di Domenico Logozzo*. Santa Severina
e la cultura che produce ricchezza. Il Sud che propone e fa. Che non
sta fermo ad aspettare la “manna dal cielo” e che rifiuta la
paralizzante “prassi” che altri ed altrove decidano le sorti di
una comunità che ha idee e progetti fattibili. L’estremo Sud che
si muove. E ottiene risultati importanti per l’economia, il turismo
e l’occupazione. Da un comune calabrese un esempio di come si
possono e si debbono sfruttare le straordinarie risorse del passato,
per uscire dalla crisi e per costruire un futuro migliore. Conoscere
e valorizzare. “Con le giornate FAI abbiamo aperto la
cattedrale bizantina chiusa da 50 anni, nella quale almeno la metà
della popolazione non era mai entrata. Non conoscevano pienamente
l'importanza del bene. Anche la Curia si è mobilitata. Un altro
segnale importante, un’altra risposta positiva al coinvolgente
progetto di sviluppo possibile attraverso la piena utilizzazione del
patrimonio storico, artistico ed archeologico presente sul
territorio”.
A parlare così è
la professoressa Marilisa
Morrone,
una delle più autorevoli studiose calabresi dei millenari tesori
dell’arte e dell’archeologia della regione che è stata la culla
della cultura e della civiltà. E’ autrice di numerose
pubblicazioni e ha seguito e sta seguendo opere di recupero di siti
di notevoli interesse. Il sindaco di Santa Severina, l’avv. Diodato
Scalfaro,
si è affidato alla sua esperienza per concretizzare un intelligente
investimento sulla crescita economica, sociale, culturale ed
occupazionale del paese. I beni del passato, unica vera risorsa di
Santa
Severina,
riportati all’antico splendore. Per dare ai giovani la speranza,
dopo che in questa regione, un po’ dovunque, la sciatteria e
l’incapacità di amministratori e di politici hanno rubato anche il
futuro alle nuove generazioni. “Il paese è riconosciuto di
grande valenza storica - evidenzia il sindaco -, tanto che è
tutelato dallo Stato con un vincolo paesaggistico”.
Ricordiamo a
questo proposito che Santa
Severina
(Crotone) si è piazzata al terzo posto nel Concorso Nazionale “Il
Borgo dei Borghi” della
trasmissione “Alle
falde del Kilimangiaro”
condotta da Licia
Colò.
“Premiata la bellezza e l’importanza storico-monumentale di Santa
Severina, al culmine di una stagione di successi, e di riconosciuto
ruolo di primo piano della nostra cittadina nel panorama turistico
della Regione”, dicono con orgoglio gli amministratori
comunali. Mentre la studiosa Morrone spiega: ”Il suo grande
patrimonio è stato oggetto di numerosi interventi di restauro e
valorizzazione. Tra tutti quello, negli anni ’90, del
Castello, di proprietà comunale, fondato da Roberto
il Guiscardo,
riportato allo splendore di un tempo, con scavi archeologici che ne
hanno chiarito le preesistenze bizantine, l’origine e le
trasformazioni nei secoli. C’è stato un intervento radicale:
restauro delle architetture e inoltre dei dipinti, degli stucchi, di
tutte le decorazioni della residenza ducale dei Grutther al piano
nobile del Mastio”.
Riflettori
accesi, nelle Giornate
di Primavera del
FAI,
sulla Chiesa
dell’Addolorata,
la vecchia cattedrale, edificio bizantino rimaneggiato nel XVIII
sec., da troppo tempo inaccessibile al pubblico perché in condizioni
di degrado. Utile occasione per la conoscenza approfondita di un
importante monumento, ma anche per sollecitare, come ha già fatto il
comune, interventi adeguati. Da sottolineare anche la donazione, da
parte del Rotary club di Santa Severina, di un pannello con le
notizie storiche sulla chiesa scritte in caratteri Braille. E molta
attenzione è stata riservata all’esposizione nel Castello della
tela di Mattia
Preti
“S.
Luca che dipinge la Madonna”
proveniente dall’Isola di Malta, a cura del restauratore G.
Mantella.
Piena fruibilità
da parte di appassionati e di turisti. Ci spiega la professoressa
Morrone: ”Al pian terreno del castello si trova il Museo
Archeologico dove sono esposti i materiali trovati negli scavi dello
stesso edificio e quelli provenienti dal territorio. Anche il palazzo
arcivescovile negli anni scorsi è stato restaurato e al suo interno
è stato creato il Museo Diocesano contenente i tesori lasciati da
secoli di residenza degli Arcivescovi Metropoliti”. Il sindaco
aggiunge: “All’interno del castello è ospitata una sezione del
Conservatorio di Musica “Ciaikovskij” di Nocera
Terinese
e vi si svolgono importanti eventi culturali, come mostre e convegni,
molto numerosi nel cartellone estivo; in particolare, di grande
rilevanza quest’anno, la mostra e l’evento ad essa legato, di
poesia visiva di Anna
Lauria,
una sorta di fusione tra poesia e arte figurativa. Ambedue i poli
monumentali-museali sono gestiti dalla Cooperativa Aristippo, che dà
lavoro ad un gruppo di giovani che fanno servizio di guida e di altri
servizi. La stessa cooperativa si occupa delle attività culturali
che si svolgono sia al Castello che al Museo Diocesano, e gestisce il
book shop del castello”.
