Gianni Vancini a Fattitaliani: se il mio sax potesse parlare... L'intervista di Fattitaliani

Fattitaliani



Gianni Vancini
, musicista e compositore, è tra i più noti sassofonisti italiani (è il sassofonista ufficiale di Umberto Tozzi). 
Ha da poco pubblicato "I’m Missing You” (video), il brano in collaborazione con Sarah Jane Morris che anticipa il suo nuovo album realizzato con il supporto del Comune di Bologna. Si tratta di una rivisitazione di “Se stiamo insieme”, brano icona degli anni ‘90 di Riccardo Cocciante e Mogol.  In questa versione è riproposto in chiave soul con un arrangiamento volto a sottolineare l’inconfondibile voce della cantante britannica Sarah Jane Morris, ospite del sax suadente di Gianni Vancini. Fattitaliani lo ha intervistato.

Com'è nato il progetto di riproporre "Se stiamo insieme"? 

“Il mio prossimo progetto discografico sarà un tributo alla musica italiana dagli anni ’70 agli anni ’90, ho cercato di selezionare alcune tra le canzoni iconiche di quel trentennio. Collaboro con Sarah già da diversi anni e la scelta è stata molto naturale. Con “I’m missing you” (la rivisitazione in inglese di “Se stiamo insieme”) vinse il Festival di Sanremo nel 1991 insieme a Riccardo Cocciante.” 

Ci sono delle canzoni che più di altre di per sé sono più adatte a essere rivisitate col sassofono?

“Sicuramente sì, molto dipende dalla melodia del brano, dev’essere molto solida perché deve “resistere” anche senza le parole.

Perché? 

Grazie a un’infinita varietà di sfumature che si possono ottenere, il sassofono è uno strumento molto simile alla voce umana  ed è adattissimo a riprodurre temi cantati.”

Che rapporto hai con il tuo sassofono? Ci parli, lo coccoli, lo porti sempre con te? :) 

“Assolutamente! È sempre con me, a volte mi ritrovo a fissarlo senza suonarlo! Se potesse lui parlare chissà quante ne potrebbe raccontare! :)

Qual è stato il tuo primo assoluto approccio con la musica? 

“All’età di 5 anni. Mio papà ha sempre suonato il pianoforte per diletto e in casa si è sempre ascoltata (buona) musica.”

Perché la scelta del sax? 

È stata casuale, la passione vera mi è nata durante il corso di studi al conservatorio Inizialmente lo scelsi perché nell’elenco degli strumenti papabili mi sembrava quello più moderno.”

C'è un consiglio, un suggerimento che hai tenuto e tieni presente nel tuo percorso? 

“Rimanere sempre umili, tutti hanno qualcosa da insegnarti.”

 


Ci dici qualcos'altro sul progetto che seguirà a "I'm missing you”?

“Certo e non vedo l’ora! Il disco si chiamerà “Made in Italy”. Come accennavo prima sarà un tributo alla musica italiana dagli anni ’70 ai ’90. Pietre miliare della nostra musica portate verso il mio mondo, quello del Jazz Contemporaneo. Tantissimi ospiti internazionali e musicati strepitosi!.” Giovanni Zambito.

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