Ieri, in Campidoglio ha avuto il via la quinta edizione del Festival della diplomazia che si svolgerà fino al 31 ottobre e si articolerà in oltre quaranta appuntamenti ospitati in prestigiose sedi istituzionali e accademiche con un ricco calendario animato dai principali protagonisti del panorama nazionale e internazionale.
Tra i tanti argomenti trattati: le nuove tecnologie, i conflitti che stanno infiammando il Pianeta, la crisi economica, l’economia globale e la lotta alla criminalità. Madrina d’eccezione la cantante israeliana Noa, impegnata nell’utilizzo della musica come mezzo di riavvicinamento fra popoli in conflitto. Oltre che artista di fama internazionale, amata e osannata dalla critica, è Ambasciatrice della FAO e Cavaliere della Repubblica Italiana.
Strumenti primari sono la diplomazia ed il dialogo internazionale per prevenire e risolvere le crisi a livello internazionale. “Bisogna guardare anche al resto del mondo, non trascurare gli altri perché prima o poi, questi verranno a bussare alla nostra porta. Non è necessario avere un titolo di studio per pensare a loro, basta solo aprire il cuore agli altri. Responsabilità significa essere in simbiosi con l’altro. L’ideatore di questo festival è un medico, i medici sono quelli che comprendono la fragilità umana, della vita, del fisico. Siamo tutti uguali e tutti siamo fragili. Il musicista è un po’ come il medico, è per questo che ho chiamato il mio ultimo album “Love Medicine”, sia i musicisti che i medici riescono a vedere al di là di ognuno. La musica può essere la medicina dell’amore, il medico quella del corpo”.Noa ci ha salutato modulando delle note al microfono ed è stato come ascoltare un usignolo.
Al termine dell’intervento, Sandro Sassoli, coordinatore generale del Museo del Tempo, l’ha omaggiata con un’edizione speciale, in argento colorato rosa, riservata alle donne, della coniazione Expo 2015,realizzata appositamente per il festival da Luc Luycs e Laura Cretara e che sarà riservata anche alle persone che parteciperanno alla Kermesse.
Elisabetta Ruffolo.