Angie presenta a Fattitaliani il 1° singolo "Ada": mi piace scrivere da quando sono piccola. L'intervista



di Giovanni Zambito. In un panorama musicale sempre più affollato, emergere con autenticità e delicatezza è una sfida rara e preziosa. L’artista protagonista di questa intervista ci riesce con naturalezza, portando alla luce un mondo sonoro intimo, riflessivo e profondamente personale. Con il brano Ada, ci invita a esplorare il dolore del distacco e la bellezza della fragilità emotiva, attraverso una scrittura sincera e una voce che graffia e accarezza allo stesso tempo.

In questa conversazione, ci racconta il percorso che l’ha portata a scrivere uno dei suoi pezzi più intensi, il suo stile musicale in continua evoluzione, le influenze che l’hanno formata e i sogni che la guidano. Un viaggio tra introspezione, crescita artistica e passione viscerale per la musica, che ci permette di conoscere non solo l’artista, ma anche la persona dietro le canzoni. L'intervista di Fattitaliani.

Cosa ti ha ispirato a scrivere "Ada" e cosa rappresenta per te questo brano?

“Ada” è uno dei brani più veri e senza filtri che io abbia mai scritto, proprio perché è spoglio, fragile, nonostante a me non piaccia comunque scrivere in modo troppo diretto e crudo. L’ispirazione è venuta abbastanza di pancia: il brano parla di una profonda sensazione di smarrimento, così forte che non lascia un’emozione prevalere sull’altra - le senti tutte.

La canzone ruota intorno al personaggio di Ada, che rappresenta una persona che ci ha segnati, qualcuno di particolarmente importante nella nostra vita. Il suo abbandono ci lascia quasi in uno stato di shock, in cui non siamo davvero in grado di catalogare le sensazioni che proviamo. Il nome “Ada” è simbolico, ovviamente, ma credo che ognuno di noi abbia avuto questo personaggio nella propria vita.

Come descriveresti il tuo stile musicale e come si è evoluto nel tempo?

Ho sempre mantenuto una linea molto indie e delicata a livello di suoni, ma con una voce abbastanza “sporca”, soprattutto all’inizio. Ricordo che la mia insegnante di canto mi disse che avevo un graffiato naturale e un timbro molto espressivo.

Tutte le mie canzoni partono sempre da chitarra acustica e voce “fredda”, quindi l’effetto intimo e naturale si percepisce sempre. Col tempo, diventando più a mio agio con il mio strumento, cerco di non ricadere nel banale in fatto di accordi e melodie. Per quanto riguarda la scrittura, invece, sento di migliorare costantemente: se rileggo i testi che scrivevo a 16 anni, mi viene da ridere.

Qual è stato il processo creativo dietro la realizzazione di "Ada" e come hai lavorato con il produttore Hesanobody?

“Ada” in realtà nasce tanto tempo fa: l’arpeggio iniziale, che è anche il cardine della canzone, lo scrissi probabilmente verso i 15 anni, ma non ero mai riuscita a trovargli un seguito, un testo… il che ovviamente mi mandava sui nervi.

Ha avuto senso nella mia testa lavorarci anni dopo, perché fa un po’ da ponte tra la me adolescente e quella di adesso. Il testo e la melodia sono usciti molto naturalmente una sera, canticchiandoci sopra.

Lavorare con Gaetano è stato oltre le aspettative: prima di lui non mi ero mai interfacciata con un produttore, e non pensi che alla prima volta ti vada subito bene - invece è stato così. È stato tutto molto bilanciato: avendo molti artisti preferiti in comune, ci troviamo molto bene anche per quanto riguarda le reference e il risultato che vogliamo ottenere. Mi ritengo fortunata, anche perché so che non è scontato, essendo io molto gelosa delle mie canzoni e una che vuole sempre fare di testa sua.

Come descriveresti la tua personalità e come si riflette nella tua musica?

Sono una persona particolarmente riflessiva, nel senso che penso decisamente tanto - e a volte troppo. Non riesco a dare un’opinione su qualcosa in modo superficiale o vivere delle emozioni senza analizzarle nel profondo, qualsiasi esse siano.

Questo influisce molto sulla quantità di cose che ho da dire. Mi piace scrivere da quando sono piccola: era uno sfogo di creatività, e crescendo si è trasformato nel songwriting. Trovo conforto nel poter scrivere su una quantità di materiale illimitato… finché non smetterò di pensare.

Come sei arrivata a decidere di intraprendere una carriera musicale e cosa ti ha spinto a perseguire questo sogno?

La musica è sempre stata di sottofondo nella mia vita, ma mai al centro. Venivo spesso scelta per cantare alle recite scolastiche, e ogni tanto suonavo qua e là davanti agli amici, ma fino ai 17/18 anni non avrei mai avuto la sicurezza di concentrarmi solo sulla musica, nonostante già scrivessi canzoni mie da un bel po’.

Terminato il liceo, ero in un periodo abbastanza complicato e non sapevo realmente cosa fare. Ricordo vividamente di aver pensato: “Io non sono capace di fare altro se non questo”, e da lì, piano piano, ho iniziato a prenderla più seriamente.

Quali sono state le tue principali influenze musicali durante la tua crescita e come hanno plasmato il tuo stile?

Da bambina sono sempre stata influenzata dalla classica musica rock “da papà”: Pink Floyd, Dire Straits… Crescendo negli anni 2000, ho sempre adorato il pop. Il mio primo vero idolo da bambina fu Michael Jackson, seguito poi dai 5 Seconds of Summer, che considero il mio primo amore.

Credo però che, a livello di scrittura, il mio stile sia stato molto plasmato da Lana Del Rey, dalle scuole medie in poi. Ho sempre amato il rock nello stesso modo in cui ho sempre amato il pop, sia da ascoltatrice che da musicista — non per niente sono in una band rock!

Quali sono i tuoi obiettivi a breve e lungo termine per la tua carriera musicale?

Sicuramente continuare a scrivere e rilasciare nuova musica, sia da sola che con i Redstones. Con Gaetano stiamo già lavorando alla produzione del mio primo EP, ma ho parecchie canzoni in testa che vorrei registrare in futuro, magari in altre raccolte… chissà!


BIO:

Angie Vermiglio (2003) è una cantautrice indie-pop/folk-pop originaria di Lecco. Fin da bambina mostra una naturale inclinazione per il canto, crescendo tra forti influenze rock e pop che ne plasmano l’immaginario musicale. A 13 anni imbraccia la chitarra e poco dopo inizia a scrivere le sue prime canzoni: una scrittura istintiva, emotiva e sincera, che da allora non ha mai abbandonato. Dopo il liceo linguistico, a 19 anni comincia a sperimentare la musica in gruppo, esplorando nuove dinamiche creative e sonore. Nel 2024 diventa voce e seconda chitarra della band REDSTONES, progetto che affianca al suo percorso solista. Il debutto discografico arriva con il singolo ada, primo capitolo di un viaggio personale tra sonorità intime e testi profondamente sentiti.

Attualmente Angie è al lavoro sul suo primo EP, un progetto che mira a consolidare la sua identità artistica, mescolando atmosfere indie-pop, influenze folk e alternative, e una scrittura autentica, intimistica ed espressiva.

Music by Angie VermiglioHesanobody
Lyrics by Angie Vermiglio
Produced by Hesanobody
Mixed and mastered by Alberto Cipolla

Angie Vermiglio: vocals
Hesanobody: synthesizers, drum programming
Edoardo Sangiorgio: drums
Alberto Cipolla: synth bass
Lorenzo Niniano: acoustic guitar

Fattitaliani

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