Dalle “Lezioni Americane” di Italo Calvino al Movimento del Transrealismo di Renato Mammucari
Il movimento del Transrealismo letterario
nasce negli Stati Uniti e si sviluppa nell’Arte in Italia ed in parte dell’Europa,
traghettando la letteratura e l’arte al Terzo Millennio, rilevando nuovi mondi realistici, permettendo di ricercare potenziali passaggi
percettivi che hanno trasfigurato la visuale dell’operato estetico. Il Transrealismo è proiettato ad obiettivi
“oltre” la realtà per esprimere un nuovo pensiero per l’arte e per la storia
socio-culturale della società contemporanea.
Con il Transrealismo italiano l’arte si colloca al centro in maniera risolutiva della vita, della nostra condizione, del mondo tecnologico e della società perché spazio e digitale appariranno sempre più immessi in un umanesimo integrato che ormai ci appartiene e non possiamo farne a meno, senza mai perdere la nostra identità, ma solo per orientarci a identificare e sviluppare al meglio la cultura. Assumendo oltre a ciò la relazione “arte e politica ”, che diventa elaborazione mentale che contraddistingue nell’arte uno spazio dove la condizione umana possa trovare beneficio e salvazione. Per questo interesse politico al sociale, il Transrealismo italiano ha sviluppato un progetto: “L’arte come processo assistenziale per l’uomo”, affinché la creatività artistica possa riconoscere le problematiche delle realtà della vita e per far questo è necessario comprendere l’Arte come valore per l’umanità. L’arte Transreale trasfigura il mondo reale per cercare valori che porteranno a “Pensare al futuro” una piattaforma formale e costruttiva, per una nuova mansione dell’arte, nella confortante certezza, che non è possibile vivere, se l’uomo non si pone nella pienezza delle realtà che ci circondano e saperle individuare, compendiando ragione e motivazione .
Le Neoavanguardie degli ultimi quarant’anni
Tra gli anni ’60 e gli anni ’70
si ebbero grandi cambiamenti con neo-avanguardie che hanno avuto importanza nella
storia su piani diversi e compositi: Pop
Art, Minimal Art, Arte Concettuale,
Arte Povera, Body Art, Land Art, Pittura analitica sino a giungere alle innovate
insorgenze della pittura, ricercando il piacere della tradizione del dipinto e
del colore con Graffitismo, Transavanguardia
e Transrealismo, quest’utima prima negli anni ’80 nasce in America come
fenomeno letterario ad opera del matematico-scrittore Rudy Rucker e poi negli anni ’90 oltrepassando il 2000 in Italia con l’arte multimediale
del Transrealismo ad opera del
critico Antonio Gasbarrini, hanno segnato la storia delle avanguardie artistiche
degli ultimi 40 anni, riconoscendo gli anni ’80 e ’90 le epoche più energiche e
feconde di rinnovamento dell’arte internazionale.
Italo Calvino e
la sua relazione con l'arte. L’arte per lo scrittore era un contiguo
criterio di vivere, di considerare, di pensare, un certo modo intrinseco nel catturare
fattezze della vita da un’osservazione iconica. Così Calvino conseguiva a
convertire in scrittura pensando per visioni immaginative, rendendo l’immagine sotto la sua azione
letteraria, un’espressione visuale molto vicina all’arte. Le sue “Lezioni americane” fanno riflettere sui temi trattati da Calvino come tracce
di proposta immaginifica della realtà, si ritroveranno alcuni anni dopo nel
movimento del Transrealismo italiano negli
orientamenti manifestati nell’atto creativo della stilizzazione essenziale di
una post-realtà contemporanea nonché
futura, di un’arte congiunta allo sviluppo tecnologico e scientifico.
