La presenza in platea di Maria Teresa Mascagni, nipote diretta del grande
compositore toscano Pietro Mascagni, ha reso ancora più emozionante, ieri sera,
il debutto a Palermo di Cavalleria Rusticana e
Pagliacci, produzione del Mythos Opera Festival.
“Mio nonno è sempre stato molto affettuoso con noi nipoti – ha ricordato sul palco la Mascagni, più volte interrotta da scroscianti applausi – Ero la nipote più piccola. Nonostante la vita avventurosa che ha avuto ed una vita sentimentale abbastanza agitata, è sempre stato legato alla famiglia. Noi lo ricordiamo sempre con tanto affetto”.
“Mio nonno è sempre stato molto affettuoso con noi nipoti – ha ricordato sul palco la Mascagni, più volte interrotta da scroscianti applausi – Ero la nipote più piccola. Nonostante la vita avventurosa che ha avuto ed una vita sentimentale abbastanza agitata, è sempre stato legato alla famiglia. Noi lo ricordiamo sempre con tanto affetto”.
Sul
palco, insieme all’ultima discendente diretta di Mascagni, l’ideatore del
Mythos Opera Festival, Gianfranco Pappalardo Fiumara. “Questa sera per noi è un
grande onore la presenza di Maria Teresa Mascagni – ha detto – Cercheremo di
renderle omaggio al meglio”. Molto apprezzata la scelta del regista Roberto
Cresca di legare le due opere da un unico filo conduttore.
“Trattandosi
di due opere molto brevi una volta si usava accoppiarle per fare serata – spiega
il regista – Sono le due opere manifesto del verismo nell’opera lirica, tanto
che in Pagliacci il prologo è una sorta di trattato di musica, cioè rappresenta
esattamente il pensiero dell’autore. Per questi motivi venivano rappresentate
insieme. Dati i problemi attuali che attraversa il teatro d’opera, soprattutto
quelli economici, si è un po’ persa la tradizione di metterli in scena insieme.
I costi – prosegue Roberto Cresca - sono naturalmente più elevati perché pur
trattandosi di opere brevi sono comunque monumentali. Necessitano di un coro
ampio, di tante comparse e di tanti musicisti nell’orchestra. Noi, considerato
anche che quest’anno ricorrono i cento anni dalla scomparsa di Ruggero
Leoncavallo, abbiamo deciso di riprendere la tradizione. Tra l’altro – conclude
- io le ho unite con un fil rouge che le rende quasi un unico spettacolo,
nonostante siano due opere distinte”. Grandi applausi sono stati rivolti anche
al maestro Francesco Di Mauro, che ha diretto l’Orchestra Filarmonica della Sicilia.“La più grande difficoltà in queste opere – spiega il
maestro Di Mauro - è quella di fare capire il filo del dramma, il leitmotiv
drammatico che le accompagna. La tragedia, la passione, l’amore sviscerato e
poi la rabbia e la gelosia, che sono i temi portanti di tutte e due le opere”.
Ad essere apprezzato è stato l’intero cast sulla scena: Carole Sidney Louis (Santuzza), Gianluca Sciarpelletti
(Turiddu), Eugenia Babich (Mamma Lucia), Karina Demurova (Lola) e Carmine
Monaco D’Ambrosia (Alfio) per Cavalleria Rusticana; Maria Addolorata Mondella
(Nedda), Roberto Cresca (Canio), Federico Parisi (Beppe), Alessio Quaresima
Escobar (Tonio) e Salvo Di Salvo (Silvio) per Pagliacci. In scena anche il Coro
lirico mediterraneo ed il Coro di voci bianche ‘Giacomo Puccini’, diretti
rispettivamente da Alessandra Pipitone e Claudio Corsaro e presieduti da Nuccio
Anselmo. Il prossimo
appuntamento del Mythos Opera Festival al Teatro di Verdura di Palermo è per
il 14 agosto con l’attesissima Aida. A
firmare la regia il maestro Attilio
Colonnello, pittore, scenografo e regista, tra le più grandi personalità
artistiche internazionali.