Il brano da un punto di vista
ritmico e stilistico è un samba lento dove il polistrumentista Stefano
Melloni ha suonato il Figulino, uno strumento molto versatile
creato dal veneziano Renato Dalla Costa, che è un flauto di terracotta fatto a
mano, qui utilizzato tra le primissime volte per una registrazione
discografica. Il suo suono rende molto bene la saudade brasiliana che avvolge
tutto il brano.
Valentina Mattarozzi racconta: “L'ho scritto di getto dopo aver letto la
storia di un grande uomo ora beatificato, Don Olindo Marella, che aiutò con le
sue opere i bisognosi a Bologna. Egli dovette superare tanti ostacoli, fino ad
arrivare ad essere privato dalla curia che non vedeva di buon occhio la sua
missione, della possibilità di officiare la Santa Messa. Come San Francesco con
la sua fede e semplicità riuscì comunque a compiere qualcosa di grandioso.”
Prosegue l’artista e autrice: “Questo
brano non racconta la biografia di Padre Marella, ma è una trasposizione del
valore della sua opera nella nostra esistenza. Tutti possiamo a nostro modo,
illuminati dall' Amore, dalla Meraviglia e dalla Speranza, riscattare le nostre
esistenze e farle diventare dei piccoli miracoli. Non si deve aver paura della
vita e di ciò che potrà serbarci. Quando scrivo: ‘la bellezza è
nell'infinito, è nel sapere che ogni cosa porta con sé sempre una rosa, con i
petali ed i profumi, con le sue spine e tuoi sospiri, senza avere dei confini’, voglio
esprimere che ogni esperienza della nostra vita contiene una dualità. Le
esperienze che a noi possono sembrare belle e appaganti potrebbero serbare dei
lati bui e quelle brutte illuminare il nostro cammino e per accettare la nostra
Vita dobbiamo accoglierle tutte, senza distinzione. Perché quando ci si rialza
da qualche vicenda difficile ci si eleva per percorrere la strada della nostra
esistenza nel modo più pieno e intenso, questa è la Vita dei Miracoli, i
piccoli gesti di tutti i giorni, per creare passo dopo passo quelle cose che
pensavamo fossero impossibili, ma che siamo riusciti a realizzare.
Qui il video: https://youtu.be/
“Ritmo incalzante, sorrisi genuini e
tanta voglia di ballare: è proprio l'amore profondo per la vita in ogni sua
sfumatura che fa da protagonista alle note dalle tinte latine e alle immagini
di "La vita dei miracoli", il nuovo video di Valentina Mattarozzi. La
leggerezza d'animo di un inno che ci invita alla gioia profonda per le piccole
cose è tangibile in ogni inquadratura, nelle movenze e nel luccichio degli
occhi della cantante e dei suoi musicisti che diventano soggetto, location e
trama stessa del video - afferma il
regista Milo Barbieri - L'approccio
minimale del mezzo visivo, infatti, lascia la scena a quello che è il vero
fulcro del brano ovvero una vibrante e trascinate energia vitale che, con
l'integrazione di pochi e mirati interventi d'animazione, è sufficiente a
raccontare una storia che non ha bisogno di attori o di teatri di posa, ma solo
di ricordarci di non smettere mai di amare la vita per quel viaggio
meraviglioso che è, perché in fondo ‘ogni cosa porta con sé sempre una rosa’.”
VALENTINA MATTAROZZI Bolognese di nascita, artista a tutto tondo. A 6 anni inizia a
suonare il pianoforte e 14 a comporre. Studia canto lirico, ma la sua innata
curiosità la porta a scoprire tanti generi musicali, (dal pop al rock,
dal blues alla fusion). Ed è proprio la mescolanza
di tutto questo che la rende unica. Il suo primo vero grande amore è, e rimane,
il Jazz che è la sua principale fonte di ispirazione anche
quando compone. Collabora con vari artisti bolognesi tra cui Annibale Modoni,
Teo Ciavarella, Felice Del Gaudio, Carlo Atti e Lele Barbieri. Dal 2013 è
la vocalist della famosa Doctor Dixie jazz band, che ha visto
collaborazioni con Gerry Mullighan, Lucio Dalla, Pupi Avati e Renzo
Arbore. Alternando attività musicali e teatrali, è la protagonista di “Lady
Day - Omaggio a Billie Holiday” (nel ruolo di Billie Holiday) per
la regia di Massimo Macchiavelli e ancora in “Ladies
sing the blues”, viaggio attraverso la storia e le sonorità blues già
portate alla ribalta da grandi interpreti femminili come Bessie Smith e Janis
Joplin. Si cimenta anche nella scrittura teatrale, debuttando con “Io
sono Billie”, spettacolo anche questo, incentrato sulla vita di Billie
Holiday. Nel 2014 debutta con l’album di inediti “Vally
Doo”. Nel 2017 pubblica l'album “I am Billie - Tribute to
Billie Holiday”, per cui riceve pubblicamente i complimenti da
parte del gruppo vocal jazz più famoso al mondo "The
Manhattan Transfer". Ad aprile 2020 durante il periodo di lockdown ha
partecipato all'iniziativa #jazzadomicilio organizzato dal Bologna
Jazz Festival ed il 30 maggio 2020 è stata la cantante del primo
concerto in Italia “in condominio”, dopo il lockdown,
esibendosi con il trio del Maestro Teo Ciavarella a “Borgo Masini”. Ha
di recente pubblicato il suo album “Virtù Nascoste” e dalla ripresa dei
live si è esibita al Salotto Jazz di Bologna per approdare poi a Fermo nella
prima serata del Festival “Jazz e non solo Jazz” affiancata per l'occasione da
Daniele Scannapieco, sassofonista che vanta pluriennali collaborazioni tra gli
altri con Dee Dee Bridgewater e Henry Salvador.
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