Fiction, una sensibilità tutta al femminile in "Fuori", tratto da una storia vera

Presentato al Roma fiction festival, "Fuori" è tratto da una storia vera. E' un film sullo sguardo neutrale, candido, di chi rivede il mondo dopo anni di clausura.

Diretto da Anna negri con un cast ed una troupe tutta al femminile. Il progetto fa parte del premio Goliarda Sapienza ed è un premio letterario nazionale dedicato ai detenuti delle carceri italiane. Rai Eri, ogni anno, pubblica una raccolta con i racconti dei venti finalisti e dal 2013 rai fiction ha deciso di partecipare con l'iniziativa Corti del premio Goliarda Sapienza, cortometraggi le cui storie sono tratte da uno dei racconti pubblicati da Rai Eri.
"Da una parte ci sono le percezioni fisiche, sensoriali, dall'altra quelle del forte impatto emotivo, come se la protagonista fosse senza pelle quando si confronta con le emozioni degli altri, il proprio passato e la sensazione sconosciuta di libertà, seppure a tempo determinato", dice la regista.
Il fuori racconta ciò che manca dentro, ma paradossalmente tutti i personaggi, che Agnese incontra in questa giornata all'esterno, sono a loro volta prigionieri di qualcosa.
Lei li guarda con tenerezza e ironia e questo suo nuovo sguardo sul mondo diventa uno specchio di quanto lei sia cambiata mentre gli altri invece sono rimasti immobili. Tranne qualcuno, che nel frattempo è cresciuto e la mette davanti ai suoi errori, a cui lei però cerca di rimediare in un solo giorno e con le sue poche forze.

Agnese ha 35 anni e, da 4 anni le sue giornate iniziano e finiscono tra le mure di un carcere. Ma oggi è un giorno speciale: è il suo compleanno e la attende un regalo. Un giorno fuori.
L'istinto di Agnese sarebbe quello di limitarsi a respirare l'aria fresca e a cercare il calore di un uomo. 
Ma non ci riesce. C'è un pensiero più forte che la scuote: quello di una ragazzina che da molti anni, per decisione del tribunale, non può più incontrare. Si chiama Zoe, ed è sua figlia.
Un giorno per riannodare i fili di un rapporto spezzato è poco. Il rischio di un incontro proibito, che nessun giudice approverebbe, è alto.
Ma Agnese decide di accettare la sfida.
Madre e figlia, in quelle poche ore, cercheranno di conoscersi e ritrovarsi.
Il film è uno sguardo al di Fuori non solo per chi lo vede dalle quattro mure di un carcere... ci sono persone libere che per condizioni di vita e di scelte vive come se fosse in un carcere, dice la protagonista Isabella Ragonese.
Un film sulla resistenza delle donne che a volte sono più forti degli uomini.
"In carcere il tempo non esiste e si crea una comunità simile ad una famiglia: questo ho percepito lavorando a questo progetto, racconta Isabella. Ma non solo. Ho avuto la sensazione che in fondo le  detenute erano contente della nostra presenza e che raccontavamo la loro storia attraverso questo cortometraggio.
C'è una sensibilità tutta al femminile in questo tv-movie che ne caratterizza la storia. Emanuela  Del Zompo.
Fattitaliani

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