Danza, Ricky Bonavita a Fattitaliani: Lo spettacolo dal vivo è un bene di prima necessità. L'intervista

Stasera alle ore 18.30 nei Giardini del Monastero delle Orsoline prenderà il via la quinta edizione del Calvi Festival: il direttore artistico, M° Francesco Verdinelli presenterà il programma
Anche quest’anno il primo appuntamento sarà dedicato alla Danza con lo spettacolo firmato da Ricky Bonavita “Pulsazioni” (brani scelti) e i danzatori della Compagnia Excursus Pin/Doc. Le coreografie sono di Ricky Bonavita. Musiche di Rachmaninov, Debussy, Schubert, Saint Saens. Interpreti: Ricky Bonavita, Valerio De Vita, Enrica Felici, Yari Molinari, Emiliano Perazzini, Francesca Schipani. "Pulsazioni è una serata romantica e concertante, spiega l'artista a Fattitaliani, dove i personaggi s'incontrano per dare luogo a delle relazioni: nei miei lavori è sempre forte la componente emozionale. Qui il tutto è stato rivisitato secondo le attuali regole Covid in cui il contatto è vietato e l'incontro avviene nel massimo della vicinanza possibile".

L'idea coreografica e la selezione dei brani sono nate lo stesso momento?
Sì. Le scelte musicali sono sempre contestuali nei miei lavori. Prima ho un'idea drammaturgica e registica della tematica che voglio andare ad indagare, dopodiché cerco delle musiche preesistenti come in questo caso per una serata romantica e che abbiano una linea comune all'interno della quale scelgo degli appositi brani per i quadri che vado a comporre. Una volta scelta i brani, anche questi sono ovviamente di ispirazione perché le partiture musicali sono essenziali per la creazione della partitura coreografica.
Direttore artistico del Festival TenDance, apre il Calvi Festival: la Danza sta avendo sempre più spazio?
La danza sta cercando di avere sempre più spazio: il pubblico la ama molto. Oggi è un momento storico in cui secondo me la gente ha bisogno dell'emozione e la danza, lavorando e parlando con il corpo, ha sempre più forte questa componente emotiva. Certo, non è un momento felice per lo spettacolo dal vivo alla luce di quello che è successo con la pandemia.
Cosa cambia nella resa di un balletto con le restrizioni dovute al distanziamento? 
Sono andato a scegliere un programma che avesse una partitura coreografica che non risentisse di questa problematica che in realtà sulla scena c'è: non la si evince in "Pulsazioni" perché l'ho rimodulato e rimaneggiato come se potesse essere per quello che vedrete. Però, nel mio lavoro le prese e il contatto fisico sono molto presenti: ho scelto questo balletto perché appunto in questo momento ne risentirebbe meno degli altri lavori che avrei dovuto stravolgere.
Lei viaggia molto: ha notato una concezione della danza diversa a seconda del Paese? 
Sì. Ci sono Paesi in cui il teatro dal vivo ha uno spazio, un investimento, una cultura maggiore da parte dei vertici, per cui la gente è più abituata e formata. Ci sono pubblici più pronti alla ricezione di un certo tipo di messaggio culturale che avviene attraverso lo spettacolo dal vivo. L'Italia è un Paese dove ha molta presa, però ci sono Paesi che sono più avanti di noi dal punto di vista produttivo e quindi il mercato della vendita è più agile. La crisi però si sente dappertutto anche alla luce di tutto quello che è successo: anche perché lo spettacolo dal vivo non è un bene di seconda necessità, è un bene di prima necessità. L'arte salva i popoli per me, e lo spettacolo dal vivo ancor di più. In questo momento, quindi, è già una grandissima cosa che abbiano organizzato il Calvi Festival, che ha deciso di andare in onda nonostante i limiti imposti dalla situazione. Con Danila Blasi, altro direttore artistico di TenDance, lo faremo in maniera ridotta e quest'anno dedicheremo un premio speciale alla coreografia e alla produzione a Theodor Rawyler, purtroppo prematuramente scomparso.
