci invita a condividere la sua prospettiva, a diventare noi stessi aeronauti, ci chiede di elevarci al di sopra della reazione emotiva e istintiva di fronte al conflitto, per adottare una visione più ampia, saggia e compassionevole, quella che permette di vedere la possibilità di un'armonia superiore anche là dove sembrano regnare solo le contraddizioni.
Questa esperienza immersiva è completata dalla colonna sonora, il suo terzo album di musica sperimentale, anch'esso intitolato THE AERONAUT non va considerato come un semplice sottofondo è bensì la traduzione in frequenze sonore dello stato di coscienza che le opere visive incarnano, in quanto se le tele ci mostrano il "silenzio armonico", l'album ce lo fa ascoltare, è il suono dell'abisso, il respiro lento dell'oceano, il canto di una tecnologia che ha dimenticato le ostilità e ha imparato a vibrare in sintonia con la vita. La mostra diventa così un'opera d'arte totale, un ambiente che agisce su più canali sensoriali. La presenza di Vespasiani nei più importanti musei delle forze armate ribadisce la sua credibilità ma anche la lucidità della sua missione come uomo e artista. Un altro autore avrebbe potuto scegliere la via della protesta frontale, Vespasiani invece, sceglie la via più difficile e costruttiva del dialogo e della trasmutazione dall'interno. Non è un oppositore, ma un consigliere che sa offrire una visione evolutiva. Non dice "questo è errato", ma "questo può diventare qualcos’altro” e così THE AERONAUT non è solo una mostra sulla pace ma è un'esperienza di pace. È la testimonianza di un artista che, dopo aver cavalcato la tigre e navigato sugli oceani del tempo, è giunto a una nuova riva, quella in cui queste fusoliere vengono deposte e trasformate in abitacoli per la vita. La sua autorevolezza risiede dunque nell'essere diventato egli stesso un "elemento armonico", un punto unione nella frammentarietà del nostro tempo, donando gli strumenti percettivi, visivi e sonori per facilitare la coesione tra noi e dentro di noi.
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Mario Vespasiani, 1978 è un artista visivo italiano. Sono state dedicate al suo lavoro quarantasei pubblicazioni personali. Le sue opere sono state esposte in tutta Italia in gallerie, musei e luoghi sacri. I libri Planet Aurum, The Gentleman in the World of Art e Diario di Bordo sono le sue tre opere letterarie. È l’unico artista ad essere stato invitato ad esporre al Museo Storico dell’Aeronautica Militare, al Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri e al Museo del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d'Italia in Roma ed in quella occasione gli è stata conferita la targa del Gruppo MOVM, il 4 dicembre 2024 è avvenuta la presentazione della sua opera dedicata alla patrona della Marina Militare. Nel 2023 presso l’auditorium comunale di San Benedetto del Tronto è stato insignito del premio Riviera delle Palme per il valore artistico e umano. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha definito straordinario per l’uso dei colori. È il solo artista della sua generazione ad aver esposto in dialogo con maestri quali Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto, Mario Giacomelli e Francisco Goya. Ha ideato con la musa Mara la rassegna sul pensiero contemporaneo Indipendenti, Ribelli e Mistici. Il suo quarantesimo libro è stato presentato al MACRO e la sua trilogia Mara as Muse alla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Conosciuto per la sua capacità di sperimentare, ha realizzato delle canzoni come ulteriore forma visionaria delle opere, sessanta delle quali sono racchiuse in tre album. Sono state gettate le basi del museo a lui dedicato che si aprirà a Ripatransone nelle Marche, tra i più innovativi in Italia nella fruizione che intreccia arte e natura: www.theMVseo.com