Italo Calvino negli anni ’80 s’immette in un influente clima intellettuale che si accingeva a chiedersi una sequela di pensieri connessi al progresso tecnologico e al significato dei moderni mezzi di comunicazione. Cominciano a circolare i primi computer con i designati progressi programmati attorno alla cerchia dei letterati. Calvino assistendo a questo pensava ipotizzando un futuro. E in questo modo che nascono le composizioni letterarie delle sue “Lezioni americane” producendo archetipi che s’inoltravano di là dagli inizi degli avanzamenti di internet, questo ne avrebbe fatto un precorritore nel valutare quelli che sono stati poi i mezzi di comunicazione di massa. Ciò nondimeno l’avvenire delle tecniche dell’informatica consta nel riconoscere che ci sono realtà oggettive che esclusivamente l’arte e la letteratura sono in grado di istaurare con proprie metodologie che ammettono quell’idea inesauribile che si chiama ingegnosità dell’artista che solo l’uomo ha il potere di elargire, nell’evoluzione culturale universale. Oltre ciò, ai rapporti con le organizzazioni sociali, che sormontano le connessioni con il ritmo veloce della vita sempre in trasformazione con il cervello umano, il mondo e l’universo. Scaturiscono da questo insieme le “Lezioni americane”, che Italo Calvino serbò per l’Università di Harvard, Cambridge nel Massachusetts (1985-1986), con l’intento di esporre dei principi di ricerca di scrittura creativa essenziali per l’approssimarsi del nuovo millennio e sono: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, coerenza. Questi temi si rinverranno negli anni ’90 nel movimento del Transrealismo Italiano nell’arte di Francesco Guadagnuolo, il maggiore artista di riferimento, che vaglia l’esame culturale che riassume l’arte dell’Occidente, idonea ad orientare le forze della vita nei modi di agire individuali e della collettività del tempo presente, pensando all’avvenire. Nelle partecipazioni americane hanno visto nell’artista Guadagnuolo un dialogo etico che si è misurato con il realismo europeo sviluppandolo sino ai corsi degli eventi contemporanei per dare origine a un post-realismo che oltrepassava e trasfigurava la realtà nei diversi modi di comprenderla. É così che Guadagnuolo mostrandosi nel nuovo Transrealismo italiano, che dall’inizio del Terzo millennio tanto se ne parla procurando interesse, da una parte per la ricchezza dei linguaggi creativi e dall’altra per le nuove spaziali prospettive dell’era digitale, potremmo dire, senza ombre di dubbio, che si tratta di una vera rivoluzione culturale che sta mutando il nostro modo di percepire la realtà e di viverla nello spazio della nuova era.
Le sei “Lezioni americane” e la
poetica del Transrealismo italiano
La Leggerezza. La leggerezza per Italo Calvino, è un argomento che pone la vita dell’essere umano in rapporto con il mondo dove la drammaticità del vissuto è appoggiata da un’intima ansia filosofica. Per questo la letteratura dovrà chiedersi come elevarsi riguardo alla pesantezza della realtà e di prendere in esame l’arco vitale dell’uomo da una nuova prospettiva poliedrica nella percezione globale del mondo? Ed è solo convertendo campo visivo, che può emendare lo scrittore trattando la realtà con uno spirito costellato di espressioni figurate e ricco di contenuti. Dunque la letteratura è immagine della realtà e davanti alle prossime lezioni, tratta il tema della leggerezza con una delle aperture più visionarie dello scrittore e nell’aver immesso una configurazione di rivelazione anticipando il Terzo Millennio: il “Secolo digitale” (oggi il modo di scrivere con un comune cellulare, viene ogni cosa convertita in minime espressioni, anche figurali): “Nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell'intelligenza sfuggono a questa condanna”. (Italo Calvino). Lo scrittore parte dalla necessità di mettere soluzione a ciò che lui avverte “il disagio per la perdita di forma della vita”, che vuol dire una straordinaria trasposizione della realtà fermandosi sull’influenza del tempo che cadenza la vita, nel possedere quella capacità che l’arte in generale ha influenza sull’essere umano. Ci si condiziona spesso e purtroppo, con una realtà fin troppo dolorosa e violenta, la letteratura e l’arte hanno la qualità di concedersi in un confronto, nella misura in cui si è in grado di sollevarsi riguardo alla gravezza del mondo in relazione alla vita e alla morte, agendo sul modo di essere, con archetipi se pur dotati di profondità e punti di riferimento con il mondo reale. In seguito, la leggerezza, è divenuta uno degli argomenti essenziali dell’istruzione riguardante i software, che influenza il quotidiano della vita, in quanto la rete telematica è divenuta una dimensione virtuale che fa sperare chi ne fa uso per ottimizzare prestazione e socialità e al tempo stesso essere in grado di raffrontarsi con la dimensione reale.
Se il
Neo-realismo italiano ha
dato una visione di cambiamento della corrente artistica del Realismo
francese (che vedeva in Gustave
Courbet il suo principale esponente), permanendo in ogni caso nel settore della medesima, la voce
“Transrealismo” chiarisce l’orientamento
attuale, laddove il prescritto “trans” segna il concetto di inoltrarsi “al di
là” o “oltre” la percezione e trasmissione della realtà che fluisce nello
spazio-temporale, nel riesame nelle conformazioni significanti con l’innovazione
scientifica e tecnologica che accompagnano la crescita delle popolazioni.
Grazie alla tecnologia, la rappresentazione mentale propria di realtà subisce mutazioni
e all’occasione va riconsiderato sia dal punto di vista estetico che applicativo,
di fronte una visione della realtà fin troppo pesante, (com’è pesante anche viverla),
per cui viene scelto un modo d’esprimersi distinguente, con un linguaggio pur
sempre ad alto valore ma leggero, velocizzato e programmato nell’espressione
moderna, per essere meglio compresa e nello stesso tempo filosoficamente vitale.