Come insegnante, cosa si augura che i suoi allievi percepiscano e imparino del suo modo di vivere la danza?
Penso che sia un po' un discorso totalizzante quello di vivere l'arte, che ha bisogno di nutrimento ma spesso chiede una dedizione totale. La danza in questo senso è pazzesca perché è una delle arti dal vivo più estrema in termini di continuo aggiornamento e allenamento, dedizione continuativa. Per me è essenziale che non si perda mai il piacere di lavorare sul corpo: credo che sia la prima cosa che io trasmetto, molto prima della tecnica e del lavoro sul corpo. Se si perde questo piacere dell'apprendimento e della rielaborazione dell'informazione, è finita la nostra missione di educatori. Il discorso è a tutto tondo e non può essere soltanto tecnico: credo che vada passata questa dedizione totalizzante.
Com'è stato il suo primo approccio con la danza? Racconti...
Si perde nella notte dei tempi... Avevo questa passione da adolescente, sin da bambino. Un certo punto l'ho intrapresa per mio diletto, è diventata subito una cosa totalizzante e quindi, nonostante facessi il liceo e lavorassi nella casa editrice di mio padre, ho intrapreso questo cammino che mi ha portato molto presto in giro. In seguito, la mia dedizione è diventata completa e dopo il liceo ho cominciato a girare il mondo, cosa molto importante come stimolo culturale. Ho iniziato da grande, perché prima s'iniziava più tardi per i maschi. C'era tutto un altro mercato. L'importante è non demordere, continuare a crederci. Giovanni Zambito.
Calvi Festival. Leggi le interviste a:
Ricky Bonavita 
Artista, coreografo e danzatore; docente di tecnica di danza moderna e contemporanea presso l'Accademia Nazionale di Danza a Roma, insegnante ospite di università europee come Norges Dansehøyskole, Oslo; University of Tartu Viljandi Culture Academy, Estonia; Konzervatoř Duncan centre, Praga.
Dal 2018 condivide con Giovanna Velardi la direzione artistica di PinDoc, associazione che produce il lavoro di dodici compagnie e coreografi italiani sostenuta dal MIBAC e dalla Regione Sicilia.
Fin dagli anni '80 è stato in scena in più di 800 spettacoli in Italia e all’estero compiendo un intenso percorso artistico e professionale come coreografo e danzatore. Nel 1994 fonda insieme a Theodor Rawyler la Compagnia Excursus sostenuta dal MIBAC. Attraverso più di 30 produzioni la compagnia diventa il mezzo per avviare una propria ricerca coreografica ed estetica, dove convive l’amore per la creazione di ambienti onirici governati da corpi dinamici e dalle linee astratte con l’esigenza di raccontare e di esplorare i rapporti interpersonali attraverso la danza.
Come coreografo ospite ha collaborato con Fundación Opera Panamá, International World Stars of Ballet Art in Kazakhstan, La Compagnia dell’AND a Roma, Akarwerkstatt in Svizzera, nell'ambito di produzioni teatrali per "Memorie di Adriano" di Maurizio Scaparro con Giorgio Albertazzi, per "Il funambolo" di Daniele Salvo per Napoli Teatro Festival; in ambito televisivo per RAI1 Eurovisione in diretta "L'alba separa dalla luce l'ombra", Concerto di Andrea Bocelli dal Colosseo, Roma.
Ha vinto fra altri il 1° premio per la coreografia contemporanea The Young Ballet of the World Competition 2010, a Sochi in Russia, presieduta dal M° Yuri Grigorovich, il 3° premio per la coreografia Serge Lifar International Ballet Competition 2004 a Kiev in Ucraina, e il Premio Fausto Maria Franchi per il miglior brano coreografico contemporaneo al Concorso Internazionale di Danza – Premio Roma 2010, il 1° premio "Singolari di danza 1988" del Teatro Spaziozero di Roma.
