Il 2020 è un anno di celebrazioni per
Toscanini. L’azienda compie 100 anni.
Una storia costellata da
successi che è innanzitutto la storia di
una famiglia e di una passione, quella per la ricerca e per la bellezza
intesa come equilibrio e armonia nei prodotti così come nelle relazioni.
Nata nel 1920 con il bisnonno Giuseppe
Toscanini in Valsesia (Piemonte), cresciuta con il nonno Giovanni e diventata
una realtà imprenditoriale moderna con il padre Ettore, dagli anni ’90 Toscanini
è sotto la guida dei figli Giovanni e Federica. Quattro generazioni che si
sono avvicendate, mantenendo intatta la voglia di sperimentare e l’amore per le
cose fatte bene.
Oggi Toscanini è
un brand riconosciuto a livello internazionale per la qualità e il design dei
prodotti. I portabiti e le soluzioni per
appendere capi di abbigliamento, accessori e scarpe sono utilizzati nelle
boutique e negli atelier delle più importanti maison di moda, nei guardaroba di
abitazioni private e negli yacht e hotel più esclusivi in tutto il mondo.
Sguardo
internazionale, ma cuore italiano. L’intera
produzione Toscanini viene realizzata esclusivamente e orgogliosamente a
Isolella di Borgosesia, dove ha sede l’azienda. Per Toscanini il made in Italy non è una semplice etichetta, ma è una
dichiarazione di qualità e artigianalità. Obiettivi che
la quarta generazione Toscanini si impegna ogni giorno a raggiungere, facendo
proprie le parole del padre Ettore: “Ci vorrebbe un plûch in più” (un pelucco in più)”, ovvero la tendenza a fare
sempre meglio per raggiungere grandi obiettivi.
La storia
La
storia di Toscanini e la passione per il legno cominciano con Giuseppe
Toscanini, che nel 1900 avvia un commercio di legnami a Isolella di Borgosesia.
Fondata
nel 1920 l’allora “Toscanini Giovanni e figli” avvia la produzione di coltelli
e ne brevetta un modello nel 1933.
È
però nel secondo dopoguerra che si delinea l’attuale volto dell’azienda. Ettore Toscanini, secondogenito di
Giovanni, produce nel 1948 la prima commessa di portabiti,
destinata a La Rinascente di Milano.
Il
successo è tale che nel giro di qualche anno i portabiti di Toscanini vanno
oltreoceano, dove vengono esposti nei più eleganti department store americani.
Mentre negli anni ’60, con il boom economico, l’azienda amplia l’offerta
di portabiti e propone anche indossatori da camera, portabiti da muro e sedie a
sdraio.
Negli
anni ’70 la creatività Toscanini si esprime con la produzione di zoccoli in
legno. Modelli anatomici e fashion, in faggio e ontano, in sughero ma anche in materiali
esotici come la wawa, interpretano lo stile hippie del tempo, raggiungendo
picchi di vendita di 500.000 paia a stagione.
Un’ulteriore
svolta avviene a metà anni ’80,
quando Toscanini si apre al mondo
dell’alta moda. L’inizio del nuovo corso è segnato dalla collaborazione con
la prestigiosa maison di moda Valentino, per la quale viene prodotto un
portabito battezzato con il nome del grande stilista.
Da
lì le collaborazioni con i brand di moda si susseguono e Toscanini progetta i portabiti insieme a interior designer,
visual merchandiser e architetti di fama internazionale.
Nel 1985 Toscanini, con l’ingresso di Giovanni in azienda, introduce
il legno di cedro rosso. L’essenza, apprezzata soprattutto in America, permette
all’azienda valsesiana di entrare nei negozi più prestigiosi, come
Williams-Sonoma e Bloomingdale’s, e nelle case di personaggi illustri come il
fondatore di Microsoft Bill Gates che ordina una fornitura personalizzata di
portabiti.
Negli anni ’90 entra in azienda Federica, che insieme a Giovanni
rappresenta la quarta generazione della famiglia. L’attitudine
all’innovazione di Toscanini li porta ad affrontare nuove sfide. Sperimentano così l’uso
del plexiglass, un materiale trasparente simile a un diamante che viene
impiegato all’inizio per i portabiti delle boutique di JP Gaultier, progettate
da Philippe Starck, per poi essere utilizzato in numerose altre collezioni e
declinazioni.
Nel
2000 l’icona della moda milanese Pupi Solari sceglie i portabiti
Toscanini per il celebre negozio, consigliando di riproporre un modello per
bambini degli anni ’60: Marina. Partendo da questa linea, caratterizzata dal
gusto rétro che ha avuto un grande successo, l’azienda amplia poi negli anni la
proposta con nuove collezioni più moderne e attuali destinate ai più piccoli.
A
seguire anche il mondo dell’abbigliamento intimo avrà una collezione dedicata.
Nel 2010 la produzione di
portabiti Toscanini viene diversificata con la creazione della collezione “Interior”, destinata al mondo residenziale. Nello stesso anno nasce la piattaforma di e-commerce “Toscanini
SuMisura”. Nell’epoca del bespoke la personalizzazione diventa, infatti,
la parola d’ordine non solo per le grandi case di moda, ma anche per i
guardaroba dei clienti privati. Toscanini risponde alla domanda offrendo
portabiti per donna, uomo e bambino della giusta taglia e completamente
personalizzabili.
Nel
2019 Toscanini conferma il legame con l’arte, già avviato nel 2013 con la
partecipazione alla 54° Biennale d’arte di Venezia (installazione “Other
Countries, other Citizenships” dell’artista Anila Rubiku). I portabiti
dell’azienda vengono infatti esposti al MoMA Design Store di New York,
all’interno del Pop-Up Shop di Fattobene (la piattaforma dedicata alla ricerca
e promozione di oggetti iconici del design italiano).
Nel
2020: si celebrano i successi dei primi 100 anni e si continua a
contribuire alla storia Toscanini.
Toscanini fra
innovazione e sostenibilità
Toscanini
deve molto del successo a quell’attitudine alla sperimentazione iscritta nel
DNA di famiglia. Un valore che permette all’azienda di essere sempre un passo
avanti, realizzando prodotti unici.
Alla
costante ricerca della qualità e dell’innovazione si accompagna una grande
attenzione all’ambiente e alle persone. La
sostenibilità è un valore che Toscanini sposa con convinzione fin dagli anni
’80, quando il “tema green” non era certo di moda.
È, infatti, nel 1986 che Ettore Toscanini rimette in funzione una
storica centrale idroelettrica Valsesiana in disuso a cui seguiranno altri
impianti ricondizionati fino alla costruzione della centrale all’interno del
sito Unesco del Santuario di Oropa. L’energia pulita prodotta dall’acqua crea così
vantaggio sia al territorio che all’azienda.
Un impegno in favore della sostenibilità che accompagna Toscanini fino
a oggi. Per esempio, gli scarti di
produzione del legno sono stoccati sin dagli anni ’70 nei due iconici silos verdi e impiegati per alimentare la
caldaia che scalda gli uffici e lo stabilimento. Tutto il legno utilizzato
nella lavorazione proviene da coltivazioni controllate e soggette a
riforestazione nel rispetto delle normative e dell’ambiente.