Proscenio, Giulia Trippetta a Fattitaliani: si può raccontare qualcosa solo partendo da sé. L'intervista

Fattitaliani

Sarà in scena al TeatroBasilica fino al 13 novembre lo spettacolo LA MOGLIE PERFETTA di e con Giulia Trippetta, protagonista odierna della rubrica Proscenio. L'intervista di Fattitaliani.

    In che cosa "La moglie perfetta" si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi?

    La moglie perfetta parte da un'esigenza personale di raccontare la reale difficoltà per una giovane donna di oggi di coniugare la vita privata con la carriera. Partendo da un decalogo degli anni 50 mi sono resa conto di quante cose ancora non siano cambiate da allora, e facendo interviste a donne di 60 anni e a donne della mia età è stato sorprendente scoprire quanti punti di contatto ci fossero.

    Quale linea di continuità, invece, porta avanti?
    La linea di continuità che porto avanti è quella della condizione femminile oggi, l'interrogarmi sulla reale possibilità di scelta che oggi c'è e cosa si può fare per agevolare (in una società così esigente da un punto di vista performativo) la coniugazione di vita privata e lavoro (e questo sia per gli uomini che per le donne chiaramente). L'altro aspetto su cui continuo a lavorare è il tipo di linguaggio da utilizzare per affrontare temi già mille volte sentiti e risentiti, e mi sono trovata a scoprire che la chiave migliore per me è quella dell'ironia, che ti permette cose che altrimenti rischiano di sembrare subito retoriche o banali, mentre l'ironia riesce a dare quel tocco di leggerezza e di distacco che permette una maggiore fruizione con il pubblico.

    Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro? Racconti...
    La prima volta che sono stata a teatro avevo 12 anni, nel piccolo teatro del mio paese Monteleone d'Orvieto, un paesino di 1000 abitanti dove a volte venivano compagnie amatoriali a fare spettacoli in vernacolo. Una domenica la compagnia era rimasta bloccata dalla neve e c'era solo il capocomico che era riuscito ad arrivare per la replica, allora ci disse "la compagnia non è riuscita ad arrivare se volete io ho di repertorio L'uomo dal fiore in bocca di Pirandello, se vi va, vi faccio quello”. Rimasi affascinata e rapita. 
    Ecco, io quel giorno ho deciso che avrei fatto l'attrice.
    Quando si scrive un testo nuovo può capitare che i volti dei personaggi prendano man mano la fisionomia di attrici e attori precisi?
    A me non è mai capitato, poiché scrivo principalmente su di me e per me. Quindi tendenzialmente penso a ciò che potrei fare io con quel personaggio.

    Per "La moglie perfetta" ha pensato subito a sé stessa?
    Sì, ho pensato subito a me stessa.

    È successo anche che un incontro casuale abbia messo in moto l'ispirazione e la scrittura?
    , l'incontro casuale di tantissime persone che hanno influenzato il mio modo di vedere il mondo, io sono una grande osservatrice e da anni ormai se incontro un personaggio parto subito facendone l'imitazione e poi scrivendoci un pezzo teatrale che ne colga le caratteristiche principali.

    Per un autore teatrale qual è il più grande timore quando la regia è firmata da un'altra persona?
    Che ciò che vuole raccontare non trovi aderenza nella messa in scena. Tendenzialmente un autore ha già in mente la sua visione di come il testo dovrebbe essere fatto, e non sempre la regia di un'altra persona può aderire a quella idea iniziale.

    D'accordo con la seguente affermazione: "Com’è inutile sedersi a scrivere se non ti sei prima alzato a vivere" di Henry David Thoreau? 
    Assolutamente d'accordo. A mio avviso si può raccontare qualcosa solo partendo da sé, da ciò che si conosce e di cui si ha esperienza. Quindi maggiore è l'esperienza, maggiore sarà il bacino a cui attingere per raccontare nuove storie.


    Il suo aforisma preferito sul teatro... o uno suo personale..

    Io credo che in teatro sia davvero tutto possibile, e questo è ciò che lo rende un luogo magico e meraviglioso assolutamente imparagonabile a nessun altro.

    L'ultimo spettacolo visto a teatro?
    Bobby e Amy con la regia di Silvio Peroni. Uno spettacolo stupendo, fatto da due attori formidabili totalmente al servizio della regia e del testo.

    Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo?
    Salvo Randone e Franca Valeri. Due attori straordinari, moderni e ricchi di sfumature ironiche e intelligenti.

    Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?
    Domanda difficile, ce ne sono tanti. Sono una grande amante dei testi di Shakespeare (scontata, lo so) e di Eduardo de filippo.

    La migliore critica che vorrebbe ricevere?
    Che il mio spettacolo ha suscitato domande e riflessioni ma attraverso il sorriso e un po' di leggerezza.
    La peggiore critica che non vorrebbe mai ricevere?
    Che qualcuno non possa capire ciò di cui sto parlando. Per me è fondamentale che la fruizione dello spettacolo sia aperta a tutti indistintamente.

    Dopo la visione dello spettacolo, che cosa Le piacerebbe che il pubblico portasse con sé a casa?
    Domande, domande e ancora domande. E magari un'ora di leggerezza e risate.
    C'è un passaggio, una scena che potrebbe sintetizzare in sé l'essenza e il significato di "La moglie perfetta"? 

    Credo che la parte finale riassuma perfettamente il senso dello spettacolo. Dopo un grande sfogo personale, emotivo a tratti isterico, la protagonista torna a ricomporsi e ricostruisce il suo sorriso stampato che non deve mai mancare sul volto della moglie perfetta.   


LO SPETTACOLO
Una lavagna in scena, uno sgabello, qualche sedia, una donna vestita anni ’50. Ci racconta la storia di una ragazza giovane e piena di sogni, in un mondo vecchio quanto un cartellone pubblicitario ormai sbiadito, diventa poi la docente di un singolare corso di comportamento e buone maniere: il suo è un seminario intensivo (solo per donne) di preparazione al matrimonio dal titolo “Si può far”.

Il corso è volto all’istruzione delle giovani aspiranti sposine affinché comprendano e imparino le regole base per poter diventare delle mogli perfette, totalmente al servizio del proprio uomo. Chi è questa donna? Qual è la sua storia? Cosa si nasconde dietro la maschera di donna perfetta? Crede davvero alle regole che impartisce con tanta dedizione, o è semplicemente vittima di un sistema che la accetta solo perché sottomessa a stereotipi e chili di mascara? E può questa donna, uscita da un’epoca che sembra non appartenerci più, parlare alle donne di tutti i tempi?


TeatroBasilica

Dal 8 al 13 novembre 2022 – da martedì a sabato 21.00 – domenica 17,45

LA MOGLIE PERFETTA

di e con Giulia Trippetta

Regia e drammaturgia: Giulia Trippetta

Compositore: Andrea Cauduro

Tecnico luci e suono: Giulia Bartolini

TeatroBasilica Piazza Porta S. Giovanni, 10 Roma (RM)

Contatti / Prenotazione obbligatoria +39 392 97.68.519 - info@teatrobasilica.com

Marketing: comunicazione@teatrobasilica.com

Direzione: direzione@teatrobasilica.com

Biglietti 18 euro 

Orario spettacoli dal martedì al sabato ore 21.00 - domenica ore 17.45

Link utili

Sito https://teatrobasilica.com/

Facebook https://www.facebook.com/TeatroBasilica

Instagram https://www.instagram.com/teatrobasilica/

Telefono +39 331 7294703


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