A Giuseppe Blanco, giovane talento del pianoforte jazz, il 6° Premio Lelio Luttazzi

 


La finale del concorso organizzato dalla Fondazione Lelio Luttazzi e riservato ai giovani autori pianisti jazz si è svolta al CPM di Milano ed è stata vinta dal pianista siciliano, votato all’unanimità dalla giuria
                                                   
MILANO -  È Giuseppe Blanco il vincitore della sesta edizione del Premio Lelio Luttazzi, il concorso nazionale riservato ai giovani autori pianisti jazz (dai 16 ai 30 anni di età) che rende omaggio al grande musicista e showman triestino, tra le figure più poliedriche della cultura italiana. Nell’auditorium del CPM Music Institute di Milano, Giuseppe Blanco si è imposto sugli altri musicisti ammessi all’atto finale della competizione (Edoardo Bosi, Matteo Maranzana e Giovanni Panzeri), presentando una composizione originale (“Scilla e Cariddi”) e interpretando un classico del repertorio di Luttazzi (“Ritorno a Trieste”): si è così aggiudicato una borsa di studio del valore di 1.000 euro. Inoltre, il suo  brano originale sarà registrato a cura della Fondazione Lelio Luttazzi e verrà distribuito sulle piattaforme digitali dall’etichetta Blue Serge di Sergio Cossu. Non solo: grazie alla vittoria in questa competizione, Giuseppe Blanco avrà la possibilità di esibirsi insieme alla Jazz Company di Gabriele Comeglio, direttore artistico del Premio Lelio Luttazzi, il prossimo febbraio sul palco del Blue Note di Milano. Questa la motivazione della giuria, composta da Mario Rusca (pianista e decano del jazz italiano), Claudio Angeleri (pianista e compositore) e Luca Nobis (direttore didattico del CPM): «Giuseppe ci ha conquistato per il suo senso dello swing e il suo groove irresistibile. Lo abbiamo votato all’unanimità».

 

Chi è il vincitore
Classe 1995, originario di Ragusa, Giuseppe Blanco si è laureato nel 2017 in Pianoforte Jazz presso i Civici Corsi di Jazz di Milano e nel 2021 ha conseguito il diploma accademico di II livello in Pianoforte Jazz presso il Conservatorio G. Verdi del capoluogo lombardo. Ha suonato con musicisti del calibro di Paolo Tomelleri, Robert Bonisolo, Tino Tracanna, Giulio Visibelli, Tony Arco, Marco Vaggi, Emilio Soana e Joyce Yuille. Alla guida del suo trio (con Yuri Goloubev al contrabbasso e Matteo Rebulla alla batteria) ha appena pubblicato l’album “Underside.


 

La serata finale tra musica, gara e premiazione
Nell’auditorium del CPM Music Institute, la serata della finale è stata impreziosita dall’esibizione del sestetto della Jazz Company, guidato dal sassofonista e compositore Gabriele Comeglio, e della vocalist Caterina Comeglio. La sesta edizione si è conclusa con una jam session collettiva sulle note di “Drums Blues” del grande Lelio. Pioniere del jazz italiano al fianco di Gorni Kramer e Franco Cerri, nel corso della sua lunga e brillante carriera Luttazzi ha firmato brani indimenticabili come Il giovanotto matto, Una zebra a pois, Vecchia America Chiedimi tutto ed è stato in grado di attraversare da protagonista, con leggerezza raffinata e ironia unica, il cinema, la radio e la televisione.

 

Il Premio e i suoi protagonisti  
Organizzato dalla Fondazione Lelio Luttazzi sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo e con i patrocini di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Cultura, SIAE, AGIS, Comune di Milano, Comune di Roma (Assessorato alla Crescita culturale), Comune di Trieste e Nuovo Imaie, il Premio Lelio Luttazzi ha l’obiettivo di scoprire i nuovi talenti della musica italiana. Sottolinea Rossana Luttazzi, moglie del Maestro e alla guida della Fondazione (istituita nel 2010): «Il Premio è un omaggio a Lelio e nasce, in particolare, per lanciare i giovani autori pianisti jazz. In questi anni molti musicisti hanno partecipato al nostro concorso e i vincitori delle scorse edizioni, cioè Manuel Magrini, Danilo Tarso, Seby Burgio, Thomas Umbaca e Vittorio Esposito, sono oggi tra i protagonisti emergenti del panorama jazz nazionale. Ci auguriamo che lo stesso accada anche per Giuseppe Blanco».

 

 

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