di
Goffredo Palmerini - L’AQUILA
- Un mese e mezzo fa - in tempo di pandemia da coronavirus sembra passato un secolo - era a Bari, negli stessi giorni in cui Papa Francesco visitava la città per l’incontro di riflessione “Mediterraneo frontiera di pace”, tenutosi domenica 23 febbraio.
Odino Faccia, cantautore argentino di origini aquilane, era arrivato nel capoluogo pugliese per un’intensa settimana di iniziative, egli da poco candidato al Premio Nobel per la Pace da 8 premi Nobel e da una ventina di organizzazioni internazionali, tra le quali Onu, Unicef e Medici senza Frontiere. Odino è presidente di Red Voz por la Paz, fondazione affiliata all’Onu che promuove nel mondo il tema della Pace in vari campi, quali cultura, politica, religioni, imprese, media e così via. Odino è un talento, un cantante famoso non solo nelle Americhe come la Voz para la Paz, “Voce per la Pace” per eccellenza. Attraverso le sue anzoni e i suoi concerti da anni egli va seminando
la cultura della Pace.
Odino Faccia era in Puglia insieme a Ted Moon, presidente della
fondazione coreana HWPL (Heavenly Culture, World Peace, Restoration of Light), che lo ha accompagnato in una fitta agenda d’incontri, conferenze e
concerti a Bari, Bisceglie e Lecce. Numerose le iniziative
che ha condotto negli istituti superiori e nelle università pugliesi per far
conoscere ai giovani la campagna di Pace che le due fondazioni, argentina e
coreana, stanno portando avanti nel mondo, anche insieme alla Rappresentanza in
Italia di Red Voz por la Paz, con la sua titolare Antonella
Serripierro. Gli eventi si sono poi conclusi il 29 febbraio con il grande
concerto al Teatro Team e la consegna al sindaco Antonio Decaro del
riconoscimento di Bari come “Città di Pace”.
«Siamo orgogliosi del fatto che abbiate pensato alla
nostra città per questo straordinario riconoscimento - ha detto il sindaco Decaro, che è
anche presidente dell’Anci, l’associazione che rappresenta gli ottomila comuni
italiani -, a pochi giorni dalla presenza a Bari del Papa, dei vescovi
cattolici e del presidente Mattarella, in una giornata dedicata alla Pace in
cui il Santo Padre ha dimostrato tutta la sua determinazione perché il
Mediterraneo possa essere uno spazio di dialogo e confronto tra popoli e
culture diverse.»
La candidatura al Nobel per
la Pace è un ulteriore rilevante riconoscimento per Odino Faccia, molto
amato in tutta l’America latina e fino al Messico, dove ha cantato nello Stadio
Azteca della capitale davanti a 70mila spettatori. Ma anche a New York, dove
si è esibito nel grande teatro di Radio City. Ha avuto il privilegio di cantare
la canzone Busca la Paz, un suo brano
con parole di un giovane Karol Wojtyla. Odino la cantò anche nel 2014 in
San Pietro, in mondovisione, in occasione della canonizzazione di Giovanni
Paolo II e Giovanni XXIII, davanti a Papa Francesco e all’emerito
Benedetto XVI.
Odino ricorda con grande emozione quella giornata, come
dichiarò in una bella intervista rilasciata ad Adriano Alimonti per la
rivista Il mio Papa: «Ero vicino al coro principale. Papa
Francesco si trovava pochi metri a sinistra da me. Un’emozione
pazzesca! Un paio di minuti prima di iniziare a cantare arrivò l’auto
con il papa emerito Benedetto XVI e si fermò proprio davanti
a me. In quel clima di solennità partì la musica e avrei
dovuto iniziare l’esibizione proprio mentre stava passando
Benedetto… Però mi sembrava una mancanza di rispetto… Ma lui mi
guardò e mi fece il gesto della benedizione: così m’inchinai e un
secondo dopo attaccai. Non è tutto. Subito dopo passarono anche
alcuni cardinali: quattro di loro si fermarono per scattare delle
fotografie con me mentre stavo cantando! E così Busca la paz è stata la prima
canzone nella storia ad essere ascoltata da due miliardi di persone (tante la
seguirono in tv). Senza dimenticare che tra la piazza e le strade c’era un
milione di fedeli». Una voce, la sua, che ha dunque potuto cantare per quattro Papi, due
Santi e due viventi!
