Nel mondo dello spettacolo tutto sembra essere solo apparenza ed esteriorità. La bellezza è sicuramente importante ma si rafforza quando, oltre alla forma c’è anche la sostanza. Francesca Rasi, giovane e talentuosa attrice è bella dentro e fuori: si racconta ai nostri microfoni con semplicità, spontaneità e ironia.
Quanto è importante la bellezza nel tuo lavoro?
Molto, ma una bellezza che sia piena di tutto, di tratti somatici, di belle virtù, di grandi sorrisi.
È importante, maturare una capacità di attrazione, quella di cui si parla nel libro “The Secret”.
Bisogna attrarre, sedurre, catturare con uno sguardo che resti. Ho la fortuna di lavorare alle mie passioni più grandi: teatro, musica, danza, eventi, tv e per questo sono felice.
La bellezza è un valore?
Un enorme valore che deve camminare di pari passo con la testa, con l’intelligenza, con la cultura e che deve avere un’anima. La bellezza fisica è un bel preludio alla bellezza interiore, a quella luce che invade e che pervade chi ti circonda.
Dietro alla tua bellezza, cosa c'è?
Una testa pensante, sempre in movimento, alla ricerca di nuove cose da scoprire, imparare, fare.
L’altra sera, appena rientrata da una Convention in Russia, sono stata alla Casa del Jazz a sentire Edoardo Leo in “Ti racconto una Fiaba”. accompagnato dall’ Orchestra Giovanile di Roma: la mia amica Maria Grazia mi ha detto che il mio livello di stanchezza è pari al suo status di maggiore attività.
Quali altri valori fanno parte della tua vita?
La famiglia in primis: ero molto legata ai nonni; sono molto affezionata alla famiglia napoletana di mia madre, ai miei zii e cugini.
L’amicizia: chi prende me, sa che deve prendere tutto il mio “entourage”.
Onestà intellettuale: non bisogna essere diversi da come siamo dentro. La nostra anima rispecchia quello che siamo fuori.
E poi il tempo: quando regali a te stessa e a qualcuno il tuo tempo, ti stai regalando un pezzo della tua vita che non tornerà più indietro.
Cosa non condividi?
La violenza, l'ingiustizia e la mancanza di libertà. Dovremmo pensare a un’evoluzione, anche nel mondo dello spettacolo, trovando il coraggio di cambiare ciò che non funziona! Si dovrebbe amare e rispettare quotidianamente chi fa questo mestiere cominciando da se stessi. La prima rivoluzione da accendere è dentro di noi, come sempre.
Quali e quanti valori riconosci nel mondo dello spettacolo?
Serietà e correttezza: difficile trovarle. Determinazione: per arrivare bisogna esserlo in modo spassionato. Impegno: sempre, tutti i giorni; bisogna essere infaticabili. Talento, abbinato ad uno studio che perduri. Dopo essermi diplomata in pianoforte ho studiato teatro, danza, dizione, e continuo ad aggiornarmi sempre. Si deve essere determinati, infinitamente pazienti, molto talentuosi e se capiamo di essere esattamente dove dobbiamo essere, allora è la strada giusta.
Riconosci qualche personaggio a cui ti ispiri per i tuoi valori?
Mi ispiro a Francesca che mi trasmette vibrazioni positive, onde sonore e musicali. Non ha schermature, è senza protezioni, schietta, sincera, a volte dura e spiazzante. Si emoziona sempre, per ogni paesaggio, musica, dedica, carezza. Riporto le parole bellissime di Pasquale di Ventotene, mio manager isolano per gli spettacoli che da molti anni mi legano alla Ventotene Music Ensemble: “Francesca: ma chi è questa ragazza? E’ fin troppo scontato; facile, fermarsi a guardarla nel suo splendore di donna, le sue curve sinuose, la sua corporeità, la vitalità che sprizza da tutti i pori. E’sufficiente focalizzare i lineamenti del suo viso, il suo sorriso, il suo sguardo per entrare in contatto con una persona, un mondo, un’anima, al di fuori del comune: straordinaria!”
E' vero che il successo trasforma?
Sì, può trasformare e non in bene. Quando incontri un personaggio per strada e ti rendi conto che non è come quando appare in Tv è una grande delusione per tutti. Sarebbe bello rimanere semplici, sempre.
Ti è capitato di incontrare qualcuno che hai visto trasformarsi con il successo?
Alcuni dei ragazzi conosciuti a Cinecittà Campus. Un’attrice napoletana che ora non sento più: peccato! Non ha saputo gioire e condividere il suo successo.
Il successo è qualcosa che si merita, si ottiene da soli o....?
Non da soli, mai: serve qualcuno, una macchina operativa che riesca ad agevolarlo. A volte si fatica; ci sono momenti difficili in cui provi a cambiare direzione e poi … quando sali su quel palco ti senti in un’oasi tranquilla; è come “Un amuleto, una zona franca della vita. Sul palcoscenico la morte è lontana” (Vittorio Gassmann).