Don Davide Banzato (Nuovi Orizzonti) ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, parlando di Papa Leone XIV e di Papa Francesco e se cambierà qualcosa: “Chiaramente cambia, per noi come per tutti, perché oggi c’è un altro riferimento come successore di Pietro alla guida della Chiesa, che ci dà delle direttive, delle linee. Con Papa Francesco, oltre alla parte teorica c’è stato anche un legame personale, quindi direi cambia tutto, cambia molto, e quel legame oggi grazie alla fede e attraverso lo spirito, è come un’eredità che ci ha lasciato però chiaramente cambia perché siamo in obbedienza a un successore di Pietro nuovo. C’è sempre un elemento di continuità ma c’è sempre anche un elemento di discontinuità ed è bene che ci sia perché ci deve essere una novità che lo spirito porta. Quindi cambieranno tante cose ma rimane la conferma di ciò che abbiamo ricevuto - Papa Francesco ha sdoganato tante cose – e la conferma di questo tipo di missionarietà in cui le periferie sono al primo posto… pensiamo al suo primo viaggio fatto a Lampedusa, “gli ultimi sono i primi”, è Vangelo, lo dice Gesù questo. C’è la conferma quindi, ma anche la novità a cui dobbiamo aprirci”
Sulla frase di Papa Francesco “c’è la strada della legge e la strada della giustizia, non sono uguali…”: “Questa è una diatriba che c’è dal tempo di Gesù… e oltretutto c’è una legge scritta dentro ogni uomo e tramite la retta coscienza possiamo arrivare ad ascoltare quella voce di Dio che è impressa in ogni uomo e in ogni donna e Papa Francesco ha ricordato con forza questo. A volte noi confondiamo la legge e le nostre idee con i valori, ma attenzione: i valori non passano, vanno difesi; le norme possono cambiare nel tempo.”
Sulla scelta di Leone XIV di citare più volte la parola “pace” nel suo primo discorso: “Sono parole scelte con grande attenzione, ha fatto un discorso scritto, ha voluto farci un grande servizio dandoci un orientamento. La parola pace è una priorità ma poi ce ne sono altre. C’è pace – che per altro è una pace frutto di un disarmo, che è disarmante – ma c’è anche l’essere sinodali, il creare ponti…” “C’è un’evoluzione comunque, un percorso. Tutti i pontefici, anche se erano diversi per carattere o per alcune visioni, hanno continuato un pezzo del predecessore e portato qualcosa di nuovo”
DON MATTIA FERRARI (MEDITERRANEA) su Papa Francesco: “Il rapporto con Papa Francesco era straordinario perché lui ci ha insegnato ad amare. Il modo in cui lui si prendeva a cuore le persone (…). Tramite Mediterranea, ma anche Nuovi Orizzonti e tante altre realtà della Chiesa lui riusciva a raggiungere con la sua mano, con la sua voce, tante persone concrete in carne e ossa. Lui c’ha insegnato ad amare. Papa Francesco era scomodo soprattutto per noi. Perché ci sono state tante occasioni in cui davanti alla fatica, alle difficoltà, io personalmente mi sarei voluto fermare. Certi casi sono tanto difficili, specie quando si parla della Libia, tu però non ti potevi fermare perché vedevi la sua passione, il suo amore viscerale e tutti i tuoi timori cadevano. Sembrava di vedere il Vangelo in diretta. Questo modo di amare è stato il dono più grande che ci ha lasciato”
Sulla solidarietà che qualche volta è ormai un “reato”: “La solidarietà è diventata sovversiva, non solo per i potenti ma anche per la cultura perchè quell’individualismo che diventa menefreghismo a volte ci viene inculcato e ci entra dentro. E quindi la solidarietà che è quanto di più bello ci sia nella società umana diventa qualcosa di fastidioso e di scomodo. E questo lo sperimentano tante realtà che fanno solidarietà ma sperimentano anche che la bellezza di amore, di fede, che le muove è qualcosa di molto più forte di qualsiasi ostacolo che la società o la politica possa mettere e questa è una bella notizia che Papa Francesco sempre ha notato, ed ha invitato a ringraziare il signore per questo”
Sulla Chiesa di Papa Francesco e se continuerà o meno: “Continuerà perché non è il percorso che ha fatto Papa Francesco, ma quello che ha fatto la Chiesa, accompagnata e guidata da Papa Francesco. Non ha introdotto niente di nuovo se non aiutarci a capire meglio il Vangelo. Il cammino della Chiesa è un cammino in cui si va sempre avanti. A volte noi proiettiamo sulla Chiesa categorie proprie delle istituzioni civili ma sbagliamo perché così non riusciamo a capire il mistero della Chiesa. La Chiesa va sempre avanti. Questa è la bella notizia”