Santa Severina
appare destinata a rappresentare un buon esempio per gli altri paesi
della Calabria.
Si può voltare pagina. Però bisogna agire con serietà. E i
risultati non tardano ad arrivare. Sottolinea ancora il sindaco
Scalfaro: “Santa Severina nei mesi scorsi ha aderito all'Aceb,
Associazione delle città Eredi di Bisanzio, che raggruppa centri di
molti paesi europei promuovendo offerte di turismo culturale ai Tour
operators. L’adesione proietta la cittadina in circuiti di turismo
internazionale. La professoressa Morrone evidenzia: “Il restauro
del Castello e dell'Arcivescovado hanno determinato la svolta
decisiva nella vita e nell'economia di Santa Severina. Il paese è
entrato nei percorsi turistici regionali e nei circuiti del turismo
scolastico”.
La studiosa
rileva come i flussi turistici abbiano già favorito la
creazione di nuovi posti di lavoro con la Cooperativa Aristippo, che
è costituita da 19 soci, in gran parte laureati e diplomati. La
cooperativa si avvale della consulenza di docenti e ricercatori
dell’Università della Calabria nonché dell’apporto sinergico
della Fondazione Brettion per la valorizzazione dei beni culturali
della Calabria. Coinvolte associazioni, società e imprese artigiane
calabresi operanti nel settore del turismo, della musica,
dell’editoria e dell’artigianato artistico. A Santa
Severina
si è avuta l'apertura di tanti esercizi commerciali e di nuove
attività: bar, ristoranti, pizzerie e agriturismo. Fino ad
ottobre sono stati 31.000 i visitatori del Castello. I dati forniti
dalla Cooperativa Aristippo per avere “un’idea
dell’importanza del monumento, e dell’indotto che orbita attorno
ad esso, nell’intero contesto cittadino” .La professoressa
Morrone fa notare che “sono tremila in più rispetto al
20l3” .E’ un buon segnale, in controtendenza , considerando che
“ il 2014 è un anno di recessione
turistica per la Calabria”.
Impegno culturale
ad alto livello. Alle importanti manifestazioni che si tengono da
diversi anni come Castelfiaba,
scrittura creativa diretta ai bambini, e il Premio Siberene promosso
in collaborazione con la Pro Loco omonima, l’amministrazione
comunale con il patrocinio scientifico della Deputazione di
Storia Patria per la Calabria,
ha organizzato quest’anno un ciclo di conferenze sul tema: “Santa
Severina incontra: storia, archeologia, arte, architettura” con
illustri uomini di cultura. Ciclo di conferenze che è stato
giudicato, in seno agli studiosi della Deputazione di Storia Patria,
come tra i più grossi eventi culturali del 2014 in Calabria. Grande
partecipazione e rilevanti indicazioni su nuovi studi e
ricerche per la città e il territorio.
Il prossimo
incontro ci sarà domenica 16
novembre,
alle ore 17, nella “Sala dell’Incannicciata”. Il dott.
Francesco
Cuteri,
archeologo dell’Aisb (Associazione Nazionale Studi Bizantini)
parlerà degli “Insediamenti rupestri nel territorio di Santa
Severina”. Ci sarà l’intervento del sindaco Diodato
Scalfaro.
Introdurrà il dibattito e farà da moderatrice la prof.ssa Marilisa
Morrone,
consulente dell’amministrazione comunale per le attività
culturali. “Le conferenze – sottolinea -servono per far
conoscere, per divulgare ciò che gli studiosi hanno ricercato, e che
altrimenti resterebbero tra i pochi addetti ai lavori: è giusto che
tutti conoscano il patrimonio che hanno e cosa li circonda. La
conoscenza è il primo passo per lo sviluppo del territorio: senza
conoscenza non c'è amore, non c'è rispetto dei propri beni e dunque
non c'è salvaguardia e conservazione. E senza conservazione non c'è
sviluppo, non c'è possibilità di "sfruttare" i Beni per
la crescita economica di un territorio. E' tutto un percorso che se
non ha un inizio non può proseguire, e l'inizio è questo”.
Attività
intensa. Bilancio positivo e nuove proposte. La prof.ssa Morrone ci
parla dei nuovi progetti: ”Nei prossimi mesi ci saranno due
esposizioni temporanee di tele molto significative, una che riguarda
la storia ecclesiastica di Santa Severina (un ritratto di un
arcivescovo di S. Severina del XVII sec., inedito e sconosciuto alla
Diocesi, individuato nella patria dello stesso arcivescovo), l’altra
con Beni di carattere internazionale”.
*già
Caporedattore del TGR Rai