MARGARET ATWOOD SULLA POSSIBILE PROFEZIA DE “IL RACCONTO DELL’ANCELLA”: L’AFFERMARSI NEGLI USA DI UN REGIME TEOCRATICO CHE AVREBBE SOTTOMESSO LE DONNE
“Sfortunatamente sì, ci credo. Quando scrissi il libro la cosa sembrava una possibilità assolutamente remota, soprattutto agli europei, perché c’era ancora il Muro di Berlino, eravamo ancora nel periodo della Guerra fredda e gli Stati Uniti rappresentavano la libertà, la democrazia, l’idea di apertura, e non potevano credere che ci sarebbe stata una chiusura come quella che vediamo, che ci sarebbe stata una cancellazione delle libertà civili che la gente aveva allora. Se però guardiamo alla storia americana e ritorniamo al XVII secolo, i puritani non avevano una democrazia, avevano una teocrazia. E questo, in un certo senso, fa parte del DNA degli Stati Uniti”.
ARGARET ATWOOD SULLA POSSIBILITÁ CHE I LIBRI POSSANO ANCORA FARE PAURA
“Sicuramente siamo arrivati al punto di sotterrarli e questa è una cosa che è successa tante volte nel passato: ritorniamo a Platone, quando non si volevano poeti e capisco il punto, però, ora negli Stati Uniti questa cosa non accade per la prima volta, però è quella più recente. Abbiamo avuto qualche tentativo simile in Canada, ma sicuramente non con la magnitudo che vediamo negli Stati Uniti e la cosa non riguarda solo il mio libro, ma anche quelli di tantissimi scrittori. È questa amministrazione americana che non vuole nessuna opinione contraria e quando si comincia a adoperare in questo modo si può finire col totalitarismo, che come tutti sappiamo non ci piacerebbe”.


