di Caterina Civallero - Con immensa gioia pubblico l'intervista rivolta alla dottoressa Flavia Coffari con la quale, alcuni anni fa, ho collaborato insieme alla mia collega Maria Luisa Rossi in merito a La Sindrome del gemello di cui lei stessa ci parlerà.
Ciao Flavia, benvenuta e grazie per aver accettato il mio
invito. Come ti vuoi presentare ai lettori di Fattitaliani.it tenendo conto
del titolo dell'intervista? Ci parli del tuo cortometraggio «Constellatio
Gemini» prodotto nel 2019 e come sia collegato al benessere?
Come nasce, qual è il messaggio che vuoi che arrivi all'utente, quale la storia
che ci racconta?
Ho voluto fortemente girare Constellatio Gemini ispirata da un sogno molto vivido, conseguente a una profonda esperienza emotiva e spirituale, avvenuta durante un gruppo di costellazioni familiari, alla quale avevo partecipato in qualità di costellante. Fabrizio, il protagonista di Constellatio Gemini, riesce a trovare la sua strada e il suo equilibrio quando scopre, accetta e onora la presenza del suo gemello mai nato. Sono orgogliosa di essere la prima regista cinematografica che ha mostrato e parlato di un percorso di guarigione attraverso le costellazioni familiari. Il cortometraggio Constellatio Gemini è ricco di simboli spirituali e tocca ognuno in profondità a seconda della cultura di appartenenza e del livello di consapevolezza spirituale raggiunta. Il sottotitolo “Non sei mai solo” rende chiaramente l’idea principale che mi ha guidato: le anime dei nostri cari rimangono al nostro fianco e sta a noi percepirle, per esempio esprimendo i nostri talenti.
LINK DEL CORTOMETRAGGIO CONSTELLATIO GEMINI
https://vimeo.com/344163473/24ec979b59
Chi sono i destinatari che hai immaginato mentre lo scrivevi?
È un film adatto a tutti. Il destinatario principale, a dire il vero, era mio figlio che interpreta il personaggio del “Gemello mai nato”. Ovviamente tutti i gemelli nati soli e le loro madri sono i destinatari principali di quest’opera.
Una domanda difficile, Flavia: perché i lettori di
Affaritaliani.it dovrebbero interessarsi a La
Sindrome del gemello? Prova
a incuriosirli perché vengano a conoscerti nel tuo studio, alle presentazioni e
sessioni di gruppo che conduci o a cercarti sui portali on-line.
La sindrome del gemello mai nato o del gemello che resta è qualcosa di molto affascinante, allo stesso tempo attraente e terrorizzante. Conoscerla sicuramente arricchisce e lavorarci è costruttivo. Mi capita con una certa frequenza di imbattermi in un “gemello che resta” sia nei colloqui psicoterapeutici che durante la conduzione di un gruppo di costellazioni familiari. Se qualcuno volesse provare a percorrerlo con me dopo aver letto questa intervista o aver visionato il mio cortometraggio ne sarei davvero fiera.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare che ti ha aiutato a realizzare
questa opera cinematografica? Se sì, chi sono queste persone e perché le
ringrazi pubblicamente?
Vorrei ringraziare in primo luogo
Caterina Mingione che con grande generosità ha co-prodotto Constellatio Gemini completamente sulla fiducia per una sconosciuta
amica di Facebook; te, ovviamente, Caterina e Maria Luisa Rossi, che attraverso
Uno Editori mi avete sostenuto moralmente ed economicamente; tutti i
sottoscrittori che hanno lasciato il loro piccolo o grande contributo
attraverso il crowdfunding attivato su www.kickstarter.com; e soprattutto tutte
le persone e i pazienti che raccontandomi la loro esperienza su La sindrome del gemello hanno
contribuito alla mia ricerca.
Domenica
24 ottobre alle 20.30 al Cinema Teatro Manzoni di Cassino (Fr) sarà possibile
vedere Constellatio Gemini. Non sei mai
solo
Guarda trailer: https://www.youtube.com/watch?v=ZltntxpcHUY
Carl Gustav Jung affermò: «Conoscere le
nostre paure è il miglior metodo per occuparsi delle paure degli altri»; sei
d'accordo con le sue parole?
Certamente. Un buon terapeuta è
qualcuno che all’inferno c’è stato ed è tornato ricco di cicatrici e di
esperienza per aiutare il prossimo.
Ci racconti il percorso che ti ha portato a esprimere i tuoi talenti? Qual è la tua formazione professionale?
