Musica, Giovanni Artegiani a Fattitaliani: mi diverte fare musica senza etichette o generi. L'intervista

Da oggi sarà in radio il brano "Vita" di Giovanni Artegiani, prodotto artisticamente da Enrico GiovagnolaTre anni fa si è aggiudicato il “Premio Lucio Dalla”, concorso nazionale dedicato al cantautore bolognese e aperto a tutti i cantautori emergenti. Nella sua giovane carriera vanta numerose aperture ai concerti di, fra gli altri, Il Cile, Dente, Brunori Sas, Giovanni Caccamo. Fattitaliani lo ha intervistato.

Come ti sei formato? quali sono state le tappe più importanti che ti hanno portato a questo punto, oggi?
Ho iniziato con la batteria a 14 anni e l'ho suonata in un gruppo pop/rock fino ai 18, nel frattempo a 16 anni ho iniziato a scrivere e quindi mi sono avvicinato al pianoforte, sopratutto, e alla chitarra. Pur non suonandola più a tempo pieno, la batteria continua ad essere molto presente nel mio modo di comporre e suonare gli altri strumenti, quindi quei primi anni di musica li considero ancora oggi molto importanti.
Il premio "Lucio Dalla" è un ulteriore incoraggiamento a proseguire la strada del cantautorato… ?
Il Premio Lucio Dalla è un concorso che ormai ho vinto 3 anni fa e quello che mi porto dentro è un'esperienza umana fortissima. Che mi abbia lascato la voglia di continuare a fare cantautorato non direi, anche perché non sento di aver mai fatto cantautorato fino in fondo: la presenza del pop c'è sempre stata e fa parte di me, e ultimamente l'hip hop è il genere che in assoluto seguo e mi incuriosisce di più. La cosa che mi diverte e soprattutto sento mia è unire cantautorato, pop, hip hop e qualsiasi altra cosa che mi trasmette qualcosa di forte, inserire nelle canzoni qualsiasi cosa mi emozioni, fare musica senza etichette o generi.
Parlaci di “Vita"
Vita è il primo brano composto del nuovo filone di canzoni e parla della vita che ti salva sempre, e sempre da sè stessa. 
La tua città, il tuo territorio rientrano in qualche modo nelle tue composizioni?
Sì, se non altro per le esperienze di vita che poi metto nei pezzi e che all'80% sono vissute nella mia città, Perugia. È molto di ispirazione anche il modo in cui è costruita Perugia, i colori e l'architettura dei suoi palazzi e i suoi panorami.
La realtà del presente rende più facile o più doloroso per un cantautore riflettere e scrivere?
Per me doloroso, e non solo scrivere ma anche riflettere. Cioè conoscere ciò che non va bene intorno a me e non sentirmi capace o addirittura disposto a impegnarmi per cambiare, personalmente, mi appesantisce molto. E sento comunque che in parte dipende da me, che potrei fare di più e non lo faccio per non stare a contatto con una realtà che mi fa soffrire. È un circolo che si auto-alimenta.
Hai dei posti o dei momenti dove trovi maggiore ispirazione?
Momenti sì, dopo emozioni forti viene quasi naturale fissare in musica ciò che stai provando. E in generale sento molto più il bisogno di scrivere quando sto peggio piuttosto che in momenti di spensieratezza. Luoghi abbastanza, tipo la mia camera mi piace e posso preferire alcuni posti ad altri, però non sono così legato a luoghi particolari per scrivere. Giovanni Zambito.

Fattitaliani

#buttons=(Accetta) #days=(20)

"Questo sito utilizza cookie di Google per erogare i propri servizi e per analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo agente utente sono condivisi con Google, unitamente alle metriche sulle prestazioni e sulla sicurezza, per garantire la qualità del servizio, generare statistiche di utilizzo e rilevare e contrastare eventuali abusi." Per saperne di più
Accept !
To Top