L’aveva cantata, quella stessa canzone, anche in
piazza Duomo a L’Aquila, il 29 agosto 2012, in un evento della 718^ Perdonanza
Celestiniana, emozionandosi sia perché l’annuale Giubileo aquilano celebra
la riconciliazione, il perdono e la pace, sia perché accadeva nella terra dei
suoi antenati. Odino, infatti, non nasconde il forte affetto per L’Aquila
e l’Abruzzo, delle sue radici va davvero fiero. «Mio padre si chiama Pasquale Faccia - mi dice Odino -, è nato nel 1936 ad Assergi,
paese alle pendici del Gran Sasso. Venne in Argentina nel 1951, con le prime emigrazioni del dopoguerra. Suo
padre, cioè mio nonno, lavorava in Venezuela,
e lui fece emigrare dall’Abruzzo tutta la sua famiglia in Argentina, mia nonna
insieme a mio padre con i quattro fratelli. Mio nonno li raggiunse dal
Venezuela. Mia madre si chiama Maria
Garritano, è nata nel 1948 a Longobardi, un paese della Calabria. Con il padre e la madre
emigrò in Argentina nel 1960, insieme a quattro fratelli. Con mio padre si conobbero
qui a Buenos Aires e si sposarono –
aggiunge Odino –. Mio padre ha una ditta
di ferramenta, ha saputo darsi da fare. Ha lavorato tanto e, grazie a Dio, ha raggiunto
una posizione rispettata. Ci ha assicurato una vita serena. Per me è un esempio
da seguire e sono orgoglioso di essere figlio di un emigrante italiano! Della
famiglia siamo quattro fratelli: Sandra, Diana, Cesare ed io, che sono il più
piccolo. Sono nato ad Ensenada il 21 agosto 1974.»
Odino Faccia venne la prima volta
in Italia nel 1994, grazie al progetto della Regione “Ciao Abruzzo Giovani”, che si tenne a Montesilvano, in provincia di Pescara. L’iniziativa riunì da vari
Paesi del mondo un gruppo di figli d’emigrati abruzzesi. «E’ stata una delle esperienze più belle che ho vissuto – dice Odino – anche perché in quella occasione scoprii il
desiderio di diventare cantante. Rimasi in Abruzzo un anno, poi tornai in
Argentina. Studiavo economia, ma non completai gli studi economici per seguire invece
il corso universitario in Relazioni Pubbliche. Mi sono laureato nel 2003
all’Università Nazionale di La Plata.» Tornò poi in Italia nel 1998 per
partecipare al Festival degli Sconosciuti di Teddy Reno, ad Ariccia.
«Arrivai in finale,
però per questioni di contratto non ho continuato”, aggiunge Odino. “Partecipai invece come
ospite a diversi eventi in giro per l’Italia, quali Miss Italia, Miss Hera, Una
Ragazza per il Cinema. Fui Ospite d’onore al Festival Talenti Italiani a Roma,
per poi diventare padrino di quella manifestazione. Da allora sono tornato in
Italia quasi tutti gli anni, fino al 2009. Ho fatto tournée dappertutto. Nel
2009 in Sardegna feci sei concerti per la Pace, per il progetto internazionale
Aquarium, insieme al Comitato dei Premi Nobel per la Pace nel mondo. Nello
stesso anno cantai al Teatro Palapartenope, davanti a 4500 persone. Poi il 17 maggio
2009, al concerto "Un Cuore per l’Abruzzo", unico artista italo-argentino partecipai con grandi artisti
italiani a quella manifestazione, realizzata per raccogliere fondi per L’Aquila
colpita dal terremoto del 6 aprile. Ebbi l’onore di cantare in apertura di quel
grande evento di solidarietà. Come figlio di abruzzese coltivo il desiderio di
venire a dare un concerto a L’Aquila, magari durante una prossima Perdonanza!
E’ un’aspirazione sempre presente cantare la Pace durante il giubileo di Papa
Celestino V.»
Brillante il curriculum artistico di Odino Faccia. In Argentina, nel 2008, tenne due concerti al Teatro
Coliseo di Buenos Aires, entrambi sold-out. Un grande successo. In quella
occasione venne definito come la "Voce della musica italiana in
Argentina", ricevendo il riconoscimento dell’Ambasciata d’Italia e del Consolato
generale in Buenos Aires. Presentò il suo Cd in italiano "Adesso/Ahora". In un altro concerto al
Teatro Coliseo, nel marzo 2009, Odino ebbe un altro importante riconoscimento come
"Voce per la Pace nel mondo", consegnatogli dal Premio Nobel per la
Pace Adolfo Peres Esquivel e conferito
per decisione del Progetto internazionale Aquarium insieme a 23 Organismi internazionali,
oltre che della Presidenza della Nazione Argentina. Un Premio alla Carriera motivato
per la sua propensione alle iniziative di beneficenza, di solidarietà e per la
Pace.