Cura la direzione artistica del Festival TenDance, festival di danza contemporanea dell’associazione Rosa Shocking sostenuta dal MIBAC e dalla Regione Lazio.
Produzione PinDoc
PinDoc nasce nel 2018 dall'unione delle progettualità di Excursus ed Fc@pin.d'oc, due realtà da tempo conosciute per la produzione di spettacoli di danza contemporanea, sia dei loro direttori artistici, sia di altri autori, talvolta giovani talenti coreografici, che già collaboravano come danzatori con le due compagnie, talvolta artisti indipendenti affini per sensibilità e visione. PinDoc è sinonimo di percorsi artistici intrecciati, di collaborazioni, di compagni di strada, e si rappresenta in maniera esemplare attraverso il team che ha voluto la fusione: Giovanna Velardi e Ricky Bonavita per la direzione artistica e Danila Blasi e Theodor Rawyler per la direzione generale.
Collaborazioni fatte di viaggi condivisi, basati su coworking, sperimentati per citare un esempio significativo in occasione dell'OfficinaCOREografica, progetto importante sostenuto da MIBAC e Regione Lazio, dedicato interamente alla danza con residenze creative, contributi alla produzione, laboratori, ricerche e incontri, che ha innescato una riflessione profonda sulla realtà della danza professionale nel Lazio e che ha coinvolto un gran numero di compagnie, coreografi, danzatori, docenti, operatori e studiosi, tutti aderenti a CORE Coordinamento della danza e delle arti performative del Lazio. Quest'esperienza insieme ad altre progettualità condivise ha facilitato l'allineamento delle due associazioni intrapreso negli ultimi anni.
Fra i punti forti di PinDoc sottolineamo l'ampia offerta di spettacoli e la pluralità di linguaggi connessi alla creazione contemporanea che permettono di dare vita ad un soggetto di produzione danza più forte, che possa sostenere un percorso a cadenza triennale di tutti i coreografi associati, supportandoli dal punto di vista organizzativo, amministrativo, logistico e della comunicazione nei loro individuali percorsi artistici, tutti strettamente legati alla danza contemporanea, pur nelle loro differenze stilistiche, con segni che spaziano da un linguaggio più legato ai codici delle tecniche della danza contemporanea, ai codici del teatro danza, e dalla danza più propriamente di ricerca, a progetti che nascono nell'ambito della danza di comunità. La presenza di coreografi appartenenti a generazioni diverse permette inoltre un passaggio del sapere professionale legato direttamente alle pratiche di produzione, una supervisione e promozione degli emergenti che nasce nel dialogo quotidiano e che è messa in pratica con orgoglio dalla direzione di PinDoc.
Compagnia Excursus
Excursus, “digressione”, come simbolo del discorso coreografico di Ricky Bonavita, delle sue atmosfere rarefatte, della gestualità che ispirandosi al quotidiano è trasfigurata in surreale e stilizzata espressione. Il vasto repertorio della compagnia, protesa verso la creazione contemporanea, dà spazio alla ricerca di un formalismo astratto, alla creazione di universi onirici e simbolici e all’esplorazione dei rapporti interpersonali.
Con la compagnia fondata nel 1994 Ricky Bonavita offre una propria visione coreografica e stilistica, che continua a rinnovarsi attraverso produzioni e collaborazioni artistiche in un percorso fino ad oggi aperto al nuovo. Excursus sostenuta dal 2000 dal MIBACT condivide dal 2018 la propria progettualità con Pindoc Ass. Cult. Onlus per una ricerca artistica focalizzata sulla danza e sul corpo come mezzi espressivi, teatrali e poetici. In collaborazione con partner pubblici e privati la Compagnia Excursus è distribuita in Italia, nella Comunità Europea e oltre.
Le produzioni destinate a teatri e spazi scenici tradizionali sono affiancate da progetti di danza urbana, e in collaborazione con ASL e strutture convenzionate da progetti di danza sociale o di comunità. Maggiori informazioni: www.excursus.it

Fattitaliani

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