“I Like racconta la pericolosità che può esserci nell’agire con le percezioni alterate”: intervista a Devo Nod

“I Like racconta la pericolosità che può esserci nell’agire con le percezioni alterate”: intervista a Devo Nod

Oggi vi parliamo di Devo Nod, un artista di Venezia alla prima esperienza solista dopo una carriera negli anni 2000 come cantante dei Phonica (band che ha aperto i concerti di molti artisti internazionali, tra cui Jamiroquai, James Brown, Elisa, Le Vibrazioni, Piero Pelù, Francesco Renga, Stadio e molti altri) e poi dal 2012 ha lavorato con le grunge band X-Ray Life e Pacino, realizzando in lingua inglese altri 2 album distribuiti in tutto il mondo.

Abbiamo intervistato il cantautore rock per saperne di più su “I Like”, primo singolo estratto dall’album “Anno Zero” in uscita il 16 dicembre.

Come e quando è iniziata la tua passione per la musica?

È iniziato tutto durante la mia adolescenza. In quegli anni tutti ragazzi come me ascoltavano musica e suonavano uno strumento. Tutti avevamo una band già a 13-14 anni. Credo che a spingerci fosse stato soprattutto il periodo estremamente ricco di artisti che poi hanno fatto la storia, band come Nirvana, Pearl Jam, Guns n’ Roses, Smashing Pumpkings, Metallica e molti altri.

Hai alle spalle un intenso percorso musicale: cosa ti ha lasciato l’esperienza con i Phonica, X-Ray Life e Pacino?

Ho fatto tanta esperienza, ho suonato un po’ ovunque in Italia, soprattutto con i Phonica e ho capito come funziona il mondo della musica. Ora avevo bisogno di fare qualcosa da solo, di prendere delle decisioni in autonomia. In pratica un po’ di libertà artistica.

Come hai capito che era arrivato il momento di fare un percorso solista?

Avevo troppo materiale rimasto incompiuto, che poco si adattava ai miei progetti precedenti, così con il tempo concessomi dalla pandemia ho deciso di mettermi al lavoro e far uscire parte delle canzoni che avevo. In realtà avrei materiale anche per un altro album.

Di cosa parla “I Like”, il tuo primo singolo?

I LIKE racconta la pericolosità che può esserci nell’agire con le percezioni alterate. La nostra mente è uno strumento pericoloso quando perde il controllo.

A quale idea si ispira il videoclip?

Abbiamo un uomo ordinario, uno che fa una vita classica, molto stressato che ad un certo punto inizia a vedere cose non reali provenire dalla tv fino a quando non ci finisce dentro. Dunque, come dicevo in precedenza: percezioni alterate e sopraffatto dalla propria mente.

Progetti futuri?

Il disco esce il 16 dicembre e il prossimo anno lo dedicherò tutto alla promozione, spero anche con un tour in estate.

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