di Laura Gorini - Mi
auguro che le persone possano incominciare a riflettere maggiormente
sulle loro scelte e comportamenti quotidiani per prepararsi con un
rinnovato spirito di salute e benessere al nuovo mondo che ci
attende.
Durante
questo terribile periodo di emergenza sanitaria gli specializzandi in
Medicina sono anch'essi più attivi che mai. A tal proposito abbiamo
scambiato 4 chiacchiere col Dottor Marco Lombardi, Medico
specializzando in Patologia Clinica
e Biochimica Clinica
a Brescia.
Dottor
Lombardi, come sta vivendo questo momento così delicato?
Durante
questa emergenza infettiva anche noi medici specializzandi siamo
impegnati a cercare di dare il nostro contributo, chi in prima linea
nei reparti più critici e chi invece più nelle retrovie a supporto
dei vari processi sanitari.
E’ una
situazione che mai nessuno si sarebbe immaginato di dover affrontare
e sta rappresentando davvero una sfida per l’intero sistema
sanitario nazionale, destinato a subire inevitabili cambiamenti per
il futuro.
Per noi
giovani rimarrà sicuramente una forma di esperienza che ci porteremo
dietro lungo il nostro cammino professionale con tutte le sue
sfaccettature.
Da persona
curiosa ed appassionato di ricerca scientifica, ho iniziato ad
approfondire i meccanismi determinanti la patologia Covid-19 e mi
sono reso conto di quanto l’infiammazione giochi un ruolo chiave.
In che
senso? Vuole essere più preciso?
Si sente
spesso parlare di infiammazione tramite i media ma magari in modo
sommario senza analizzarne le varie caratteristiche e conseguenze. E
’importante sicuramente distinguere tra l’infiammazione acuta
rispetto a quella cronica. La prima ha una valenza fisiologica in
quanto interviene ad esempio quando c’è da riparare una lesione e
una volta avvenuto il recupero, si autolimita. L’infiammazione
cronica invece, come suggerisce il nome stesso, si automantiene nel
tempo ed è paragonabile ad un piccolo fuoco che rimane acceso
all’interno del nostro organismo e che nel lungo periodo può
sfociare in vere e proprie patologie. Viene definita- infatti-
“infiammazione cronica di basso grado” (o low grade inflammation
in inglese) proprio per sottolineare questa sua connotazione subdola
ma persistente.
E che
cosa si può fare per prevenirlo?
Per riuscire
a prevenire o a spegnere questo piccolo fuoco costante, è
fondamentale agire sullo stile di vita in termini di corretta
alimentazione, giusta attività fisica e gestione della componente
emotiva. Questi comportamenti permettono inoltre di rafforzare le
nostre difese immunitarie, fattore cruciale in questa pandemia da
Coronavirus per ridurre il rischio di infezione.
Ma per
quale motivo ha citato uno stretto collegamento tra infiammazione e
Covid-19?
Citavo lo
stretto collegamento tra infiammazione e Covid-19 in quanto si è
dimostrato che nei quadri più severi è proprio l’eccesso di
infiammazione a portare il peggioramento delle condizioni cliniche
dei pazienti a livello polmonare e circolatorio. Mediatori dei
processi infiammatori sono le cosiddette citochine e in questo caso
si verifica quella che viene chiamata “tempesta citochinica” con
un rilascio massivo di queste molecole, la più studiata delle quali
si chiama IL-6 (o interleuchina-6).
A questo
proposito, viene infatti utilizzato nei casi più gravi un farmaco
chiamato Tocilizumab che va proprio a bloccare l’azione a livello
cellulare dell’interleuchina-6.
Un peso in
questo contesto ce l’hanno sicuramente anche le comorbidità del
paziente, cioè le patologie associate come ad esempio il diabete o
le cardiopatie dove vi è già un livello infiammatorio favorente di
partenza.
Capire a
fondo i meccanismi dell’infiammazione credo che rappresenterà uno
dei campi futuri della ricerca per le patologie infettive ma anche
per cercare di fronteggiare al meglio il continuo aumento delle
malattie cronico-degenerative.
Quale
messaggio vuole lasciare ai nostri lettori? Con quale sentimento si
sente di salutarli?
Con la
speranza che questo delicato periodo storico si possa risolvere al
più presto, mi auguro che le persone possano incominciare a
riflettere maggiormente sulle loro scelte e comportamenti quotidiani
per prepararsi con un rinnovato spirito di salute e benessere al
nuovo mondo che ci attende.