La Rapidità. La
lezione americana che Calvino ha chiamato “rapidità” argomenta la dinamicità dell’intelletto
e di conseguenza anche della naturalità e dell’apprezzabilità. Tema e narrazione sono un’alternanza
di vicende che si connettono, sono azioni che intervengono sull’arco
d’estensione, in un tempo rapidissimo e di una continua
correlazione tra spazio-tempo. Calvino scrive “Il
racconto è un’operazione sulla durata, un incantesimo che agisce sullo scorrere
del tempo, contraendolo o dilatandolo”. Lo scrittore fa fronte che la produzione
letteraria ingerisca il compito di avvio di trasmissione, mettendo in risalto le
difformità ed eludendo, in questo modo, il pericolo di uniformare qualsiasi
trasmissione letteraria. “In
un’epoca in cui altri media velocissimi e di estesissimo raggio trionfano, e
rischiano d’appiattire ogni comunicazione in una crosta uniforme e omogenea, la
funzione della letteratura è la comunicazione tra ciò che è diverso in quanto è
diverso, non ottundendone bensì esaltandone la differenza, secondo la vocazione
propria del linguaggio scritto”. (Italo Calvino).
Concludendo la
rapidità dell’espressione e dell’immaginazione ha pur sempre degli azzardi, di
conseguenza saper prendere su di sé il concetto di velocità in un’argomentazione
rapida, ha l’efficacia di esprimere nel mondo moderno più realtà oggettive di valore
esclusivo. E con la rapidità che Italo
Calvino, auspica l’inizio del nuovo Millennio.
Il Transrealismo Italiano
si commisura e si assimila con la tecnologia per diventare realtà
mutante, nella rapidità di ciò che ci circonda. É lì che il rapporto fra spazio-tempo
diventa un’altra cosa per una maggiore presa diretta, perché l’essere umano al
momento che parla o scrive o fa altro, è diventato ieri, pronto per essere già
domani. Tale attimo sfuggente, che stentatamente otteniamo ad avvertire perché
già sul momento diviene un tempo trascorso per cui intorno a noi, al momento
che agiamo, siamo inevitabilmente proiettati nel futuro. L’esigenza di una
trasformazione nei rapporti spazio-temporali, l’ha visto caratterizzandosi
proprio dall’arte. Ciò è avvertibile perché nell'epoca attuale viviamo una
diversa creatività che a tutto oggi con i mezzi che abbiamo non sono
sufficienti a tracciare. Anche se le nuove tecnologie informatiche riportano
avverabili consapevolezze temporali che sino a ieri erano irrealistici negli apparati
collettivi trascorsi, il supporto come sempre giunge dall’arte perché
riesce a precorrere i tempi dandone in questo caso un’altra percezione.
In questo modo pensiamo di essere
tutti indipendenti? E da che cosa? Anche se noi non lo comprendiamo, ma siamo
immessi di vivere in relazione da un qualche cosa che non conosciamo ma, di
fatto, esiste un passaggio reale, che ci mette in relazione tra ciò che è
trascorso e ciò che deve ancora arrivare. Si tratta dello spazio-tempo che si adegua
inconsciamente a ciò che ci appartiene in quel momento, e ciò ci consentirà di
invadere un altro punto di vista, a secondo la relazione, piuttosto che
un’altro. In un tempo di grande rinnovamento in cui l’abituale percezione delle
tre dimensioni dell’opera d’arte si può completare con una veloce Realtà Virtuale. É nella quarta
dimensione che la visione assume un diverso valore e funzione da tutti gli
altri orientamenti dello spazio ordinario, se pensiamo che essa vive attorno alla
vita dell’uomo, ma solitamente non l’avvertiamo perché non la pensiamo e quindi
non la percepiamo. É proprio nel criterio di abbracciare più realtà, immaginandone,
la trasmissione universale, la quale, è conseguenza della nostra cognizione per
mezzo della funzione mnemonica dell’artista. É come rappresentarsi in circostanze
diverse ad esplorare la realtà da diversi punti di vista (che non hanno niente
a che vedere dai punti di vista del Cubismo), pertanto in circostanze
susseguenti del tempo, come se compendiati in un’immagine simbolo che riassume le
diverse esteriorità di realtà, compresa quella virtuale, ricercata in un condensato
spazio-temporale. Ad opera del Transrealismo è ammissibile immaginare la possibilità
che il tempo si converte in spazio o in direzione opposta. Per cui certe
espressioni come “visionario”, “immaginario” o “fantastico”, sono consentite ad
assoldare una differente essenza e compito.
L’Esattezza: c’è
necessità di esattezza, per cui l’uomo ha necessità di attente valutazioni culturali
e di risposte al momento del bisogno. Concetto ed esposizione sono principio di
una definita locuzione e potenziano il pensiero. Il bisogno di mettere in risalto
pensieri scaturisce pur sempre da una certa comprensione della realtà, per cui questo
passaggio importante non si può finire di raccontare in una forma generica e occasionale.
