Tv, Noemi Gherrero conduce "Le parole per dirlo": sarò me stessa e basta. L'intervista di Fattitaliani

Stamattina ha preso il via il nuovo settimanale di Rai3 Le parole per dirlo, in onda ogni domenica dalle 10.20 alle 11.10. Un appassionante viaggio nella lingua italiana per raccontare il nostro modo di parlare nei suoi aspetti più vitali e concreti. Condotto da Noemi Gherrero con la collaborazione dei linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, indaga uno specifico ambito linguistico (cpolitica, pubblicità, social network...) con l’obiettivo di esplorare, attraverso gli usi verbali, i diversi aspetti della nostra quotidianità. Afferma Noemi Gherrero: "Al giorno d’oggi le parole sono importanti ed è fondamentale saperle usare. Assistiamo quotidianamente all’incapacità delle persone di relazionarsi, specialmente dei più giovani. La parola, usata nel modo giusto dà la possibilità a tutti noi di comunicare e arrivare alle persone. Il nostro non è solo un format sul corretto uso della lingua italiana, parleremo anche di linguaggi ed è questa l’arma vincente del programma perché faremo da lente di ingrandimento sulle realtà che fanno parte di noi.”. L'intervista di Fattitaliani.

Che cosa aggiunge questo programma alla tua formazione eclettica e poliedrica?
Certamente consolida un posizionamento che a lungo ho ricercato. Riuscire a trasferire competenze personali o, comunque, una visione del mondo approfondita e non necessariamente di tendenza, mi sembra l'aspetto più pertinente ed importante per quanto riguarda la mia figura.

Al di là di tecnicismi e dell'interesse specifico, quale formula "Le parole per dirlo" adotterà per attirare più spettatori possibili anche fra i giovani?
Io non studio formule prestabilite. Sono sempre stata una di poche strategie sia nella vita che nel lavoro. Ora più che mai, all'esordio di un programma nuovo, credo che impostare un'immagine fissa e da clichè è un formulario, un vocabolario da "statistiche e algoritmi" per dirla come Instagram e non è la scelta vincente, anzitutto perché siamo in prova tutti e poi perchè nessuno conosce bene le potenzialità del programma, nessuno conosce il target di riferimento. Inoltre, perchè questo è un programma informale, che vuole appositamente essere naturale e stimolante. Lo stimolo non nasce nella precondizione, le cose devono essere vissute. Io sarò me stessa e basta, con emozioni, piccole sbavature, fuori programma.

La presenza dei linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota non potrebbe rendere un po' troppo 'istituzionale' il programma? in che modo interagiranno con te e interverranno nella scaletta?

I due linguisti sono strepitosi. simpatici, piuttosto leggeri, con un loro ruolo riconoscibile. Sono parte attiva del programma, interverranno spesso e, comunque, ogni volta che si avrà bisogno di ascoltare l'esperto. Non dimentichiamo l'ospite, che è il perno centrale su cui regge la puntata. Non credo si corra il rischio di risultare pesanti.  Il registro è comodo e informale, pieno di colori.
Che opinione personale hai riguardo le parole, il linguaggio adoperato oggi in politica, nei giornali e sui social?
Abbiamo attraversato un momento, (e non ne siamo ancora usciti) di deriva culturale e linguistica soprattutto sui contenuti a mio parere, più che nella forma. Molti e in molti settori "pubblici" sentono l'esigenza di essere performanti e sentirsi  i numeri uno, quelli impostati, magri senza inflessione, freddi e lucidi come il ghiaccio, pensando che quello significa essere professionali. Io ci leggo invece molta finzione e carenza di sostanza. Non mi disturba tanto la forma nel linguaggio (coi dovuti limiti) quanto le posizioni spesso piuttosto mediocri.  

La forma e il parlare correttamente potrebbe aiutare anche a sviluppare concetti più ricchi e coerenti?

Questo è l'obiettivo, certo, e questo perché chi sa parlare, chi sa cosa dire ha una diversa capacità anche cognitiva e emozionale. Molto spesso chi non trova le parole giuste per dire qualcosa è chi non empatizza con gli altri, non ha scambi, non ha confronti. Contestualmente, chi impoverisce il proprio lato affettivo-cognitivo, è chi ha poi anche un vocabolario poco ricco. Le due cose sono collegate. La parole è lo strumento più importante di cui un essere umano è dotato. Una parola cambia il corso della storia.
Laureata in relazioni internazionali, hai avuto modo di verificare personalmente l'uso 'diverso' che diversi Paesi fanno della propria lingua?
Domanda stimolante. Personalmente no, non sono entrata mai nello specifico almeno sotto il profilo linguistico. Diciamo che la mia formazione mi permette di osservare che tendenzialmente una lingua si riconosce attorno a dei codici universali almeno nel cosiddetto mondo occidentale. Forse per chi disegna ideogrammi o scrive, al contrario, si cela una visione del mondo diversa. Io credo che sia la forma a cambiare poi la sostanza. Se pensiamo alle parole chiave, alla demagogia e al populismo dei linguaggi nelle dittature, credo che tutto si giochi dietro alle abilità di piegare la storia alla parola. Giovanni Zambito.

