Un'altra vita, grande successo per la fiction di Raiuno "un'emozione impagabile" per Luca Avallone. L'intervista di Fattitaliani: ogni attore deve partire dal teatro

Davvero un record: più del 30% di share per "Un'altra vita" la fiction di Raiuno, che ieri sera è stata seguita da 7,7 milioni di telespettatori. Le vicende di Emma (Vanessa Incontrada), trasferitasi a Ponza per colpa del marito (Cesare Bocci) appassionano sempre di più. Fra l'altro, la protagonista deve fronteggiare l'invadenza della suocera (un'inedita Loretta Goggi) nonché controllare l'attrazione per Daniele Liotti e tenere a bada la malattia della moglie di lui (Francesca Cavallin). Ma in primo piano ci sono anche le tre figlie (leggi intervista a Claudia Alfonso) fra cui Margherita (Ludovica Bizzaglia) innamorata persa del bel Riccardo, interpretato da Luca Avallone, che Fattitaliani ha intervistato.

Partiamo da "Un'altra vita": quanto ti fa piacere sapere che in ogni puntata sarai visto da milioni di spettatori? 
Mi fa molto piacere, è un’emozione impagabile e ancor di più dal momento che non mi aspettavo questo successo straordinario. È una bellissima sensazione, perché mi dà la percezione che il pubblico apprezzi il lavoro mio e di tutto il cast e questo per un attore è un obiettivo che, quando si raggiunge, dà piena soddisfazione per ciò che si fa. 
Secondo te, quali sono gli ingredienti che rendono tanto appetibile la fiction? 
Gli ingredienti che rendono appetibile la fiction sono diversi. La presenza costante del mare, grande protagonista, il bellissimo paesaggio e i suoi colori, la trama avvincente da seguire e le molteplici vicende dei personaggi, in cui il pubblico può facilmente immedesimarsi. 
foto di Ralph Palka

Il tuo personaggio sembra diventare più maturo nel corso delle puntate, è così? 
Così pare. Sì, in effetti di puntata in puntata Riccardo Raimondi conquista, seppur lentamente, una certa maturità. Nonostante all’inizio passi come un personaggio completamente negativo, il pubblico è riuscito a coglierne la sua immaturità. Nella quarta puntata questo percorso s’interrompe, perché Riccardo, messo dinanzi alle sue responsabilità, scappa in nave, dimostrando così di non essere poi tanto maturo. 
Nel tuo curriculum c'è tanto teatro, sia classico che contemporaneo: quanto ti ha formato e temprato? 
Il teatro è la base dell’attore. Credo che l’attore debba sempre partire dal teatro ed ogni tanto farci sempre ritorno. Il teatro forma tantissimo, stare su un palcoscenico, vivere il personaggio con la presenza costante del pubblico, che assiste ad un “buona la prima”, dà una sensazione ed una consapevolezza di sé stessi del tutto diversa. 
Sin dagli inizi, quali difficoltà legate al mestiere di attore hai affrontato? 
Le difficoltà sono tante. Per esempio, per me, cambiare città. L’importante è avere la caparbietà di superarle e poter dire d’essere arrivati “grazie” al superamento delle difficoltà e non “nonostante” le difficoltà. 
Prossimi progetti? 
Sto preparando uno spettacolo teatrale su un testo shakespeariano. Per ora non posso dire altro. 
Giovanni Zambito. © Riproduzione riservata
Fattitaliani

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