IIC Bruxelles, fino al 27 aprile la mostra "A/R" di Linda Carrara

Ingresso libero. Linda Carrara è un’artista che divide da anni ormai la sua vita e la sua opera tra l’Italia e il Belgio. Questa continua trasferta la induce a riflettere sull’idea del viaggio, sulle conseguenze delle partenze e dei ritorni e sulla illusorietà del reale. La realtà è infatti per Linda Carrara essenzialmente transitoria.
Come lo sono i significati e il valore che si attribuiscono all’opera d’arte. Le opere apparentemente incompiute di Linda Carrara riflettono le cose della vita lasciate interrotte dalle partenze. Vita e opere che acquistano significati nuovi e valori differenti ad ogni ritorno. La dolorosa impressione di smarrire nel viaggio il senso delle cose e della vita è espressa nelle opere di Linda Carrara attraverso i rovesciamenti di significato, per esempio, o attraverso falsi trompe-l’œil che non rispecchiano la realtà ma anzi la deformano, come fa l’acqua che non riflette le sagome degli oggetti ma le rifrange rendendoli quasi irriconoscibili. Un procedimento analogo avviene nel caso del marmo che l’artista non utilizza soltanto per la scultura ma per trasformarlo in pittura, generando disegni bidimensionali senza forma né volume dall’intenso potere evocativo.

Linda Carrara (Bergamo 1984), dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Milano, ha conseguito il MFA presso la Royal Academy of Fine Arts (Kask) di Gand. Le sue opere sono state esposte in importanti istituzioni pubbliche e private, in Italia e all’estero, tra cui il Palazzo delle Stelline a Milano, l’Institut Français o il Museo della Permanente, sempre a Milano; il Palazzo Te a Mantova, il Museo d’Arte Contempanea (MAC) di Lissone, Croxhapox a Gand. Del 2015 la proiezione del video “I’m a still life” presso il centro d’arte contemporanea FABRIKA di Mosca e la collettiva “Ma patience a des limites” presso la Galleria Dubois Friedland di Bruxelles. Il suo lavoro è anche parte di Imago Mundi, Collezione Luciano Benetton, presentata alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Alla fine del 2016 risale l’ultima personale italiana Il pretesto di Lotto, curata da Daniele Capra, per la Galleria Boccanera di Trento e al 2017 la residenza presso la Galleria Musumeci Contemporary a Bruxelles, conclusasi con un Open studio/Expo, dal titolo La fatigue de ne pas finir.
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