di
Andrea Giostra.
Ciao
Angela, benvenuta e grazie per aver accettato il nostro invito. Se
volessi presentarti ai nostri lettori cosa racconteresti di te quale
artista della fotografia?
Ciao
Andrea, grazie a voi! Sono un'artista che si esprime attraverso la
fotografia, da qualche anno la mia ricerca si è concentrata
sull'autoscatto proprio per vivere pienamente l'opera ed essere
dentro l'opera. Prediligo la fotografia istantanea per cui utilizzo
pellicole Polaroid
e Fuji
Instax
sia Wide
che Square.
Chi
è Angela nella sua professione e nella sua vita reale? Come ti
descriveresti a chi leggerà questa intervista per dare l’immagine
di te quale artista e donna?
Non
amo dare definizioni
di me … cosa potrei dire? Sono una donna, una mamma, un'artista …
lo so, non sono stata molto esaustiva in questa risposta ma spero che
continuando a leggere questa intervista si possa comprendere chi è
Angela Regina.
Come
è nata la tua passione per la fotografia e quale il percorso
artistico che hai seguito?
Sin
da bambina sono sempre stata affascinata dalla fotografia. Già dalle
elementari "rubavo"
la reflex
di mio padre, una fantastica Yashica,
per scattare fotografie alle mie bambole creando veri e propri set
fotografici. Mi sono laureata presso l'Accademia
di Belle Arti
di Lecce
in Decorazione ma sono autodidatta, non ho seguito corsi di
fotografia.
Tu
Angela sei fotografa e fotomodella. Come vivi questa doppia identità
artistica, quella di
alternare il punto divista al di qua e al di là delle macchina
fotografica? Come vivi questa doppia dimensione?
Il
linguaggio del corpo è sempre stato il fulcro del mio percorso
artistico attraverso la Performing
Art
e la fotografia. Ogni fotografia viene realizzata silenziosamente tra
le mura domestiche creando quasi una sorta di rituale. Utilizzo
spesso un lenzuolo bianco che per me crea un distacco dalla
dimensione reale, una sorta di perimetro cerimoniale in cui si
compiono le azioni, i gesti, le movenze che vengono poi impresse
sulla pellicola. La scelta della fotografia istantanea nasce dal
fatto che mi permette di cogliere ciò che accade in quel preciso
momento, senza poterlo manipolare digitalmente, completando così
un'azione performativa. Gli autoscatti mi permettono di vivere
l'opera.
Come
definiresti il tuo stile artistico? C’è qualche fotografo al quale
ti ispiri?
Avendo
da sempre respirato "arte" è inevitabile che ci si lasci
ispirare non solo dai fotografi ma anche dai grandi artisti che
hanno fatto la storia. Mi lascio ispirare da qualunque cosa, ma anche
dalla natura, dalla musica …
Chi
sono secondo te i più bravi fotografi nel panorama internazionale e
nazionale, e perché loro?
Sono
davvero tanti i fotografi che ritengo essere bravi e che hanno
comunque segnato la mia formazione. Potrei citare Francesca
Woodman,
Nan
Goldin,
Robert
Mapplerthorpe,
Tim
Walker
contemporaneo e fantastico nelle sue visioni oniriche. Non saprei
davvero scegliere, questi sono solo degli esempi .
Perché
secondo te oggi, nel Ventunesimo secolo, l’arte della fotografia è
importante?
Credo
che la fotografia sia un mezzo d'espressione immediato. Grazie alla
documentazione di molti reporter abbiamo la testimonianza di eventi
accaduti nel corso della storia,
per cui ritengo sia un ottimo mezzo di comunicazione.
A
proposito dell'arte della fotografia Alberto Moravia sosteneva che:
«Il
fotografo non guarda la realtà, ma la fotografa. Poi va in camera
oscura, sviluppa il rullino e solo allora la guarda.»
A quel punto la realtà non c'è più, ma c'è la rappresentazione
della realtà che ne ha fatto il fotografo. Se è vero quello che
disse Moravia, è come se il fotografo alterasse la realtà creandone
una tutta sua, una realtà parallela, virtuale
per certi versi, quella che sa creare con la sua arte. Qual è il tuo
pensiero in proposito? Cos'è la fotografia per te?
La
fotografia può documentare, i fotoreporter fanno questo, imprimono
nelle fotografie fatti, avvenimenti accaduti realmente lasciandone
una traccia. Ma
la fotografia è anche in grado di "illudere" creando
dimensioni non reali, oniriche portandoci in una dimensione sognante.
Con il digitale oggi si è in grado di ricostruire in una fotografia
anche luoghi di immaginazione, mai visti se non attraverso le
fotografie che li rappresentano. Ci sono fotografi molto bravi che
attraverso l'uso di vari programmi riescono a costruire delle
grafiche incredibili. Ammetto però di non amare molto questa
dimensione, preferisco la pellicola e l'analogico. Per me la
fotografia è Arte! Ognuno può sentirsi libero di esprimersi
attraverso le immagini.
Robert
Capa, com’è noto uno dei più grandi fotografi del Novecento,
diceva spesso che «L’unica
cosa a cui sono legato è la mia macchina fotografica, poca cosa, ma
mi basta per non essere completamente infelice.»
