Canzonando, "Voglia di stringersi e poi..." da "Maledetta primavera" di Loretta Goggi

 


Abbiamo chiesto a tre Chat IA di scrivere una breve composizione letteraria partendo dall'incipit della celeberrima "Maledetta primavera" di Loretta Goggi. Quale preferite?

CHAT GPT
Voglia di stringersi e poi… lasciarsi andare come foglie al primo vento d’aprile.
In quella tensione lieve tra il desiderio e la paura, si consuma l’attimo eterno dell’incontro. C’è un istante, a volte, in cui due corpi non si toccano ancora ma si appartengono già - ed è lì, in quella promessa taciuta, che nasce la nostalgia di ciò che ancora non è stato.

Cercarsi negli sguardi, sfiorarsi per sbaglio, ridere per riempire il vuoto che il silenzio rende troppo vero.
E poi stringersi, sì, ma con quella cautela che hanno i sogni quando sanno di non poter durare.
Perché è la primavera che porta tutto questo: colori che illudono, profumi che confondono, e amori che sbocciano già pronti a svanire.

PERPLEXITY

Voglia di stringersi e poi lasciarsi andare, come fanno le onde sotto la luna d'estate. C’è un desiderio che affiora tra le dita, una tenerezza che manca, un tempo che si vorrebbe fermare.
Nel silenzio della sera, i pensieri rincorrono gesti semplici: un abbraccio dopo giorni distanti, uno sguardo che racconta tutto senza bisogno di parole.
È il bisogno di sentirsi vivi attraverso la presenza dell’altro, di annusare il profumo della pelle, di intrecciare sogni e respiri. Stringersi e poi, ancora, lasciarsi andare, sapendo di poter tornare ogni volta nello stesso abbraccio.

Così, ogni desiderio si fa promessa e nel battito accelerato del cuore trovi la vera, fragile, eterna primavera dei sentimenti.
Una voglia che non si dice ma che invade, un bisogno che basta a scaldare la notte.

COPILOT

Voglia di stringersi e poi...

lasciarsi andare al silenzio che segue un abbraccio,
quando le parole non servono più
e il cuore batte forte, come se volesse parlare da solo.

È in quella frazione di tempo,
tra un respiro e l’altro,
che la primavera si insinua —
non quella dei fiori, ma quella dei ricordi.
Quella che ritorna ogni anno
con lo stesso profumo di malinconia e desiderio.

E tu, compari nei pensieri
come una promessa mai mantenuta,
come un sogno che si ostina a non svanire.
Maledetta primavera,
che illudi e accendi,
che fai credere che tutto possa rinascere,
anche ciò che era già finito.

Nota sulla canzone:
Maledetta primavera è un celebre brano portato al successo da Loretta Goggi nel 1981, scritto da Paolo Amerigo Cassella e Totò Savio. Diventata un classico della musica italiana, la canzone racconta l’illusione di un amore fugace, nato nella leggerezza e nello smarrimento della primavera, stagione simbolo di rinascita ma anche di inganni del cuore. La sua melodia malinconica e il testo sincero hanno reso questa canzone un inno alla fragilità dei sentimenti.

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