I problemi di Gibbo a Fattitaliani: il nostro disco nasce da un'esigenza di comunicare. L'intervista canzonata

Il 14 febbraio esce “Sai dirmi perché?” l’album d’esordio della band reggiana I problemi di Gibbo: un album che racconta la fragilità e la frenesia della società moderna proiettate nella complessità dei rapporti umani.
Un progetto discografico che fonde suoni analogici e digitali in un unicum musicale multiforme. Stefano Gibertoni (voce e chitarra acustica) e Daniele Prandi (batteria), attratti da sempre dal cantautorato italiano e dalle sonorità indie folk americane, creano un mix sonoro fresco e malinconico, fatto di chitarre gentili e suoni profondi, grazie anche alla creatività di Alessandro Stocchi (chitarra elettrica) e alla splendida voce di Carlotta Gibertoni (cori e basso synth). Nella primavera del 2017 nascono “I problemi di Gibbo” per raccontare attraverso la musica, lo stato d’animo e le contraddizioni della vita di tutti i giorni. Fattitaliani li ha intervistati per la rubrica "L'intervista canzonata": le domande sono state formulate con i titoli del disco.
Partiamo dal nome del gruppo: com'è stato scelto? che significa?
Avevamo l’esigenza di trovare un nome che raffigurasse il nostro modo di vedere il mondo, che rispecchiasse le nostre canzoni e quello che vogliamo comunicare. Gibbo è un personaggio immaginario, non proprio a suo agio nella società moderna dove conta solo apparire, sempre connessa e con tante maschere che nascondono la realtà delle cose.
Secondo voi, grazie a internet in "Tutto il mondo" la musica è cambiata, si è maggiormente "mescolata" in generi e contaminazioni?
Sicuramente il web ha influenzato il modo di ascoltare musica. Tutto è a disposizione, subito, e questo ha fatto sì che il “romanticismo” della ricerca e dell’attesa di un album o della curiosità per un artista si sia andato un po’ a perdere. Ma ci sono sicuramente anche risvolti positivi, soprattutto per chi come noi ha bisogno di farsi sentire, ci sono molte più possibilità. Per quanto riguarda i generi pensiamo che la contaminazione o influenza se così si vuol chiamare, è stata semplicemente più rapida appunto per i motivi di cui parlavamo prima. Si hanno molte informazioni ed è possibile sperimentare nuove strade.

Quanto conta in un gruppo musicale il "Buonumore"? su cosa influisce?
Il buonumore è fondamentale di certo, ma è ancora più determinante la voglia di fare e di mettersi in discussione. Avere un obbiettivo comune e nonostante la strada possa presentare delle difficoltà, raggiungere l’obbiettivo prefissato.
"Sai dirmi perché?" è il vostro primo disco. La domanda del titolo è rivolta a chi? a voi stessi, all'ipotetico ascoltatore o a chi vi ha accompagnato nel percorso?
In questo album sono presenti momenti, incontri e riflessioni che abbiamo vissuto sia direttamente che da semplici spettatori, ma pensiamo che la forza della musica sia nel far ritrovare e fare sentire meno “solo”, chi questi momenti li ha vissuti o li sta attraversando. Nasce da un’esigenza di comunicare e di rendere partecipe l’ascoltatore. La domanda è per tutti. Tutti noi abbiamo ogni giorno dei momenti in cui ci fermiamo a riflettere, ogni volta che vediamo qualcosa che ci sembra folle, che ci fa pensare… sai dirmi perché?
C'è stato un momento nella gestazione dell'album in cui avete avuto la tentazione di "Smettere di fare" musica e lasciar perdere ogni cosa?
Abbiamo incontrato momenti di difficoltà, non lo nascondiamo, ma non abbiamo mai pensato di smettere di fare musica, fa parte del nostro modo di essere e non vediamo l’ora di portarla dal vivo, per rendere partecipe chi ci segue e supporta ogni giorno.
Vedere "Solo rosso" è positivo o pessimista? 
Solo rosso è vedere un cambiamento, spogliarsi delle vecchie parti che ci abitano e andare oltre, anche se questa cosa inizialmente può spaventare. Ogni cambiamento che viviamo è senza dubbio positivo perché porta ad una evoluzione personale.
Se "Superman" avesse il potere di salvare cinque canzoni della storia mondiale della musica, quali salverebbe secondo voi?
Superman in questo caso dovrebbe fare gli straordinari, perché la musica andrebbe salvata tutta, o se no tutta… tanta!!! Ma se proprio dobbiamo scegliere…
Angel- Jimi Hendrix
Gregory Alan Isakov - That moon song
Nicolò Fabi - Costruire
Calexico - Helays in the rains
Lucio Dalla - Com’è profondo il mare. Giovanni Zambito.
Il disegno di copertina è un prezioso regalo di Simone Ferrarini, street artist dal tratto inconfondibile, che gira senza sosta per dipingere i muri di tutta Italia, con le sue opere dal significato profondo.

BIO
Stefano Gibertoni e Daniele Prandi vivono da sempre nelle colline di Reggio Emilia. Dopo varie esperienze con diversi progetti musicali, si accorgono che al loro mondo manca qualcosa e decidono di iniziare a collaborare per scrivere le proprie canzoni. Nella primavera del 2017 nascono così “I problemi di Gibbo”, per raccontare attraverso la musica, lo stato d’animo e le contraddizioni della vita di tutti i giorni. Stefano, voce e chitarra acustica e Daniele, batteria, attratti da sempre dal cantautorato italiano e dalle sonorità indie folk americane, creano un mix sonoro fresco e malinconico, fatto di chitarre gentili e suoni profondi, grazie anche alla creatività di Alessandro Stocchi alla chitarra elettrica e alla splendida voce di Carlotta Gibertoni, ai cori e basso synth. Nasce così il primo progetto discografico, con l’aiuto di Luca Serio Bertolini (Modena City Ramblers) e di Andrea Fontanesi (VoxRecording Studio). Nell’estate 2019 entrano in studio per registrare “Sai dirmi perché?”, l’album d’esordio de “I problemi di Gibbo”, di cui il brano “Come tu mi vuoi” è il primo singolo in uscita il 7 Novembre 2019. Il 10 gennaio 2020 viene presentato il secondo singolo #Buonumore.
Fattitaliani

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