Autenticità: ecco la prima impressione che si ricava leggendo “Parola?
Presente!” di Gelsomina Perilli, scrittrice e poetessa lucana di nascita,
lombarda d’adozione.
Tramite gli aforismi contenuti in questa raccolta, Gelsomina, infatti,
svela il suo punto di vista sulla società odierna e le sue ipocrisie. Ne ha
un po’ per tutti e, con vena dissacratoria, scaglia i suoi pungenti strali
contro gli uomini in giacca e cravatta, la legge, i ricchi, la politica,
gli statisti, ma anche le famiglie falsamente unite, le coppie di
innamorati, la religione, e lo fa ben consapevole che, per dirlo usando un
suo aforisma, “Pensare nuoce gravemente alla salute, degli altri”.
A guidare la sua penna è un’intima esigenza di verità, di autenticità
appunto, perché un artista vero è innanzitutto uno spirito libero,
allergico a regole e gerarchie, che ha come unico metro di valutazione la
sincerità, e, come lei stessa scrive, in ultima analisi, “nient’altro è che
una pecora nera, con la cresta e le scarpe slacciate”.
Le massime contenute in “Parola? Presente!” sono interpretative. In alcune
di esse il lettore si perderà come in un rompicapo, in altre si
identificherà, altre ancora apriranno, tutte insieme, le porte dell’anima
e, frugando nei cassetti della memoria, spargeranno sale su ferite
abilmente occultate e ancora aperte.
Gelsomina Perilli, ricorrendo alla stessa sincerità priva di compromessi
che riserva agli altri, in alcuni aforismi, rivolge i suoi strali anche
contro sé stessa dando prova di possedere una buona dose autoironia,
parente stretta dell’intelligenza e dell’umiltà.
La sua è una voce fuori dal coro, che non fa sconti, acqua limpida in un
contesto sociale dove l’apparenza conta più della sostanza, la furbizia è
apprezzata più dell’intelligenza e la menzogna è pane quotidiano.
Daisy Raisi