Il comune di Alia (PA) sarà il riferimento dell'editoria, della legalità e dell'identità siciliana da venerdì 14 a domenica 16 novembre: vi si svolgerà, infatti, il Festival "Fiera di Barbarà", tappa di un percorso itinerante in Sicilia partito da Montallegro (AG). Incontri, dibattiti e presentazioni con la partecipazione di scrittori e musicisti. Madrina della Fiera sarà Beatrice Monroy, autrice del fortunato romanzo "Oltre il vasto oceano. Memoria parziale di Bambina" (Avagliano editore, pagg. 288, € 14,00), vincitore del Premio Kaos 2014 (foto sotto) e fra i candidati al Premio Strega e che verrà presentato nella giornata di apertura.
Racconta la grande epopea di una famiglia aristocratica con una struttura originale che mirabilmente mescola narrazione storica e memoria personale. Figlia di due scienziati che spostavano la loro residenza in riferimento al loro lavoro scientifico, la protagonista, assieme alle sorelle, cresce con strane regole e con la sensazione di essere ovunque straniera e nello stesso tempo abitatrice di ogni mondo. Al centro c’è Palermo. Luogo di partenza e luogo di approdo. Intorno a questa città, c’è stata quindi la misteriosa storia aristocratica della famiglia, i Monroy, con avventure fanfarone e racconti mitici da ascoltare in silenzio nel grande cerchio famigliare. Da Masaniello a Luchino Visconti, dai Mille al terremoto del Belice, sono molti i personaggi e i fatti noti evocati nel libro. Vi si ritrovano anche molti luoghi, la Spagna, l’America, le Galapagos, Bergamo, Milano, Napoli. Fattitaliani ne ha parlato con l'autrice.
I riferimenti della propria storia s'intuiscono a partire dal cognome della famiglia aristocratica: è stato facile mettere da parte alcune testimonianze o ricordi per lasciare spazio all'immaginazione oppure il tutto è avvenuto in maniera spontanea durante la scrittura?
Domanda difficile! No non è stato facile, quello che ho cercato di fare (ci ho messo otto anni a scrivere il libro) all'inizio è stato di raccogliere più materiale possibile nei miei ricordi e in quelli che generosamente mi hanno passato i miei familiari, poi ho scelto, cercando di mantenere una struttura e il progetto che intanto si andava formando nella mia testa, mantenendo per l'appunto anche l'idea che la memoria di una bambina è spesso fanfarona e questo aspetto mi piaceva mantenerlo come senso di un realismo fantastico.
La condizione quasi di "apolidi" della protagonista e delle sorelle potrebbe anche avere dei lati positivi e apportare dei vantaggi. Accade ai personaggi del romanzo?
Sì, direi di sì, io sono molto grata ai miei genitori di questo spazio di libertà che ci è stato regalato, facendoci vivere tanto in giro, certo da ragazzina era anche un problema avere un'identità fragile, ma poi è risultato sempre un fatto estremamente positivo. E dunque ai miei lettori ho cercato di raccontare il senso profondo delle vite apolide dei miei personaggi.
"Palermo. Luogo di partenza e luogo di approdo" resta comunque un riferimento. Oggi vedi la città ancora così?
Una città difficile, un po' alla deriva, con della gente eccezionale, che con tutte le difficoltà che è ed è stata costretta ad attraversare rimane salda. Io mi sento molto palermitana, amo il sud, amo abitarci.
Che rapporto hai con la letteratura e la storia delle grandi famiglie del passato al centro di vicende fra il tragico e lo scandalo?
Sono storie che mi interessano moltissimo, lì in quella confusione tra sano e malato risiede la nostra essenza di siciliani, è li dentro che dobbiamo guardare, con coraggio perché non è facile riconoscere la nostra parte malata.
Ricordi qualche vicenda o libro in particolare?
Ne ricorderei moltissime, e moltissimi sono i libri di riferimento.. Sopra tutti per me rimane il maestro, cioè Sciascia.
Dopo "Elegia delle donne morte" un altro libro che dà parecchia soddisfazione...
Sono molto contenta, penso che è un bel modo per onorare la storia.. !
Come lettrice che libri prediligi?
Sono una divoratrice: romanzi e anche romanzi storici che mi divertono moltissimo e quando sono veramente stanca gialli...
Come scrittrice sei severa con te stessa?
Moltissimo, riscrivo. Almeno cinque sei volte tutto daccapo Mi alzo all'alba e sto circa tre ore alla scrivania.... Non sono mai contenta di me stessa... Giovanni Zambito.
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