Dopo il liceo tecnico-linguistico ho
studiato recitazione alla scuola del Maestro Carlo Merlo in contemporanea alla
Facoltà di Psicologia della Sapienza a Roma.Mi sono laureata in psicologia dello sviluppo e dell’educazione
e poi formata in sessuologia clinica
nella scuola di specializzazione della professoressa Chiara Simonelli, e in
seguito specializzata in psicoterapia della Gestalt nell’istituto diretto dalla
professoressa Anna Ravenna. Nel 2016 ho frequentato il Master in Costellazioni
Sistemiche Familiari Fenomenologiche presso lo studio Alma di Roma, tenuto dai
colleghi Leonardo Magalotti e Francesca Allegrucci.
Durante
gli anni dell’università mi mantenevo facendo l’attrice in teatro e la
figurante in TV ma la mia grande passione è sempre stata la regia teatrale
prima e cinematografica poi. Per molti anni mi sono concentrata sulla pratica
clinica e ho letteralmente soffocato il mio talento artistico pensando fosse la
“cosa giusta” da fare. Quando mio figlio Manuel, per un caso fortuito, ha
recitato nel cortometraggio “Hell Inside” di Gaston Biwolé mi sono resa conto
che mi ero privata per troppo tempo di qualcosa di fondamentale per me, che
avevo cercato di spegnere un fuoco. Dentro di me però la brace, ancora accesa
sotto una spessa coltre di cenere, attendeva il momento giusto per potersi
nuovamente esprimere. Da quel momento non mi sono più fermata: ho studiato
sceneggiatura con Francesco Trento, produzione con Gianluca Arcopinto,
frequentato svariate masterclass con registi importanti.
La scorsa estate sono stata la direttrice artistica della prima edizione del “Falvaterra Film Festival” in provincia di Frosinone e ho tanti progetti a cui sto lavorando.
Chi è Flavia Coffari psicoterapeuta, attrice e regista
indipendente?
Sono una (quasi) cinquantenne felice e libera (finalmente) di poter esprimere il proprio sé in tutte le sue sfaccettature.
…chi è invece Flavia Coffari donna e madre nella sua
quotidianità?
Sono una donna e una madre come tutte le altre che ogni giorno si trova a mediare e a ritrovare un equilibrio domestico sconquassato dalle spinte di autonomia di un teenager grintoso.
Parlaci dei tuoi modelli, attori preferiti, registi e
sceneggiatori che hai amato al di sopra di ogni altro?
È una parola… Sono tantissimi. Sicuramente Eduardo De Filippo, Alfred Hitchcock, Stanley Kubrick, Woody Allen, Robert Zemeckis, Milos Forman, Dario Argento, Alejandro Amenàbar, Ferzan Özpetek.
Consiglia ai nostri lettori almeno tre film da gustare in questo
periodo motivando il tuo suggerimento.
Dipende da chi siamo e cosa stiamo cercando. Credo molto nella cinematerapia e nella libroterapia. Diciamo che secondo me, un appassionato di cinema e psicologia dovrebbe aver visto almeno una volta: Forrest Gump, The others e La finestra di fronte.
Sono ottimi titoli, perché hai scelto proprio questi?
Forrest
Gump (Usa, 1994)
Forrest Gump perché a molti capita di attraversare la vita senza capirla, di dimenticare di essere stati felici. Sedersi alla fermata dell’autobus raccontando la propria storia ai passanti è un modo per ricordarlo. Se siamo stati felici una volta, probabilmente lo saremo di nuovo.
The
Others (Usa, 2001)
The Others ci sottolinea che niente è più snervante di non avere il controllo di chi ci è più vicino; che la luce contrapposta alle tenebre può essere molto spaventosa perché rivela e svela come la fede e la scienza siano due modi diversi di percepire la medesima realtà con differenti livelli di consapevolezza, entrambi terribilmente reali.
La
finestra di fronte (Italia, 2003)
Per accorgerci che malgrado gli sforzi che facciamo per tenere le emozioni fuori dalla nostra vita, queste prenderanno prima o poi il sopravvento prepotentemente nel momento più impensato. Possiamo decidere di vivere con il freno tirato, ma se abbiamo provato almeno una volta una passione irresistibile per uno sport o per un’arte o per qualsiasi altra cosa o persona, quest’ultima tornerà a bussare alla nostra porta e sarà meglio farsi trovare pronti.
Qual è il tuo prossimo progetto e il prossimo appuntamento che vuoi condividere con i nostri lettori?
Sabato 23 ottobre 2021 alle 21
presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma sarà possibile visionare il mio secondo
cortometraggio Io sono Alda,
realizzato come omaggio alla poetessa Alda Merini a dieci anni dalla sua scomparsa.
Guarda il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=zCA8IR4yL2w
Come vuoi concludere questa chiacchierata e cosa vuoi dire ai
nostri lettori?
La chiave della felicità è accettarci per quello che siamo nei pregi e nei difetti, senza dimenticare da dove veniamo e dove stiamo andando.
Flavia Coffari
Studio:
Viale dei Parioli 41 – 00197 Roma
Email:
flaviacoffari@libero.it
cell. +
39 3664111453
Caterina Civallero
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