Qual è il tuo rapporto con la tua macchina fotografica? E cosa ne
pensi delle parole di Capa?
Ammetto
di avere svariate macchine fotografiche e sono legatissima a ognuna
di esse. Robert
Capa
è un grande fotografo, per me la macchina fotografica è una
complice nel mio lavoro, lavorando con gli auto scatti sul set ci
siamo solo io e lei. Penso che chi ama molto la fotografia possa
condividere pienamente le parole di Capa, io per fortuna ho anche
altri affetti molto importanti che riescono a non rendermi
completamente infelice.
Charles
Bukowski, grandissimo poeta e scrittore del Novecento, artista tanto
geniale quanto dissacratore, in una bella intervista del 1967 disse…
«A
cosa serve l’Arte se non ad aiutare gli uomini a vivere?»
(Intervista
a Michael Perkins, Charles
Bukowski: the Angry Poet,
“In New York”, New York, vol 1, n. 17, 1967, pp. 15-18). Tu cosa
ne pensi in proposito?
L'Arte
è bellezza! Io non riesco a immaginare una vita senza arte ...
Nel
gigantesco frontale del Teatro Massimo di Palermo c’è una grande
scritta, voluta dall’allora potente Ministro di Grazia e Giustizia
Camillo Finocchiaro Aprile del Regno di Vittorio Emanuele II di
Savoia, che recita così: «L’arte
rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove
non miri a preparar l’avvenire». Davvero
l’arte e la bellezza servono a qualcosa in questa nostra società
contemporanea tecnologica e social?
E se sì, a cosa serve oggi l’arte, e l’arte della fotografia in
particolare?
L'Arte
non è solo un bel decoro, un bel quadro da appendere alle nostre
pareti per arredare un interno, ma è anche denuncia. Molti sono gli
artisti che hanno fatto delle rivoluzioni attraverso la propria Arte
e mi riferisco a tutte le forme d'espressione artistica. Viviamo in
una società basata sulle immagini, i social
ogni giorno ci bombardano di fotografie che siano "Selfie"
(a me non fa impazzire questo nome ma cerco di adeguarmi), ritratti
di famiglia, fotografie delle vacanze, per non parlare delle
fotografie pubblicate durante i pranzi alle varie portate. Ecco, la
fotografia oggi più che mai non è altro che un documentare ciò che
accade nelle nostre vite. L'arte della fotografia è saper cogliere
ciò che per gli altri è banale o scontato in modo poetico.
Quando
parliamo di bellezza, siamo così sicuri che quello che noi
intendiamo per bellezza sia lo stesso, per esempio, per i Millennial,
per gli adolescenti nati nel Ventunesimo secolo? E se questi canoni
non sono uguali tra loro, quando parliamo di bellezza che salverà il
mondo, a quale bellezza ci riferiamo?
Io
credo che la bellezza interiore, quella cercata dentro la propria
anima, quella priva di canoni estetici e forme, priva di pregiudizi
sia l'unica vera bellezza che potrà salvare il mondo.
Se
dovessi consigliare ai lettori tre film da vedere e tre libri da
leggere assolutamente, quali consiglieresti e perché proprio questi?
Consiglierei
"Che
cosa sono le nuvole?"
un film di Pier
Paolo Pasolini
che fa parte di una raccolta "Capriccio
all'Italiana"
un film ad episodi girato nel 1967
e distribuito nel 1968.
Lo trovo davvero molto poetico. Senza ombra di dubbio "Giulietta
degli Spiriti "
di Federico
Fellini,
film incredibilmente onirico e "La
Finestra sul cortile" di
Alfred
Hitchcock
degli intramontabili classici, ma ne avrei una lunga lista ancora da
proporre. Per quanto riguarda i libri consiglierei "L'Assassinio
del commendatore"
di Murakami
Haruki,
"Just
Kids"
di Patti
Smith
e "Attraversare
i muri"
di Marina
Abramović.
Ammetto che anche per i libri avrei una lunga lista da consigliare,
tre sono troppo pochi.
I
tuoi prossimi progetti? Cosa ti aspetta nel tuo futuro professionale
che vuoi raccontarci?
Sicuramente
continuerò a lavorare ai miei progetti fotografici con la fotografia
istantanea, ci sono molte mostre a cui parteciperò sperando si possa
ricominciare presto dato lo stato di "blocco"
causato dell'emergenza Covid-19.
Incrocio le dita augurando a tutti il meglio, in ogni settore.
Un
tuo bel sogno nel cassetto che ti senti di
rivelare ai nostri lettori? Cosa ti piacerebbe che accadesse entro la
fine di quest’anno 2020?
Non
voglio avere aspettative, né desiderare cose impensabili, spero di
riuscire a fare in modo che la mia arte possa continuare a crescere e
espandersi.
Dove
potranno seguirti i nostri lettori e come vuoi chiudere questa breve
chiacchierata?
Angela
Regina
https://www.instagram.com/ang.regina/
https://www.vogue.it/en/photovogue/portfolio/
https://angregina.wixsite.com/ilmiosito
https://www.fotocommunity.it/user_photos/1295928
https://www.polaroidartitaly.eu/index.php/photos/album
Andrea
Giostra