di
Laura Gorini - L'amore
è la base della mia vita, la poesia e la scrittura sono una valvola di sfogo,
mi aiutano a metabolizzare gli eventi della mia vita, dei miei ricordi e
maturare.
È una
giovane poetessa che ha iniziato a scrivere poesie per vincere la sua
proverbiale timidezza, Annunziata Urzo in arte Nancy. Ragazza semplice, solare
ed estroversa, come lei stessa ama definirsi, ci racconta della sua arte e del
suo amore non solo per la scrittura ma anche per la lettura e per la vita. E- a
microfoni spenti- ci ha anche rivelato che molto presto, a giugno, uscirà il
suo primo romanzo del quale certamente avremo modo di parlare in una nuova
intervista.
Annunziata,
in arte Nancy, cominciamo questa nostra chiacchierata a cuore aperto con
una classica domanda, o meglio richiesta: presentati ai nostri lettori con
pregi, vizi e virtù…
Sono una ragazza
semplice, solare ed estroversa. Il mio più grande pregio è il saper estrapolare
emozioni in ogni avvenimento della mia vita, trasformando il tutto in pensieri
e poesie.
Un vizio - che non è
poi un difetto così grave - è quello di comprare libri a profusione; ne leggo
in quantità smisurata. Sai, mio mio marito Luca e la nostra libreria cominciano
a non apprezzare “la cosa”! (ride)
La mia più grande
virtù è il non essermi mai fatta piegare dagli eventi della vita, a volte non
semplici da affrontare, e per questo a volte mi sento una guerriera piccola ma
tosta.
Leggendo
la tua biografia, ho notato che è stata la poesia ad aiutarti ad uscire “dal
guscio”, facendoti vincere la tua proverbiale timidezza, eppure, quando si
scrive una poesia è come se ci si mettesse - metaforicamente parlando - a
nudo... Come sei riuscita non solo a scriverle ma anche a farle successivamente
leggere agli altri?
È vero, la poesia mi
ha aiutata ad abbandonare quella bolla di riservatezza che mi ero creata.
Le poesie che compongo
arrivano semplicemente, ricordando un avvenimento passato, guardando un film,
un'immagine, qualsiasi cosa può smuovere la mia ispirazione.
Se ripenso alla mia
infanzia, non avrei mai immaginato di riuscire a condividere la mia passione e
pubblicarla in dei libri. La scrittura col passare degli anni è riuscita a far
crescere la mia autostima, da quel momento ho capito che ero pronta a
condividere le mie opere.
Sii
sincera: quali sono state le prime persone a cui le hai fatte leggere e quali
sono state le loro primordiali reazioni quando le hanno lette?
In primis a mio
marito, penserai che sia di parte, al contrario mi ha aiutata suggerendomi di
scavare più a fondo nella mia persona; del resto lui sapeva che c'era molto di
più da tirare fuori. Diciamo che dovevo solo guardarmi interiormente andando in
profondità.
Poi ci sono stati gli
amici e i colleghi che non erano a conoscenza dei temi principali delle mie
poesie ma sono rimasti piacevolmente sorpresi, come se si fossero resi conto di
come ero davvero, caratterialmente parlando. Si erano emozionati come se
avessero ascoltato la loro canzone preferita. E per me certe parole sono un
gran successo!
Una
cosa è - però - far leggere i propri componimenti poetici a famigliari e amici
e un'altra a un pubblico più vasto composto per lo più da persone che non si
conoscono... Non hai mai avuto paura del loro giudizio? E più in generale, ti
spaventano le critiche? Come le affronti nella quotidianità?
No, il loro giudizio
ora non mi fa più paura, ogni cosa negativa a cui vado incontro la prendo come
uno sprono per dare sempre il massimo. Fino a qualche anno fa prima di
pubblicare la mia prima raccolta di poesie “Anima nel tempo” i possibili
giudizi e critiche mi frenavano un po’, ma vedendo che le recensioni non sono
mancate, e fortunatamente sono state positive ho deciso di pubblicare la mia
seconda raccolta “La Carezza di un sogno” (a breve in vendita).
Inoltre e devo dire
che ora i giudizi e critiche altrui li vedo come uno stimolo per
continuare a migliorare.
Quando - a tuo avviso - una critica può risultare costruttiva e quando -invece - è
solo fine a se stessa?
Una critica può
risultare costruttiva quando consiste nell’invitarmi ad approfondire meglio le
sensazioni e i sentimenti quando scrivo poesie.
Mentre quella fine a
se stessa è sentire una persona che
nemmeno legge, affermare che è inutile scrivere poesie sull'amore o su altri
temi che racchiudono sentimenti.
E tu
quanto sai essere critica nei confronti degli altri e autocritica nei tuoi?
Sono molto
autocritica, ergo faccio molto spesso viaggi introspettivi in tutti gli aspetti
della mia vita. Sono critica in modo
razionale e costruttivo e - in alcuni casi - consiglio anche come si può
migliorare.
Ti
spaventa l'idea di imperfezione e al contrario quella di perfezione?
La perfezione secondo
me si divide in due categorie, in primis quella che mi spaventa: ad esempio
succede che molte persone sono disposte a tutto per mostrarsi perfette che poi
finiscono per scoprirsi noioso e deludenti.
Poi c'è la parte di
perfezione che personalmente adoro: quella soggettiva, si può essere essere
perfetto per qualcuno che si ama (partner e amici) oppure passare dei momenti
indimenticabili (ad esempio una serata intima o un viaggio romantico).
