MUSICA, THE CONVENTIONALS PRESENTANO "CONVENTIONALS ALBUM". L'INTERVISTA

Nella primavera del 1996 Charlie out Cazale e Alex Redsea registrano alcuni demo acustici che rimangono in un cassetto per 20 anni prima di essere ripresi ed arrangiati elettricamente nel 2017 e in seguito pubblicati nel 2020 in questo “Conventionals Album”.

Nella visione dei due musicisti il materiale ha un taglio “convenzionale”, da qui il nome del progetto, che si rifà ai canoni più classici del Rock che va dalle ballate acustiche del folk a potenti brani elettrici con influenze post punk miscelate al sound grunge degli anni 90, decennio nel quale furono registrati gli embrioni dei brani che compongono il disco.

Parlateci del nuovo album. Che impronta avete voluto dargli?

Nella primavera del 1996 io e Charlie abbiamo registrato alcuni demo acustici che sono rimasti in un cassetto per 20 anni prima di essere ripresi ed arrangiati elettricamente nel 2017. Abbiamo coinvolto Uber e Bat per la sezione ritmica e invitato anche Mark (tastierista dei Frigidaire Tango) per qualche intervento. Ne è uscito un classico disco Rock con un taglio anni ’90 che per noi tutti sono stati l’ultimo vero risorgimento del genere. Nelle composizioni emergono comunque influenze che vanno dal Folk al Punk.

Quali sono i vostri cantanti di riferimento?

Dopo l'infanzia dominata da Beatles e Stones ci siamo tutti formati musicalmente attraverso i grandi classici degli anni settanta, dal Progressive alla West Coast, dal Glam al Krautrock. Ale e Uber hanno in Jimi Hendrix il loro spirito guida, Io ho masticato per anni Bowie e Lou Reed mentre Bat era più influenzato dal Jazz Rock. Poi, ovviamente, i nostri contemporanei hanno avuto in ruolo determinante, parlo di Punk e New Wave in auge quando abbiamo iniziato a salire sui palchi.

Qual è l’esperienza lavorativa che più ti ha segnato fino ad ora?

Abbiamo tutti un lavoro che ci piace, diciamo che più che segnato la nostra esperienza lavorativa ci ha piacevolmente accompagnato.

Invece quella mai fatta e che vi piacerebbe fare?

La risposta è universale: I musicisti a tempo pieno !

Progetti futuri? un tour? 

I prossimi brani avranno meno identità e più libertà e saranno affidati all'ispirazione del momento, nulla di pianificato. Viviamo in luoghi distanti ma non è da escludere che arrivi il momento di portare il disco sul palco.

Fattitaliani

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