«Ho deciso di rendere pubblica questa storia proprio con l’intento di
far sapere che nonostante la vita sia a volte difficile, dura, ingiusta, con la
caparbietà, con l’amore per sé stessi e per il prossimo, la vita si può e si
deve affrontare a testa alta e si possono affrontare ostacoli che sembra impossibile
superare»
Ciao Liselotte, benvenuta e grazie per avere accettato il nostro invito.
Come ti vuoi presentare ai nostri lettori?
Grazie a
voi per l’opportunità di far conoscere la mia storia. Dirò poco perché tutto è
scritto nel mio romanzo breve. Nasco in Calabria da una famiglia molto agiata,
ma a 18 anni mi trovo da sola ad affrontare una vita che fino ad allora era per
me abbastanza serena e sarebbe continuata così, credo, per sempre se non fosse
capitato qualcosa che avrebbe cambiato tutto. Ho subìto violenze e ingiustizie
ma ce l’ho fatta a ottenere con fatica, comunque, una certa serenità. Ho una
bellissima famiglia, un marito premuroso e due figli meravigliosi. Lavoro in un
mondo che se fosse stato vivo mio padre non avrei mai potuto avvicinare e che
invece ha contribuito alla mia rinascita.
Come nasce la tua passione per la scrittura? Ci racconti come hai
iniziato e quando hai capito che amavi scrivere?
Mi sono
avvicinata molto per caso, in questi anni mi è capitato spesso di parlare della
mia vita passata e delle situazioni che mi sono trovata a dover affrontare e
molti mi dicevano “dovresti scrivere
un libro”. Un giorno in cui ero particolarmente triste per l’ennesima
delusione da parte di una persona che io ritenevo amica, mi sono trovata a
scrivere, a mettere nero su bianco i miei sentimenti, cercando di capire perché
mi succedessero queste cose, scrivendo è come se avessi voluto conoscermi
meglio, buttare fuori tutto, per poi poterlo rileggere come se fossi un’estranea,
e vedere che effetto mi avrebbe fatto, è per questo che ho cambiato il nome
della protagonista, per potermi sentire ancora più libera nel parlare di cose,
situazioni che mi hanno ferito molto.
È stato appena pubblicato il tuo romanzo breve d’esordio letterario dal
titolo Petali nel fango. Ci racconti come nasce
questo libro, qual è l’ispirazione che lo ha generato, dove è ambientato e di
cosa narra?
Io non sono
una scrittrice, non mi sono mai sentita tale, ma l’ispirazione è stata, come
sempre succede nella mia vita, il bisogno di capire, di capirmi. È ambientato
nella prima parte in Calabria, mia regione natale, e poi a Roma, città che mi
ha accolto dandomi l’opportunità di riscattarmi. Il libro parla di una ragazza
che sin da bambina, nonostante una famiglia agiata alle spalle, ha dovuto
affrontare situazioni molto difficili.
Cosa devono aspettarsi i lettori che leggeranno il tuo libro e qual è il
messaggio che vuoi lanciare loro con questo tuo romanzo?
Devo dire
che questo romanzo nasce come un diario, ed è rivolto alle numerose ragazze e
donne che subiscono o hanno subito soprusi e violenze.
Una domanda difficile Liselotte, perché i nostri lettori dovrebbero
acquistare Petali nel fango?
Non è una
domanda difficile perché ho deciso di renderlo pubblico proprio con l’intento
di far sapere che nonostante la vita sia a volte difficile, dura, ingiusta, con
la caparbietà, con l’amore per sé stessi e per il prossimo, la vita si può e si
deve affrontare a testa alta e si possono affrontare ostacoli che sembra
impossibile superare.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare per la realizzazione di quest’opera?
Se sì, chi sono queste persone e perché ti senti di ringraziarle pubblicamente?
Ci sono persone
che voglio ringraziare e che ho citato alla fine del libro. Vorrei rimanesse
una sorpresa per loro.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi prossimi appuntamenti che
vuoi condividere con i nostri lettori?
Ripeto, io
non sono una scrittrice ma nel periodo appena trascorso di quarantena, mi sono
trovata a pensare di scrivere altro, mi sono resa conto che leggere e scrivere
mi rilassa moltissimo. E sto scrivendo un’altra storia che mi sta appassionando
molto. Spero di potervela far leggere al più presto.
Se dovessi consigliare ai nostri lettori tre film da
vedere e tre libri da leggere assolutamente, quali consiglieresti e perché?
Nei giorni di quarantena ho visto e rivisto vari film
che mi hanno dato molto, uno è Albert
Nobbs con Glenn Close in un ruolo davvero inaspettato, Il Velo dipinto con Edward Norton e Naomi Watts un film molto
intenso, ambientato in un villaggio in Cina durante il colera negli anni ’20; e
poi Colazione da Tiffany film che non
ha bisogno di presentazioni ma che mi entusiasma e commuove sempre. Per quanta
riguarda i libri ho riletto da poco Anna
Karenina di Lev Tolstoj un classico, impegnativo ma che non dovrebbe
mancare nelle nostre case. Poi amo le biografie delle regine e tra le tante
biografie mi sento di consigliare L’ultima
zarina, ho letto il libro di Greg King e infine I leoni di Sicilia di Stefania Auci, la saga di una famiglia
siciliana alla fine del ’700, ambiziosa che vuole arrivare a farsi conoscere
nel mondo, in quel periodo molto difficile, scritto per me molto bene, in cui
le descrizioni dei posti, dei profumi, dei colori ti immergono totalmente in
quell’atmosfera.
Come vuoi concludere questa chiacchierata e come vuoi lasciare i lettori
che leggeranno questa intervista?
Vorrei
ancora una volta ringraziare voi per l’opportunità di farmi conoscere dai
vostri lettori. Spero che questo diario, diventato un romanzo, possa piacere a
tutti, è una storia che parte dai primi anni ’60 fino agli anni ’80. Vent’anni
durante i quali si attraversano molte situazioni e stati d’animo, ricordi di
una bambina entusiasta per una gita al mare, i profumi delle paste comprate la
domenica per il pranzo, gite in montagna, odori, sapori che non dimenticherò
mai e che spero di far ritornare in mente ai lettori, per poi arrivare a una
realtà, a momenti brutti ma ad altri bellissimi, che mi hanno aiutata ad andare
avanti e spero mi aiutino ancora.
Liselotte Parisi
Petali nel fango
https://www.pandilettere.com/inostrilibri/petalinelfango
Andrea Giostra