È come se il linguaggio ad un certo punto si fosse smarrito; sottratto del suo contenuto
reale e non riesce più a emanarsi con la medesima vitalità dell’esistenza. Come
anche le immagini non sono più provviste di alcuna estensione; apparenza e argomento
svaniscono abbandonandosi forse nell’indifferenza. Parola-immagine, nella letteratura o nell’arte, anche se si fa uso
di certi ripensamenti e correzioni, scarseggiano di stile e personalità. Calvino
si domanda se non possono essere certe argomentazioni che si credono
indiscutibili e puntuali a rendere una certa dubbiosità. Calvino che crede all’esattezza,
riporta che nel comporre una narrazione in certi momenti non si appassiona di
scrivere concetti che abbiano già il senso di precisione, ma li riporta a tutto
quello che resta lasciato da parte. Per impegnarsi a tale preoccupazione, pensa
di frazionare ciò che deve comunicare in poliedrici ambiti, per poi ripartire da
quello che sembrava insignificante all’inizio, per riportarlo man mano al
nucleo centrale del romanzo e quindi di ritrovare all’interno del profondo il
senso dell’esattezza.
L’arte transreale in Italia rivela il
suo principio artistico e culturale nella perizia di trascendere la percezione della
realtà del nostro tempo e superarla, non lasciando da parte il rilancio e il rassetto
del linguaggio artistico per metodologia di un’espressione anche figurativa, pur
sempre energica e pervasa di percettibilità esperienziale, compresi i
simbolismi espressi dal linguaggio elaborati dal progresso tecno-scientifico.
Per questa nuova dottrina volta ad identificare una nuova realtà è imprescindibile
la ricettività interpretativa dell’artista che ha valore sinestetico nel
linguaggio secondo la tematica dell’opera artistica da sviluppare che sia di
origine poetica, musicale o matematica. Diventa così primordio-precisione-coerenza.
La Visibilità: Calvino, si serve della visibilità per esprimere l’essere,
che ha in sé la qualità dell’immaginazione in sintonia con la vita. Esistenza e
immaginazione si fondono nella propria essenza. “Visibilità” vuol dire
presa diretta della realtà e ci porta a considerare la visibilità da un’altra
prospettiva perché ci porta dove la “novità, l’originalità, l’invenzione” hanno
pregio esclusivo. “Se ho incluso la
Visibilità nel mio elenco di valori da salvare è per avvertire del pericolo che
stiamo correndo di perdere una facoltà umana fondamentale: il potere di mettere
a fuoco visioni a occhi chiusi, di far scaturire colori e forme
dall’allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina bianca, di pensare
per immagini.” Così scriveva Calvino perché fissa un assunto
e l’immaginazione non vuol dire fantasticare, ma pensare sulla realtà e sulle sembianze
che le danno vita. Un procedimento del dato reale che ci porta a pensare la visione del luogo come se si
sviluppasse di fronte a noi. Comunicare ed
esplorare sono due sviluppi creativi
immaginativi: come dal verbo si può giungere alla visione,
oppure dalla visione si può giungere alla rivelazione del verbo.
Il
Transrealismo Italiano ritiene idonei gli sviluppi
realistico-astratto-informali, anche
se questo potrebbe far pensare ad un’antinomia estetica, quando la componente astratta
o figurativa abbia a secondo il caso evidenziato una certa prevalenza nel prodotto
artistico. Nella circostanza opposta i processi stilistici si rivelano senz’altro
accordati ma anche comprensibili tra essi, grazie alla visibilità che le danno
vita commisurandosi ad una realtà trascesa, che l’artista fa risultare nell’espansione
spazio-temporale. Quest’ultima diventa espressiva, attraverso differenziazioni di
segni-scritture accentuandone attraverso una pittura di particolare mutevolezza
nella rete cromatica. In breve, la scrittura sta alla pittura come la pittura sta
alla scrittura.
La Molteplicità. La parola molteplicità,
sollecita il nostro intelletto ad un complesso di realtà oggettive. Calvino afferma
che l’uomo, nella misura in cui vive la vita, è un insieme di essenze di elementi
distintivi che risultano imprescindibili della vita stessa. Il tutto procreandosi e dilatando formano un campo energico
ricco di circostanze, dove le parole e le immagini sono vicendevoli nel
dinamismo compositivo della realtà. Il
mondo interagisce negli aspetti di una rete interattiva interdisciplinare: “Da quando la scienza diffida delle
spiegazioni generali e delle soluzioni che non siano settoriali e
specialistiche, la grande sfida per la letteratura è il saper tessere insieme i
diversi saperi e i diversi codici in una visione plurima, sfaccettata del mondo”
(Italo Calvino).
