Sarà in scena al TeatroBasilica - dal 13 al 16 febbraio 2025 - Il dio dell’acqua di Gianni Guardigli, regia di Alessandro Di Murro, con Daniela Giovanetti e Amedeo Monda. Produzione Gruppo della Creta e Teatro Basilica.
Il Dio dell’acqua è il dio del tutto e noi in confronto
valiamo meno di un fazzolettino di carta che si disfà nell’acqua salata del
mare.
Un naufrago galleggia sul pelo
dell’acqua e ripercorre la sua vita. Ma non è la sua vita e basta. È la vita di
tutti che si mescola con qualcosa di molto più antico e sconosciuto. Mentre
galleggia una brezza leggera lo sospinge e lui cambia forma, muta, diventa
vapore e vola in cielo per poi sprofondare negli abissi. Il cielo e il mare si
toccano ed entrano in contatto e quando il viaggio finisce vorremo ripartire.
L’attrice Daniela Giovanetti,
accompagnata in scena dalle musiche di Amedeo Monda, ci fa assistere alla
scoperta di una consapevolezza che guarisce: noi non siamo niente e non abbiamo
bisogno di niente.
Dal 13 al 16 febbraio 2025 (13, 14 ore 21.00, 15 alle 19:30, il 16 alle 16:30)
IL DIO DELL’ACQUA
di Gianni Guardigli
con Daniela Giovanetti e Amedeo Monda
regia di Alessandro Di Murro
musiche di Amedeo Monda
costumi Giulia Barcaroli
disegno luci Matteo Ziglio
assistente alla regia Tommaso Emiliani
direttrice organizzativa Bruna Sdao
prodotto dal Gruppo della Creta e dal TeatroBasilica
Note del drammaturgo Gianni Guardigli
Quando un essere umano ha toccato il
fondo può cominciare a scavare per nascondersi sotto “quel fondo” perché non
sopporta più il suo rimanere in vita, oppure può appiattirsi “sul fondo” per
fare leva e usare le sue gambe come una fionda per riuscire a scagliarsi in
alto, più in alto che si può, incontro alla Luce.
C’è un omino sopra una zattera alla
deriva in mezzo al mare Adriatico non lontano dalle coste romagnole che rivive
le tappe precedenti del suo viaggio, cosa lo ha portato fin lì.
È sì un artista, ma è stato anche
soldato e ha vissuto una guerra dall’altra parte del mare e ha visto e fatto
cose che farebbero rabbrividire, ma il viaggio verso una ipotetica casa gli
ricostruisce l’anima fragile che nasconde sotto la pelle.
Una moderna Odissea che fa il punto con
la nostra collocazione di esseri umani coscienti di avere bisogno di scrivere
punto e a capo nella pagina della Storia. Ma la mano deve essere leggera e
guidata dalla nostra necessità di essere in sintonia con il mondo che ci
circonda, di non opporci ai disegni più grandi di noi.
L’omino non è solamente una
ricollocazione di Ulisse nell’epoca che stiamo vivendo, ma la metafora
dell’essere umano in generale, con il suo bagaglio pesantissimo di dolori
inferti da una Natura che impugna una penna rossa e sottolinea i nostri errori
facendoceli pagare con punizioni tremende e reiterate, ravvicinate. Come
frustate inferte a orologeria.
Ma l’omino ha anche il dono della
preveggenza, perché la sua anima è imbevuta della spiritualità e del candore
dei semplici, dei bambini, degli artisti animati dalle ispirazioni più pure.
Porta dentro di sé una Grazia innata che lo fa muovere con la leggerezza di chi
non è ancorato del tutto al terreno, di chi non ha del tutto compreso e non è
del tutto condizionato dalla forza di gravità.
Il suo canto dell’anima è una preghiera
che lo aiuta a scavarsi un tunnel nella umida terra che ci porta verso un
domani minaccioso. Quando il tunnel sarà esplorato fino in fondo sbucherà sotto
un cielo nuovo e forse sarà il capofila di un popolo di esseri umani nuovi,
attrezzati a sostenere i giorni a venire.
Quando a guidare la fila è la
sensibilità artistica, l’empatia, probabilmente il senso del viaggio terreno di
tutti i componenti del gruppo sarà più chiaro e le avversità saranno più
sopportabili.
Note del regista Alessandro Di Murro
Il teatro per me è un’avventura che si
costruisce intorno ad alcuni incontri.
L’incontro tra me Gianni Guardigli,
Daniela Giovanetti e Enea Chisci è stato già fecondo perché ha visto la
realizzazione dello spettacolo “Bianca. Omaggio a Moby Dick di Herman Melville”
nel 2019 praticamente un secolo fa, per quanto in questi pochi anni è cambiato
il mondo.
L’adattamento di un’opera immensa come
Moby Dick ci aveva condotto nell’oceano, un mare dell’anima, vasto e per noi
sconosciuto alla ricerca di qualcosa di altrettanto misterioso come la Balena
Bianca. Per questo nuovo progetto “Il Dio dell’acqua” il mare rimane il nostro
panorama di narrazione, perché solo di fronte al mare ci sentiamo liberi di
urlare la nostra identità.
Il testo di Gianni Guardigli è
sorprendente e la sua scrittura poetica è sempre fortemente teatrale, costruita
su misura per la sconfinata emotività di Daniela Giovanetti. A coronamento di
questo rapporto ci sono le musiche composte e suonate in scena da Amedeo Monda
con la supervisione del compositore Enea Chisci che costruiscono l’architettura
sonora del progetto e che, sempre in stretto contatto con la drammaturgia, si
intonano con la sensibilità dell’interprete.
Nuovamente salpiamo non per raggiungere una meta ma per sprofondare nelle nostre paure alla ricerca di quel “noi” che teme di affogare nella vastità di un’esistenza appartenente inutile.
INFORMAZIONI
Il “TeatroBasilica” è diretto dall'attrice Daniela Giovanetti, il regista Alessandro Di Murro. Organizzazione del collettivo Gruppo della Creta e un team di artisti e tecnici. Supervisione artistica di Antonio Calenda. Tutte le info sul TeatroBasilica a questo link: https://www.teatrobasilica.com/chi-siamo
INFORMAZIONE
IMPORTANTE:
Il Dio
dell’acqua osserverà i seguenti orari:
Giovedì 13
ore 21:00
Venerdì 14
ore 21.00
Sabato 15 ore
19:30
Domenica 16
ore 16:30
Orari:
Prezzi:
Biglietto intero € 18,00
Biglietto
ridotto € 12,00 (studenti, under 26, operatori)
Biglietto
online € 15,00
Carnet 4
spettacoli € 40,00
Dove siamo:
Piazza di
Porta San Giovanni 10, Roma
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email:
info@teatrobasilica.com
telefono: +39
392 9768519
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