BIOGRAFIA NOEMI GHERRERO

Laureata in Relazioni Internazionali e Diplomatiche all’Università L’Orientale di Napoli, non ha mai smesso di pensare che la propria formazione accademica potesse incidere notevolmente sull’approccio alla dimensione artistica. Appassionata di simbolismo, psicologia e antropologia culturale, ha portato avanti contestualmente iniziative artistiche sperimentali che avessero un certo riflesso sulla socialità e percorsi più classici legati al mondo del teatro, dell’audiovisivo e della televisione.
Noemi Maria Cognigni, nata a Napoli nel 1988,( in arte Noemi Gherrero), si è avvicinata al mondo dello spettacolo nel 2009, attraverso il musical. In ambito teatrale ha partecipato a decine di spettacoli. Si è esibita al teatro Bellini nel dramma Arteriosclerosi, di Dalia Frediani; è stata protagonista dell’opera My Self, messa in scena al teatro Totò di Napoli; ha affiancato il cantautore Povia in una performance artistica tenuta al teatro Sannazzaro di Napoli e si è cimentata in numerose performance live centrate sulla contaminazione dei generi e delle arti in location prestigiose quali la Galleria Borbonica di Napoli e il PAN. Nel 2019 è Vera Stella nel classico “Ecco… Francesca da Rimini” diretta da Giacomo Rizzo. Nel 2020 si esibisce nella drammaturgia di Antonio Mocciola, in uno spettacolo a due “Dove colpire” assieme a Diego Sommaripa, in cui viene fuori la grande fame di esprimersi in contesti sempre più labili, dove il borderline dei personaggi e il borderline della messa in scena la fanno da padrone nella realtà del teatro dell’assurdo.
Spinta dal costante bisogno di cimentarsi in nuove sfide, dopo l’esperienza accademica nell’Accademia Artisti a Roma, prende
parte a varie masterclass: col casting director Roberto Bigherati, col regista Vincenzo Marra e con l’americana Ivana Chubbuck.
Noemi non si è fermata però al teatro: protagonista di quattordici cortometraggi, fra i quali “La ricchezza di Napoli”, diretto da Loris Arduino e premiato al Sud Film Festival nel 2018 in cui affianca Federico Salvatore nel bravissimo Pulcinella, Noemi è legata soprattutto al cinema indipendente- da Gramigna di Sebastiano Rizzo a Magari resto di Mario Parruccini- da Passpartù-operazione doppiozero che ha riscosso notevole successo in piattaforme quali Amazon, a Lui è mio padre con la regia di Roberto Gasparro. Ha lavorato con attori quali: Giacomo Rizzo, Gianluca Di Gennaro, Michele Riondino, Federico Salvatore, Emiliano De Martino, Julia Mayarchuk, Gianni Parisi. In televisione spiccano partecipazioni a “I bastardi di Pizzofalcone”, “Non dirlo al mio capo” e “Mare fuori”, prodotte dalla RAI e la docufiction” Il giorno del giudizio”, prodotta dalla No Panic e trasmessa su Lanove Sky.
Personalità poliedrica, Noemi è impegnata anche come presentatrice televisiva e conduttrice di eventi importanti. E' stata co-conduttrice nelle trasmissioni televisive sportive In Azzurro, Tifosi e Si gonfia la rete; nonché In casa Napoli e Goal di notte di Michele Plastino passando per una breve seppur fortunata parentesi in Telelombardia. Ma ha condotto anche eventi di alto spessore culturale e di intrattenimento fra cui “ Le giornate del cinema di Napoli “ svoltesi al teatro Mercadante di Napoli, il Gobeer con la partnership di radio CRC , il Festival della Letteratura in Nola e il Festival del cinema di Fano. Nel 2019 conduce il “ Mercurio d’argento” primo festival della musica cinematografica a Massa Carrara. Nel 2020 è sul palco dell’evento “Restate a Napoli”, patrocinato dal Comune di Napoli in
partnership con Made in Sud, in cui ha una serata a sé dedicata assieme a Francesco Mastandrea. –Seguono poi le ultime serate culturali nel Chiostro di San Domenico Maggiore in cui intervista e introduce artisti di certo rilievo musicale.
Madrina nazionale del Giro rosa nel 2018, Noemi è anche modella e lavora molto attraverso la fotografia. Testimonial in passato di svariati brand, è apparsa anche su copertine di riviste nazionali quali quella di For Men senza rinunciare al percorso di ricerca legato alle foto d’arte e di autore. Tra queste per esempio, il nudo artistico nell’architettura con la supervisione dell’architetto Francesco Scardaccione e foto del fotografo Roberto Pierucci e la mostra fotografica di Marco Ricci, esposta a Palazzo Venezia nel 2019. Nel 2020 Noemi è ideatrice del concept e della mostra fotografica “Scomposizioni e fughe nell’anima:arte pandemica” alle Officine Garibaldi di Pisa. Il concept nasce come risposta al periodo della quarantena e Noemi è anche protagonista degli scatti ed è autrice di una performance sulle foto.
Attualmente scrive per un giornale on line EurasiaNews, in cui si occupa di notizie dal mondo e di attualità e cultura e si sta dedicando ad un’inchiesta riguardante la sessualità con particolare sguardo alla sessualità nella disabilità, col supporto di testimonial e associazioni.
Iscritta SIAE nella sezione DOR, ha nel cassetto un romanzo, scritto a quattro mani con Marco Peluso.
Prossimamente sarà impegnata sul set di un film di Chiara Sani e su Raitre come conduttrice di un programma sulla lingua italiana.

Fattitaliani

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