La tendenza assunta dall’arte transreale italiana è vivere il reale differenziato, vale a dire una realtà trasfigurata indirizzata verso il futuro, un futuro che già da ora è segnato nel momento. Il reale già studiato in forme diverse dal Neo-realismo italiano, dal Surrealismo francese e dall’Iperrealismo americano non basta più. Il Transrealismo in ambito cosmopolita è un articolato di elementi innovativi nell’arte contemporanea, che osserva alla globalità dell’insieme. Uno dei basilari sistemi attinenti alla post-realtà traspare l’analisi critica del costitutivo sociale, o meglio un’analisi in movenza di indagine all’interno della popolazione, aspirante all’esattezza e ad una potenziale segnalazione al di là di qualsivoglia manovrato accordo sospettoso, contro ogni forma di ipocrisie e menzogne. Il Transrealismo italiano vorrebbe far riuscire e portare un’operosità di sviluppo dell’intelligenza che l’essere umano potrà dimostrare nell’acquisire nuove esperienze sulla realtà sociale e a riflettere sulla vita. Per cui quali sono le azioni per accogliere e acconsentire all’uomo quando s’interroga per vivere in piena coscienza l’attuale realtà del tempo? L’arte può aiutare a far questo sia nelle influenze reciproche con gli altri esseri umani, sia nei potenziali ragionamenti. L’arte transreale è novità, desiderio di svilupparsi allargando nuove prospettive, facendo nascere nuovi modelli emancipandoci dall’incompetenza e preconcetti. Dunque se l’arte riconduce al pensiero umano alla saggezza, non fa altro che far reinserire nella vita il prossimo, (oggi si vive molto distanti l’uno dagli altri) affinché si riavviino ad usare il buon senso nelle relazioni in una forma più umana e solidale.
La Coerenza: Calvino non è
riuscito a completarla, ma tale “valore” integra le sue “Lezioni americane”. Coerenza
tra linguaggi e argomenti, coerenza della forma, coerenza tra voci e visioni,
coerenza come credibilità, coscienziosità e incombenza. Per questo l’artista
deve avere dote democratica anche nell’affrontare temi e sistemi politici che
possono nuocere la libertà e diritti dell’uomo. Nella concretezza sono mondi che vengono composti
all’unisono che sembrano fondersi con la scrittura e lo spirito compositivo del
contenuto. Quello che in realtà è importante è consegnare una causa formale al giusto
modo di vivere in cui ognuno potrà sentirsi appagato, insomma un profilo
essenziale disegnato nella coerenza. Abitiamo in un mondo che è divenuto complesso,
veloce, condizionato dalla visibilità e molteplicità; la coerenza è
la condizione con cui sostenere il legame con la realtà.
Coerenza vuol dire non unicamente porsi soltanto alla realtà culturale, ma altresì
razionale e umana .
L’operosità artistica transreale supporta ogni volta chi ambisce
avvertire l’arte come sostegno individuale e collettivo, sanando prima di tutto
le mancanze della politica, se non altro quella in evidente decadimento del XXI
secolo. Il linguaggio dell’operato artistico s’inquadra in un contesto di
trasmissione, all’interno
della società, senza tralasciare che l’arte è linguaggio
di una coscienza critica, quale arte di processo nella
coerenza e il più possibile credibile, incisiva e contestante, con l’intento nel rinnovarsi nella realizzazione.
.
La realtà, appartiene
all’essere ed è dentro di noi
Italo
Calvino è un letterato realista, non nel criterio classico dell’espressione, ma
perché usa punti di vista diversi nello sviluppare soggetti della realtà. Arte
e letteratura ci fanno addentrare nell’ambito di una nuova realtà esplicitando il risultato della
visibilità, dell’esattezza, della rapidità, e della molteplicità per chiarire
e spingersi nello sviluppo del mondo reale moderno. Se la
letteratura e l’arte sono la superficie riflettente del tempo, le “Lezioni americane” sono state create per sfogliare
le trasformazioni delle realtà e rivelare quelle future. “Chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinatoria
d’esperienze, d’informazioni, di letture, d’immaginazioni? Ogni vita è
un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario d’oggetti, un campionario di
stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i
modi possibili”. (Italo Calvino). Nell’epoca attuale, le “Lezioni americane”
annunciano dinamicità e straordinarietà, attraversare queste lezioni vuol dire
annunciare una nuova immaginazione, un luogo di limpidezza e perspicacia, se consideriamo
alle innovazioni progressiste che l’espressione artistica e i mass-media hanno sperimentato
nel nuovo millennio, la visionarietà di Calvino che dal secolo scorso ci proferisce
di mezzi di comunicazione di massa “velocissimi” e “di estesissimo raggio” è
stupefacente. Quando Calvino compose le sue “Lezioni americane”, internet e
cellulari quasi non esistevano. Dovremmo domandarci: in che maniera Calvino individuasse
tali rinnovamenti e per quale ragione abbia preferito trasmetterci le sue “Lezioni
americane” e percepire dalle sue lezioni la visibilità,
la rapidità e molteplicità, nel comprendere le diverse realtà come qualità del Terzo Millennio?
Il grande Italo Calvino si esprime nel secolo
scorso, ma oltrepassa il 2000, egli si domanda come apparirà
l’avvenire dell’immaginativa inventiva nella “civiltà dell’immagine”, prevedendo che letteratura, arte e
tecnologie-scientifiche dialogheranno tra loro, verso un mondo che risulterà
diventato diverso.