«L’anno dopo – aggiunge ancora Odino – realizzai in Argentina il mio primo disco come cantautore, nel quale sono
autore di tutti i brani. Ce n’è uno
anche in italiano, ispirato agli emigrati italiani di tutta l’America latina.
Contiene inoltre la canzone Busca la
Paz, con i testi inediti di Giovanni
Paolo II. Sono onorato di essere stato scelto come primo artista pop al mondo a
cantare i testi di papa Wojtyla. Prima l’aveva fatto, nella lirica, solo Placido Domingo. Un altro mio disco
come cantautore, "Puedes" (Puoi),
è stato lanciato prima in Messico e Panama, poi presentato in tutta l’America
latina, negli Stati Uniti ed anche in Spagna e Italia.»
Negli anni successivi Odino ha tenuto molti concerti in Panama (Arena Duran, 10 mila
spettatori), Messico, Brasile e Stati Uniti. Nel 2015 ha cantato, durante la messa della Domenica
delle Palme in piazza San Pietro, l’inno alla pace Para que todos sean uno (Perché tutti siano una cosa sola), un
brano con musica di Odino Faccia e
parole tratte dalle omelie di Papa
Francesco. «Il vero senso
della pace – osserva Odino – a mio
parere sta nella riscoperta dell’incontro. Specialmente nella società odierna, nella
quale tante persone molto spesso soffrono di solitudine. Il testo della canzone,
tra l’altro, dice così: “Perché tutti
siano uno, non esistono più muri, solo il valore dell’incontro è il ponte verso
la pace”. L’autore del testo è, a
tutti gli effetti, Papa Francesco. Io ho preso alcune delle sue parole più
belle, le ho adattate alla musica e poi ho ricevuto la sua approvazione
definitiva. Poco dopo averla cantata
a Roma, in piazza San Pietro, cedetti i diritti d’autore del brano al Papa. I
proventi andranno all’Elemosineria. In questo modo sarà Papa Francesco a
decidere a quale scopo destinarli. Dopo
l’esibizione mi giunsero tanti messaggi di apprezzamento e ringraziamento. Le
parole della canzone toccarono il cuore ed emozionarono tante persone. Qualcuno
mi disse: “Questa canzone mi ha riempito l’anima”.»
Il brano è in corso di lancio in più lingue: spagnolo, portoghese,
italiano e inglese. Diversi altri suoi brani musicali sono composti con testi
di Premi Nobel per la Pace – Dalai Lama, Rigoberta
Menchu Tum, Desmond Tutu, Shirin Ebadi, Leymah Gbowee, Jodie Williams, Barack
Obama, Adolfo Pérez Esquivel – che loro stessi gli
hanno inviato. Odino ha poi invitato
artisti di livello mondiale – come Tini Stoessel, Alejandra Guzman ed altri – a cantare insieme a lui e ad inserire tali brani nei loro
repertori. Ambasciatore
per la Pace, Odino Faccia patrocina
progetti per la Pace in molti Paesi del mondo. E’ diventato una figura
artistica che promuove l'inclusione sociale attraverso la musica, guidando la rete
di Artisti per la Pace che lo stesso Papa
Francesco ha ispirato. Nei primi giorni di maggio sarà in Italia per
realizzare il videoclip del brano “Perché tutti siano una cosa sola” con le
parole di Papa Francesco, in un periodo difficile quale quello che sta vivendo
il mondo, colpito interamente dalla pandemia di coronavirus. Attraverso la sua
voce Odino unificherà i sentimenti
di tutto il mondo. Nella veste d’artista e nell’alto valore simbolico e morale
della sua “missione” di promotore della cultura di Pace, Odino Faccia sembra incarnare anche i più alti valori spirituali
che L’Aquila custodisce nella sua
storia e nella memoria collettiva, quale depositaria dell’universale messaggio
di perdono e di Pace donatole nel 1294 da Papa
Celestino V con la Bolla della Perdonanza.