di Giovanni Chiaramonte. La persona che segue il bambino con autismo avrà un suo preciso piano di azione, dove le sequenze da insegnare sono chiare e precisamente progettate ma quando l'adulto individua una iniziativa del bambino allora immediatamente la riconosce e la rinforza. Questo integrerà la progettualità e comincerà a farne parte: sarà l'adulto a integrare delle sequenze per completarne l'efficacia. Questo accadrà ovviamente nell'ambiente naturale del bambino e si appoggia sulla motivazione di questo.