Se
pensiamo che il movimento del Transrealismo Italiano rappresenta oggi la condizione favorevole da esplorare,
sicuri che questa risolutiva metamorfosi diventi la condizione migliore che
aiuta ad affrontare anche la vita medesima. È un avvenimento di sviluppo e
rinascita per il mondo dell’arte e della letteratura, che destina, non solo
agli artisti, ma in tutti i campi della cultura, nuove adeguate ricerche. Si
rapporta con l’attuale mondo tecnologico e scientifico e si presenta l’urgenza
di comunicare la realtà mutante, in un criterio totalizzante per conseguire una
moderna coscienza che ha tutta la consistenza, la spaziosità di produrre nuovi
pensieri, che riconosca nuove visioni e linguaggi nelle opere
d’arte. Il Transrealismo mostra non
solo gli argomenti che Calvino aveva identificato con “Le Lezioni americane” in
cui si muovono le regole della versificazione del Transrealismo, ma altresì gli attinenti criteri artistici e le proprie
esclusività. Potremmo aggiungere altre voci insite in questo caso al Transrealismo Italiano: Simultaneità e Pluralità questi concetti circoscrivono da una parte la natura immateriale
del web e dall’altra ai valori di origine umanista.
La Simultaneità: idee e concetti
dell’arte circostanti a quelli di Internet, ne fanno
un indicatore di intrinseci mutamenti sulla mansione dell’arte: ammettere in se
medesima gli argomenti, i pensieri e l’universale, sviluppandoli con soluzioni
e qualità che le sono tipiche. Raccogliere un rinnovamento è connesso alle novità
tecnologiche-scientifiche ed a moderne intese artistico-letterarie-culturali,
che elegge esempi di capacità di impiego nell’intercettazione simultanea
dell’immagine (ciò non vuol dire simultaneità futuriste). Valido non solo sull’originalità
dell’espressione artistica, ma anche di intervenire sul proprio tempo
appartenente, con tutte le nuove sfide che può incontrare un mondo convulso e a
volte inospitale. Il Transrealismo Italiano accorda ciò che si è avverato nel Modernismo tardo avanguardistico e nell’eccletismo Postmoderno riguardante pittura,
architettura e teatro che sono stati più o meno approvati nel loro percorso
storico e ovviamente superarli sul livello della creazione estetica dell’arte in
quanto i principi sono diversissimi, come per esempio, quello riguardante la comprensione,
per proporre nuovi orientamenti dove dirigersi, in accordo con le percettive
aspettative mondiali digitali.
La Pluralità. Arte e relazioni, vuol dire
rapporto con l’essere; dell’uomo nell’incontro con l’altro, nella condivisione all’umanesimo solidale, orientando
l’applicazione alle questioni sociali, politiche e alle novità della rete di
trasmissione complessive. Incrementare le
immagini, tra entità ed esteriorità, tra uguaglianza e diversità è un modo di
recepire un mondo composito che ha capacità di riportare un’immagine chiave nell’arte
come anche contenuti diversi su un’unica immagine (questo concetto era già stato
trattato dal filosofo Rosario Assunto nel suo saggio “Per un’ipotesi di lettura
al quadrato” del 1979 su l’arte di
Guadagnuolo nel rapporto fra testo e illustrazione).
Queste visioni di transnazionalità culturale partono
da una base realistica e pluralista perché sono incrementate dal
multiculturalismo.
Così il Transrealismo
Italiano si presenta a indicare una nuova entità
documentata in un cambiamento dell’arte che estende il confine dell’opera, implicando
iconografia e tensione, allegoria e memoria; inoltre umanità e comprensione nella
salvaguardia dell’ambiente naturale così come la tutela delle classi sociali fragili
e dei problemi della collettività in ambito dello sviluppo urbano, parliamo di
quelle grandi città chiamate oggi megalopoli. Immigrazione, disuguaglianza, e
discriminazione, rischiano l’espansione, se si pensa che entro i successivi
trent’anni risiederanno ammassamenti urbani, orientati verso i 20-30 milioni di
popolazione. La questione della trasfigurazione urbana, avrà conseguenze di avvenimenti
complessi, come gli insediamenti e integrazioni tra i popoli, in cui le
conoscenze delle arti visive si misureranno con un ampio cerchio di tematiche
che vanno dalla sociologia all’urbanistica e alla psicoanalisi. Sarà un cambiamento
epocale che avrà effetti in ogni ambito: dai comportamenti del vivere, dall’energia
alla cultura, sino ai problemi di stabilità politica e alla complessità di
governare con rischi sullo “sviluppo sostenibile” che le organizzazioni internazionali
si sono prefissati di raggiungere. Ed ancora purtroppo problemi inerenti alla
globalizzazione, pericoli geopolitici, scarseggio di cibo e acqua e sull’integrazione
nell’economia generale. Il Transrealismo Italiano così si avvia ad
una “nuova operosità dell’arte interagente nel sociale” per questi nuovi orizzonti,
candidando l’arte alla condizione umana di un mondo diventato ad alto rischio e
pieno di incertezze. Dunque Arte, società e politica al segno della pluralità, al
rapporto fra espressione inventiva e controllo del territorio urbano e naturale.
