Il premio Nobel per la letteratura belga Maurice Maeterlinck ha operato un grande cambiamento nel teatro del ventesimo secolo attraverso il non-detto e la pura evocazione di cui sono intrise le sue composizioni teatrali, tre delle quali "Trois petits drames pour marionnettes" sono diventate un libretto di una nuova creazione commissionata dall'Opéra La Monnaie di Bruxelles. Una lunga narrazione dal titolo "Il silenzio delle ombre" suddivisa in tre parti "La morte di Tintagiles", "Interno", "Alladine et Palomides": la regia è di Olivier Lexa, mentre il compositore e direttore d'orchestra (Orchestre de chambre de la Monnaie) è Benjamin Attahir intervistato da Fattitaliani.
"Il silenzio delle ombre" è la sua prima opera: un sogno che si realizza...
La vocazione di essere un musicista è nata al mio incontro con l'opera quando ero un piccolo cantore alla Maîtrise di Toulouse: in particolare con "Eugène Onéguine" di Tchaïkovski e "Peter Grimes" di Briten. Non sapevo che genere di musicista sarei diventato: ho cominciato a fare composizione ed è diventata la mia vita. Con questa mia prima opera è come se tutte le cose si rimettessero insieme.
Da parte della Monnaie si tratta di un investimento coraggioso...
Indubbiamente. È un grande rischio quello di affidarsi a un giovane compositore, a giovani cantanti, a un giovane regista: una produzione tale vuole dire tanto denaro, è difficile avere a disposizione fondi così importanti per la musica. Sono felice e onorato.
La sua musica ha seguito in modo corrispondente la storia: è così?
La musica supporta il testo ma arriva ad avere anche una sua autonomia: il testo di Maeterlinck contiene parecchio "non-detto", cose che sono dietro al testo ed effettivamente la musica lo segue fino a intraprendere poi un proprio cammino per poi ritornarvi. È stato piacevole costruire delle forme musicali partendo da un testo e poter dar vita a un originale processo di composizione con una certa libertà.
Lei parla di libertà... ma ci sono anche dei limiti quando bisogna suonare in un teatro piccolo come il KVS?
Ci sono certi dei limiti per l'orchestra, ho cercato di fare in modo che l'ensemble avesse più profondità e massa possibile, con molti strumenti gravi: ci siamo concentrati su un lavoro di raffinamento con 19 musicisti, è stato sì limitante ma nel senso positivo del termine. Giovanni Zambito.
Foto di Gianmaria De Luca
In scena al Teatro KVS fino al 6 ottobre.
Biografia
Né à Toulouse, Benjamin Attahir
commence l’apprentissage du violon au
conservatoire de sa ville natale. Très
vite, il se passionne pour la composition.
Il poursuit ses études au Conservatoire
national supérieur de musique de Paris,
auprès de Marc-André Dalbavie et Gérard
Pesson. Parallèlement, il perfectionne sa
pratique du violon avec Ami Flammer et
se produit au sein de formations telles que
le Jersey Chamber Orchestra, l’Ensemble
Intercontemporain, LSO Soundhub…
Benjamin Attahir a été lauréat de
nombreux concours. Il s’est vu décerner
à deux reprises le prix de la SACEM. Il
est lauréat en 2011 du nouveau concours
international de la ville de BoulogneBillancourt et remporte en 2012 un
Premier prix à la USA International Harp
Competition de Bloomington pour la pièce
De l’obscurité II pour harpe solo.
Ses œuvres sont jouées par des ensembles
renommés comme l’Orchestre National
de France, l’Orchestre Philharmonique de
Radio France, l’Orchestre Philharmonique
d’Helsinki, le Nederlands Philharmonisch
Orkest, l’Ensemble Intercontemporain
ou encore le Tokyo Sinfonietta, dans
des salles telles que la Philharmonie de
Paris, le Nouvel Auditorium de Radio
France, le Concertgebouw d’Amsterdam,
la Tonhalle à Zurich, le Mozarteum à
Salzbourg, la Boulez Saal à Berlin, le
Théâtre du Châtelet à Paris ou le Suntory
Hall à Tokyo. Il est fréquemment invité
par des festivals comme le Festival de
Pâques d’Aix-en-Provence, Les Sommets
Musicaux de Gstaad, le Lucerne Festival,
la Gaudeamus Muziekweek d’Utrecht, le
Festival d’Aix-en-Provence…
Parmi les projets à venir, citons Al Ichaa
pour l’Orchestre du Capitole de Toulouse,
et un concerto pour alto et cordes destiné
à Michael Barenboim et le West Eastern
Divan Ensemble (création au Carnegie
Hall de New York, puis en tournée aux
États-Unis). Par ailleurs, il continuera
Biographies / Biografieën
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sa collaboration avec Daniel Barenboim,
Renaud Capuçon et la Staatskapelle de
Berlin pour la création de Al Maghrib.
Suivront deux concertos, l’un pour
violoncelle destiné à Jean-Guihen Queyras
et le Philharmonique de Radio France,
l’autre pour piano destiné à Bertrand
Chamayou et l’Orchestre du Capitole de
Toulouse (saison 2020-21).
Benjamin Attahir a été pensionnaire à la
Villa Médicis (2016-17), compositeur en
résidence à l’Orchestre National de Lille
(2017-19), et sera compositeur associé à
l’Orchestre de la Fondation Gulbenkian
à Lisbonne.