Opera, Maria Sbogova-Komarova a Fattitaliani: oggi è necessario rappresentare personaggi veri. L'intervista

Cresce l’attesa a Noto per il primo grande appuntamento operistico della nuova stagione lirico-sinfonica del Teatro comunale Tina Di Lorenzo, promossa dal Comune di Noto in sinergia con il Mythos Opera Festival. Il 16 febbraio alle ore 18 andrà in scena Vi racconto La Traviata, con le più importanti e celebri arie dell’opera di Giuseppe Verdi, intervallate da racconti ed aneddoti. In scena un cast internazionale di grande livello. Fattitaliani ha intervistato Maria Sbogova-Komarova che veste i panni di Violetta.

Confrontarsi con un personaggio così popolare, cantato da grandi artiste della lirica mette più soggezione o al contrario incoraggia a dare il meglio di sé?
Sicuramente incoraggia. Ti costringe a cercare sfumature diverse, approfondire la storia, leggere tanta letteratura collegata a questa opera e a quei tempi e alla fine trovare la tua Violetta. Nel Teatro d'opera di oggi sento la necessità di rappresentare personaggi veri.
Possibile dare qualcosa di sé stessi a un ruolo così amato e universalmente conosciuto?
Necessario, per rendere vivo e unico il personaggio e l'opera intera.
Il fatto che sia un "racconto" piuttosto che l'opera integrale potrebbe appannare un po' la resa?
Sono certamente due proposte diverse. È innegabile che l'opera intera ha una sua magia. In compenso alcuni interventi esplicativi, come previsto nel nostro spettacolo, rendono l'opera di G. Verdi fruibile a tutti e possono avvicinare a questa meravigliosa arte anche il pubblico meno abituato.
Quali sono i momenti più difficili nel personaggio di Violetta?
Durante tutta l'opera Violetta ha una grande tensione emotiva e un'importante trasformazione. Mi viene da pensare alla prima volta che si innamora e non capisce cosa sta succedendo; quando decide di cambiare la sua vita e lasciarsi andare con Alfredo; quando decide di sacrificarsi per la reputazione della sua famiglia. Sono momenti che richiedono estrema sensibilità e sincerità: senza, non vedo il motivo di raccontare questa storia.
Secondo Lei, oggi Violetta che donna potrebbe rappresentare?
Violetta è una donna passionale che sacrifica se stessa in nome dell'amore. Ha un carattere molto forte e determinato. Mi vengono in mente tante donne che in nome dell'amore verso il proprio uomo o verso gli altri sacrificano se stesse. Nei nostri tempi la vedrei come il prossimo capitano della Sea Watch.
C'è un passaggio, un'aria in cui potrebbe identificarsi in Violetta?
Credo il duetto con il padre Giorgio Germont: lei è fragile e forte nello stesso tempo. Sta in ascolto ed è molto comprensiva e generosa. Ci sono momenti dove vedo me o semplicemente vorrei essere come lei.
Prossimi progetti?
Continuo a lavorare nell'ambito operistico. Prossimamente in collaborazione con il Festival Reggia di Colorno, Festival Valle d'Itria, Festival delle Nazioni, Teatro d'Opera di Varna. Stiamo pianificando anche una tournée in Russia per promuovere l'Opera Italiana.

LO SPETTACOLO
Protagonisti saranno Maria Sbogova  Komarova nei panni di Violetta; Oswaldo Iraheta in quelli di Alfredo Germont e Zhuo You Guo nel ruolo di Giorgio Germont. Tutti artisti internazionali, selezionati nel corso delle audizioni organizzate dal Mythos Opera Festival a Napoli, Roma, Milano e Berlino. Ad accompagnare gli artisti al pianoforte sarà il maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara, eccezionale interprete bachiano e vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali. La voce narrante, invece, sarà quella del tenore Roberto Cresca, direttore artistico della rassegna musicale. “Il 16 febbraio riporteremo la grande lirica nel gioiello cittadino di Noto in una formula tutta nuova che abbiamo chiamato ‘Vi racconto La Traviata’ – spiega Roberto Cresca - Sarà una sorta di spettacolo guidato, con un narratore che racconterà man mano la vicenda e con i solisti che canteranno le parti principali dell’opera, arie, duetti e terzetti, in modo da rendere il melodramma più fruibile anche a coloro che non sono avvezzi all’opera lirica o che non sono mai stati all’opera. Un modo per avvicinare più persone possibili a questa forma di spettacolo, inventata in Italia nel 1599 dalla Camerata de Bardi, che rappresenta il made in Italy per eccellenza. Un prodotto di cui noi italiani dobbiamo andare fieri e che tutto il mondo ci invidia. Iniziamo con La Traviata _ prosegue il direttore artistico -  che è l’opera lirica più rappresentata al mondo, la più famosa, capolavoro di Giuseppe Verdi, parte della trilogia popolare insieme a Rigoletto e a Il Trovatore. In scena ci saranno voci di grandissimo livello, cantanti internazionali. Infatti avremo non solo voci italiane ma, tra gli altri, anche artisti russi, statunitensi, giapponesi. Voci internazionali per un prodotto internazionale. Questa stagione operistica – conclude Cresca - rappresenta anche una sorta di sfida e di esperimento per il teatro di Noto, che merita spettacoli di grandissimo livello”.  
Fattitaliani

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