Ciò resta un modello di come l’esistenza e l’arte non soltanto s’incrociano, ma
ne scoprono l’inaccessibile: cercando un mondo ancora da salvare.
Soltanto
in questo modo si può riedificare un modello di umanità che non sia fatta di allontanamenti,
emarginazioni, ma di integrazioni nella pace di vita comune. La politica sino a
questo momento è stata distante. È arrivato il tempo di programmare strutture
innovative e metodologie di reggenza che possano trovare soluzioni di questo
tipo.
Il Transrealismo italiano
Francesco
Guadagnuolo è l’artista valutato da Antonio Gasbarrini in nome del Transrealismo italiano nell’introduzione a “L’idea
di ‘visionario’- Dalla 3D alla RV”, Angelus Novus 1995 (3D si riferisce alla
visione tridimensionale, RV sta per Realtà Virtuale) con opportuna mostra
presso il “Castello Forte Spagnolo” – Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, che
notificava a Francesco Guadagnuolo il principale artista passato in rassegna. Gasbarrini è il primo critico d’arte militante in Italia
che con intuizione lungimirante avverte la trasformazione avuta luogo nella nostra società dell’era tecnologica digitale, fra arte
reale, arte virtuale e progresso scientifico. E lo percepisce in Italia con
Francesco Guadagnuolo definendo, le sue opere transreali.
Il Transrealismo è l’ultima conclusiva avanguardia
internazionale che chiude il ’900 e celebra l’inizio del XXI secolo, comprendendo
le esigenze del mondo culturale e della comunicazione mass-mediale in funzione
del tempo storico che stiamo vivendo. Così Guadagnuolo, artista transrealista,
crea un modo d’esprimersi di unità tra la vita e l’arte che rivela le avversità
del vissuto. L’artista istituisce un’arte che segnala il suo immaginario e le
sue indagini della realtà che viviamo. L’arte transrealista di Guadagnuolo dunque,
non solo è connessa all’applicazione delle avvisaglie del vivente che si compone
nello spazio-tempo, come anche un’indagine artistica di un’immensa realtà oltrepassabile
su principi pragmatici e miranti malgrado quello che giunge insperabilmente dal
mondo, per ritrovare quel filo conduttore ad indicare il bene sociale
desiderato dall’essere umano.
L’opera di Guadagnuolo non la si può intendere
se non si ha il tracciato culturale dell’Europa. La cultura americana scoprirà nel
Vecchio Continente la ricchezza storica delle arti così come le qualità ideali dell’essere
umano. Di fatto, l’arte europea è connessa alle ideologie della storia, alle
lotte sociali e all’ideale per una vita superiore. Invece la cultura artistica
americana è senza illusioni, priva di apprensioni e di cambiamenti sociali. È come se riesumassimo gli ideali della
cultura europea che hanno associato da sempre il corso degli eventi storici dell’umanità.
Nella moderna cultura filosofica europea, non dipende nel prediligere il realismo a sfavore dell’idealismo, o all’opposto,
ma nel sollecitarsi nell’uno e nell’altro: precisare un’ideologia come il
benessere delle comunità europee, e provvedere alle risorse per conseguire i
bisogni per questi obiettivi, questo lo fonda mettendo in atto il confronto
derivante dallo sviluppo e dall’insieme tecnologico e scientifico.
Anche se tanti quesiti della
filosofia permangono ancora insoluti: l’arte transrealista di pensiero può
essere valutata altresì come dimensione di siffatta inquietudine del mondo
reale, anche se l’attuale stato d’animo che avvolge il nostro tempo non è dei
migliori, per questo serve una politica che sia in grado di superare i pericoli
e le irresolutezze, ricercando le risorse che il nostro pianeta del XXI secolo ancora
custodisce per aiutare il progredire dell’umanità. Nell’ultimo ’900 l’arte
di pensiero è persistita in America con Andy Warhol e in Germania con Joseph
Beuys che hanno raccontato in scelte differenti la maniera di interpretare le
realtà della vita. Warhol ha raccontato di una società malata, svuotata in
oggetto di consumo, invece per Beuys la società va curata come anche natura e
ambiente vanno salvaguardati, due esempi che hanno usato l’arte per fare
filosofia. In Italia è nel Transrealismo
di Guadagnuolo che racconta senza sottintesi attraverso la sua arte di pensiero
la tragedia umana degli ultimi 50anni facendo vedere un’umanità in pericolo.
