Oramai in termini di lenta burocrazia e latitante efficienza ci facciamo riconoscere ovunque e anche le scuole europee (e non solo) si stanno adeguando.
Ad ogni inizio di un nuovo anno scolastico si attendono che gli insegnanti di ruolo italiani vengano distaccati dal Miur-Maeci e destinati per un certo periodo di tempo a prestare servizio all'estero.
Ebbene, è abitudine che dall'Italia i nostri docenti arrivino puntualmente in ritardo e ovviamente il Coronavirus non c'entra.
Ecco che la scuola europea 2 di Lussemburgo pubblica un annuncio per coprire un posto di professore di Italiano come Lingua 1, Latino e Italiano Lingua Straniera e un altro come docente di Italiano (Lingua I e Lingua Straniera).
Con un'importante nota:
"Trattasi di una posizione vacante che può essere colmata da un distacco nel corso dell'anno." Cioè, fino a quando serve.
E poi: "Il presente contratto ad interim è fissato per una durata minima di un mese. Il contratto scadrà quando le esigenze di insegnamento temporaneo come definite nel contratto non saranno più necessarie, e al più tardi alla fine dell'anno scolastico, come definito nell'articolo 4 del regolamenti locali sulle assunzioni."
Che in termini pratici significa: "intanto iniziamo l'anno scolastico con un docente in attesa che arrivi il distaccato dall'Italia, così il supplente temporaneo potrà andare via senza nessun problema (per la scuola)".
Nel frattempo, però, i candidati
- devono essere disponibili il 1° settembre 2020
- devono inviare lettera di motivazione con tanto di CV
- devono spedire copie dei titoli
- devono fornire eventualmente i dati del precedente datore di lavoro
- devono presentare il Certificato del Casellario Giudiziale
- devono fornire eventuali certificazioni linguistiche
Non male per un mese di lavoro o forse più.
Una proposta di lavoro triste
- perché vincola e allo stesso tempo non promette nulla
- perché è la conseguenza di un comportamento di assoluta inadeguatezza dei nostri ministeri a gestire la copertura dei posti vacanti in tempo utile
- perché anche le scuole europee si rendono complici di un sistema nefasto di reclutamento (e sfruttamento) dei lavoratori.