Mentre l’imperfezione
non mi spaventa è un modo di essere dalle tante sfaccettature, ti può
sorprendere in modo negativo portandoti anche delle delusioni (come si può
leggere anche nelle mie poesie) o in modo
positivo facendoti ricredere su ogni cosa che credevi impossibile.
In
amore - il tema da te prediletto quando scrivi poesie - come si può vivere in
maniera sana il precario equilibrio tra imperfezione e perfezione? Credi che si
tenga talvolta a idealizzarlo, o meglio a idealizzare in maniera eccessiva chi
ci sta accanto?
Secondo me il rimedio
migliore è dare il giusto peso alle cose, bisogna bilanciare ogni dettaglio in
base all'importanza che ha. Si tende spesso ad idealizzare in maniera eccessiva
chi ci sta accanto senza renderci conto che una persona che per te era perfetta e speciale in
realtà era una persona che non meritava nulla delle tue lodi, e fortunatamente
non è il mio caso.
I media
- in particolare film e romanzi - in che maniera - a tuo avviso - influenzano
la visione della perfezione dell'amore? E sopratutto sono loro che in qualche
maniera ci inducono a pensare che il sesso e l'amore coincidano?
Viviamo un una società
dove soprattutto i giovani cercano incessantemente dei modelli da seguire
soprattutto nei film. Quindi si, credo che i media influenzino la visione
dell'amore perfetto.
Il sesso e l’amore
devono coesistere, il sentimento è senza dubbio importante, ma il contatto
fisico è essenziale per non far spegnere quelle sensazioni che tengono l'amore
vivo.
Perché
oggigiorno non solo in Letteratura e sul Grande Schermo, ma sopratutto nella
vita di tutti i giorni, si tende a non apprezzare l'amore romantico nel senso
più moderno possibile?
Oggigiorno - a parer
mio - non si conosce l’amore romantico. I Social Network hanno rivoluzionato
tutto, anche l’amore.
Ai tempi dei nostri
genitori e nonni esistevano solo le lettere e ciò faceva alzare il desiderio,
la passione e la voglia di stare assieme superando anche le avversità.
Ci si conosceva così
per caso in un bar, l’uomo corteggiava e la donna attendeva la sua mano senza
mostrare nulla, giocava con il mistero, con il fascino della scoperta.
Ora molto spesso vedo
l'esatto opposto con la differenza che non c'è più mistero e il fascino della
scoperta, senza contare che molto spesso troppi amori al primo ostacolo
terminano.
Poi è subentrato
Facebook, è tutto molto più veloce, non c'è più attesa, tutto troppo virtuale e
si bruciano tappe fondamentali.
Credi
che molti lo considerino troppo demodé o che lo confondano con quello più
etimologico, ovvero di autentico struggimento su se stessi?
Credo che sia una
domanda che dovrebbe porsi la società, dove oggi conta più apparire che essere,
dove si sono persi alcuni sani principi di una volta, e a pagarne è stato anche
l' amore vero, merce sempre più rara, ma oasi felice in cui ognuno di quelli
che ha perso fiducia nei veri sentimenti in cuor suo vorrebbe ritrovarsi ed
abbeverarsi, saziandosi l'anima.
Come si
può vivere – secondo te – l'amore oggigiorno in maniera sana?
A parere mio l'amore
oggigiorno si può vivere in una maniera sana rispettando i seguenti valori:
rispetto, fedeltà, sincerità e sostegno, senza dimenticare di non giudicare la
libertà di espressione altrui.
E in
particolare, la scrittura, quanto ti ha aiutata a viverlo bene nella tua
quotidianità?
La scrittura mi ha
aiutata tantissimo, grazie a questo riesco a scoprire nuovi aspetti della mia
persona, darmi forza e consapevolezza di poter esprimere tranquillamente i miei
sentimenti e le mie emozioni.
A
proposito di quotidianità, com'è la tua? Che ruolo hanno all'interno di essa
l'amore, la poesia e la scrittura?
L'amore è la base
della mia vita, la poesia e la scrittura sono una valvola di sfogo, mi aiutano
a metabolizzare gli eventi della mia vita, dei miei ricordi e maturare.
In
quale parte della giornata o della serata ami dedicarti alla scrittura e alla
lettura?
Non ho un momento
della giornata in cui amo dedicare il mio tempo alla scrittura e alla lettura.
Quando mi si presenta
un momento privo di impegni mi faccio rapire da ciò che amo di più, scrivere
che è un po’ come sognare ad occhi aperti
Ma che
tipo di lettrice sei?
Sono una lettrice seriale,
è impensabile per me non farmi coinvolgere nella trama di qualche romanzo
romantico o thriller. Ogni pretesto è buono per leggere!
Quali
sono i tuoi autori preferiti?
Nicholas Sparks, Paula
Hawkins, Stephen King, e Jojo Moyes.
Se
dovessi dire un grazie a ognuno di essi, per che cosa li ringrazieresti? E più in
generale, quali altre persone della tua
vita vorresti ringraziare e per che cosa?
Nicholas Sparks lo
ringrazio per avermi insegnato nel tempo che nell'amore vero si riescono a
superare tutte le difficoltà e avversità.
Paula Hawkins per
avermi mostrato che nella vita nulla è deciso, tutto è imprevedibile.
Stephen King per la
suspance e i colpi di scena che regala nei suoi libri e per il suo stile unico
di scrittura.
Jojo Moyes per avermi
insegnato che la delicatezza non è solo nella persona ma anche nella scrittura.
Ringrazio poi gli amici veri che mi hanno sempre
supportato.
Infine vorrei
ringraziare mio marito Luca, perché se oggi credo così tanto nell’amore puro è
in gran parte merito suo.
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