Le prime esperienze di Rossini come compositore per il teatro d’opera furono ospitate a Venezia: un esordio composto di cinque farse scritte nel triennio 1810-1813. La scala di seta, terza della serie, fu presentata il 9 maggio 1812 al Teatro di San Moisè su libretto di Giuseppe Foppa tratto da un omonimo opéra comique parigino del 1808.
Intorno alla scala di seta che Giulia tende al marito segreto Dorvil per farla in barba al tutore, si articola un gran gioco di equivoci e spiate che permette al giovane Rossini di rivelare tutta la sua personalità comico-surreale in una partitura ricca di novità formali, dalla splendida Sinfonia al momento clou del ‘concertato dell’imbarazzo’. L'Opera sarà in scena dall'11 al 19 marzo a Liegi per la regia di Damiano Michieletto e la direzione musicale di Christopher Franklin. Interpreti: Maria Mudryak, Ioan Hotea, Filippo Fontana, Federico Buttazzo, Laurent Kubla, Julie Bailly. Fattitaliani ha intervistato Filippo Fontana, chiamato a sostituire il collega Enrico Marabelli nel ruolo di Germano.Quando capita un evento simile, qual è la prima reazione? si è subito pronti?
La prima reazione di solito è di andare a prendere lo spartito dell'opera in questione. Se è un ruolo che conosco già, faccio mente locale di quali sono i punti più difficili, quali sono i punti che vorrei fare diversamente dall'ultima volta. Ripasso i recitativi, mi faccio mandare i tagli etc...
La notizia crea subito grande eccitazione e mi informo su chi saranno i miei colleghi.
Capita spesso?
Le sostituzioni avvengono abbastanza di frequente. Colpi d'aria, sbalzi di temperatura, treni, aerei possono farci ammalare facilmente e i cantanti non possono andare in scena quando hanno problemi di salute, diversamente da altri mestieri.
Per fortuna conoscevo questo ruolo e questo allestimento avendolo cantato nel Circuito dei Teatri Lombardi Aslico tra novembre e dicembre 2015 e mi sono potuto inserire a prove già inoltrate ma i colleghi sono stati super carini e disponibili.
Le piace la personalità di Germano?
Germano mi é molto caro ed è un ruolo molto simpatico. Ricordiamo che La scala di seta è la terza farsa che Rossini scrive per il Teatro S. Moisè di Venezia all'età di 20 anni! Il personaggio è di per è un buffo, sciocco, un po' sentimentale e, secondo il libretto, incline al vino. Questo allestimento spinge molto sulla caratterizzazione di Germano. È infatti un colf orientale a servizio in una casa borghese, ed è la rappresentazione della visione che hanno gli italiani degli orientali in Italia: pollo con mandole e tle bille per intenderci.
Come vive il personaggio sulla scena?
Come vive il personaggio sulla scena?
La regia prevede che nei recitativi Germano parli in modo sgrammaticato e con cadenza "orientale". Inoltre vive in un suo mondo, parla con il pesce rosso e ha per amico un agnellino di peluche. Mi diverte molto storpiare la mia lingua e fare un po' il bambino che si nasconde sotto il tavolo per spiare quello che succede. Direi che sono abbastanza diverso da questo personaggio, forse proprio per questo mi diverte tanto.
A livello di vocalità il suo personaggio è impegnativo su quale aspetto in particolare?
Per quanto riguarda la vocalità di Germano, devo dire che si tratta di un ruolo molto difficile e impegnativo. È un compendio della vocalità rossiniana. C'è molto sillabato ma il cantabile dell'aria è tutto legato. Ci sono molte agilità e coloratura soprattutto nel duetto con Giulia e poi richiede note gravi e acute in egual misura. Insieme a Giulia è il protagonista dell'opera ed è sempre in scena per cui bisogna imparare a gestire bene i propri mezzi e la fatica.
Quale momento della sua carriera le viene subito in mente: i concorsi, i debutti, le collaborazioni...?
Anche se non sono in carriera da diversi anni, sono molti i ricordi. Il debutto in assoluto nel 2009 al Teatro La Scala di Milano ad esempio, è sempre molto emozionante. Ma molti sono anche i ricordi legati ad incontri con cantanti che ero abituato a vedere in televisione o sulle etichette dei cd. Quando poi si studia o canta insieme non ci si crede! L'ultimissima emozione è stata cantare Barbiere di Siviglia a Pesaro il giorno del compleanno di Rossini, il 29 febbraio, diretto da un rossiniano Doc come il Maestro Alberto Zedda (videointervista di Fattitaliani).
Ha un autore prediletto? il suo rapporto con Rossini qual è?
Il mio autore prediletto è proprio Rossini. Ho la fortuna di cantare spesso questo compositore assolutamente geniale. Mi trovo a mio agio con la sua scrittura musicale e con i suoi recitativi che mi danno la possibilità di sperimentare le mie doti di attore. Personalmente trovo anche molto piacevole cercare variazioni e cadenze da introdurre come da prassi. Inoltre la sua musica è pura energia, brio e vitalità. Spero di continuare a cantare Rossini il più a lungo possibile. Giovanni Zambito.