Con
la caduta del Muro di Berlino si chiudeva un’epoca facendo riflettere
sull’identità europea. Finisce un mondo con lo sgretolamento dell’Impero
Sovietico creato da Stalin nei Paesi dell’Europa dell’Est invasi dai Russi nel
Secondo conflitto mondiale. Lo scioglimento dell’Unione Sovietica implicò l’eliminazione
del Patto di Varsavia e il 26 dicembre 1991, il Soviet Supremo pone fine
all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, finendo così un tempo
storico definito ‘il Secolo breve’, che nessuno avrebbe mai pensato che
accadesse.
Con
l’avvento del Terzo millennio, le comunità terrene speravamo di un po’ di pace
nel rispetto umano, dell’ambiente e su un certo benessere, invece è cominciato tragicamente
con l’attentato a New York alle Torri Gemelle, poi la pandemia da Covid-19, catastrofi
ambientali, grande crisi economica ed energetica, una guerra alle porte
dell’Europa tra Russia e Ucraina con rischi dell’uso del nucleare, riguardo a
questo ed altro ravvisiamo un mondo in pericolo che va a dissolversi. Il pianeta
Terra è sempre più sottomesso dall’essere umano con nuove implicazioni politiche,
morali e sociali. Ben sappiamo che l’essere umano è sottoposto alle regole
della natura, ma può anche
trasformarli è quello di cui ci si è accorti ormai da tempo, ma forse adesso è
troppo tardi.
Per questo si debba considerare che il futuro potrà esternarsi in maniera
irreversibile con l’ambiente naturale e lo scontro sarà letale, rendendoci
sempre più incapaci di affrontare la vera emergenza che si chiama: “sopravvivenza
del genere umano”. Consapevolmente dice Guadagnuolo: “Dobbiamo prendere in
esame il pericolo ed agire subito”.
Da
questo appare la visione del mondo di Guadagnuolo, con l’esposizione dell’artista
che manifesta con la sua arte la nostra storia contemporanea prestandosi a considerare
da una parte la condizione dell’uomo e mirando dall’altra ad un umanesimo artistico-religioso tra scienza e filosofia. Guadagnuolo, malgrado tutte
le incertezze del senso vitale del genere umano, possiamo dire, abbia raggiunto
e mantenere, una visione di profonda costanza di risolutezza, ancora coesa, con
l’essere umano. Da siffatti principi critici, peraltro l’artista ci invia indicatori
differenti: sui diritti umani, sulle guerre inutili, sul significato della
morte, sino alle ricerche delle verità storiche, presentando questi temi in
modo trans-reali, nell’attraversare
le problematiche su cui ragionare. Ne sono documento, le sue composizioni
pittoriche, le sculture, le installazioni e, le sue esperienze costanti nella
ricerca di sempre nuovi complessi elementi realistici. Oltre a ciò, nei suoi argomenti
si elaborano immagini e coinvolgimenti umani che incrociano molte dottrine tra
cui la fisica e la cosmologia. Di fatto, Guadagnuolo con la sua indagine interdisciplinare
fa apparire una sua realtà totalizzante e visionaria nei molti punti di vista e
stati sociali nelle evoluzioni culturali, come esempio sono le tante intersezioni
con l’arte: dalla letteratura alla musica, dal teatro al cinema, dalla
religione alla politica e all’economia. Insomma un Transrealismo simultaneo aperto alla rivalorizzazione degli ideali che
si esplicita in molteplici progetti di Guadagnuolo perfino attraverso le scritture,
basterebbe indicare i suoi piani di lavoro di alcune singolari collezioni dei
“Luoghi del Tempo” i “Luoghi del Corpo” o “Gli iperspazi e l’energia del segno”
e ancora “Segno, Suono, Luce”, arrivando a unificare sinesteticamente
composizioni pittoriche con il verso poetico o il pentagramma musicale, oppure
formule della fisica, inimitabili connubi pittorico-testuali con cooperazioni di
manoscritti originali dei più grandi poeti-scrittori, musicisti e scienziati. Enumerando
una pittura/poesia/musica/formule-scientifiche in stretta comunione, che si converte
in un codice unico nell’interazione fra scrittura e rappresentazione;
analizzando da un lato le complementarietà tra arte grafica e grafologia,
dall’altro evidenziandone i significati reciproci attraverso l’intersecarsi
delle immagini con la parola scritta, che rivelano un’avvincente modernizzatore
che ci riporta a pensare alle visive scritture di Italo
Calvino come una composita analisi sull’approfondimento del visibile. Definendo
peraltro un invito a ripercorrere, attraverso le visioni dell’arte, tutto lo
scibile umano della vita contemporanea, un’attesa di ubicare ancora l’uomo al
cospetto dei problemi ancora insoluti, mai in uno stato condiscendente, ma nella
piena libertà e coscienza. Solo così, oggi, con il Transrealismo ormai storicizzato,
ha significato, l’esistenza nel nostro secolo per una crescita morale
dell’essere umano e, visualizzare nell’opera d’arte la comprensione e l’urgenza
contro ogni forma di ingiustizie, vessazioni e violenze e come ricercare
quell’insieme di bene di cui, ancora, tanto abbiamo bisogno per il nostro
futuro. Renato Mammucari