![]() |
Da sx Emiliano Toso al pianoforte, Valentina Wilhelm al violino e Roberta Arduini |
“Uno dei momenti che mi commuove di più è quando la vita mi parla senza parole. Non attraverso un telefono, una mail o una notifica... ma con quei segnali invisibili che arrivano da un altro livello, e che capisco solo se smetto di pensare e inizio ad ascoltare.
Le chiamo sincronicità: eventi che non possono essere semplici coincidenze, ma che mi toccano nel profondo e mi ricordano che non sono solo. Quando accadono, la mente si placa, il cuore si apre. E sento che posso fidarmi della vita. Vi succede mai? Qual è stato l’ultimo messaggio che vi ha fatto sentire parte di qualcosa di più grande?” chi parla è Emiliano Toso di Biella, che si esibito in un concerto esperenziale a 432 Hz al pianoforte accompagnato dal violino di Valentina Wilhelm dal titolo ‘La Via del Cuore’ presso ‘La Capinera’ di Petriano (PU).Sul finire, c’è stata anche una breve partecipazione dell'attrice e
autrice Roberta Arduini, che ha recitato un suo testo estratto dalla sua opera
teatrale di parole e musica, “Echi Antichi nella Voce di Madre Terra”; una
delle sue quattro opere teatrali, corredata questa volta dalle musiche
magicamente ispirate e create sul momento da Toso e Wilhelm.
“L’ultimo messaggio inaspettato che mi ha fatto sentire qualcosa di più
grande è stato quello di questa sera, proprio nel luogo a me carissimo. La
magia che si è creata mentre io recitavo e tu improvvisavi meravigliosamente
con il pianoforte, ha toccato l’Oltre, ed ha chiuso un cerchio pieno di
sincronicità” é la risposta di Roberta Arduini alle domande dal biologo
compositore musicista Toso, su riportate.
Roberta Arduini aggiunge sui social: “É stato un momento magico,
emozionante, commovente, recitare un frammento di una delle mie creazioni ‘Echi
antichi nella voce di Madre Terra’, con il grandissimo musicista compositore,
scienziato e persona dal cuore immenso Emiliano Toso al pianoforte, e la
stupenda Valentina Wilhelm al violino. Emiliano Toso mi seguiva come un’ombra,
con uno splendido crescendo durante i miei momenti più appassionati, ai quali
si è aggiunta Valentina Wilhelm che ha coronato il tutto con tutta la sua
grazia e sensibilità musicale. Io, con le parole, ho seguito allo stesso modo
il flusso delle sue note e quelle di Valentina, con un ‘trasporto contemplativo’
che sembrava toccasse antiche corde animiche. Un momento di grande fusione; uno
di quei rari momenti da ricordare, perché é nato senza alcuna prova. Il
pubblico che ha partecipato con grande emozione, sembrava ipnotizzato e
stentava a credere che fosse tutto frutto dell’improvvisazione. Proprio in un
mondo in cui tutto è finzione, improvvisare senza avere preparato nulla, ma
lasciandosi guidare solo dalle vibrazioni energetiche, dal sentimento e dallo
stato d’animo, unendo semplicemente le nostre anime, le nostre cellule, con
quelle del pubblico, non ha prezzo”.
Dopo la magia era inevitabile il caloroso abbraccio tra Emiliano e
Roberta, ambedue gli artisti si esibiscono risvegliando il cuore, incantando i
presenti.
Emiliano Toso, suonando i suoi brani o creando sul momento musica al
pianoforte, accordato a 432 Hz, riconosciuto nel panorama internazionale per
aver scoperto ‘il suono della Terra’, il segreto è quella frequenza a 432 Hz.
Roberta Arduini recitando testi scritti da lei e accompagnati dal violino,
violoncello e pianoforte dei valenti musicisti che fanno parte del suo
quartetto Oasi, suonando brani noti scelti da lei e opportunamente assemblati
ai testi.
Emiliano Toso e Roberta Arduini
Per chi non conoscesse ancora il musicista Emiliano Toso si può dire
che ha vissuto due vite.
È biologo cellulare, ha un PhD, il più alto titolo accademico
conseguibile in ambito universitario, ha diretto laboratori di ricerca
internazionali. Ma anche musicista, pianista e compositore, e gira palcoscenici
in tutto il mondo per diffondere il suo progetto, la sua ‘Translational Music’,
ovvero: ‘un mare di cellule sotto un cielo di musica’.
Biologia e musica sono tutt’uno, questa è la melodia che Toso suona,
sono ‘In armonia’, come si intitola il suo libro, pubblicato da Mondadori, che
racconta la sua esperienza e il suo desiderio continuo di integrare arte e
scienza, anima e esperimenti, spirito e medicina.
Infatti le sue musiche, per moltissime persone, significano benessere,
tanto da essere utilizzate in sala operatoria (dove ha portato perfino il suo
pianoforte a coda, una volta), per il recupero dai traumi, nei reparti Covid,
per curare l'insonnia e come anestetico naturale.
Alla sera suonava il pianoforte, e suonava una musica che non esisteva,
per tradurre le sue emozioni, in segreto, poi tutto è nato quando decise di
incidere un disco con le sue musiche come meraviglioso regalo del suo
quarantesimo compleanno, da donare agli invitati.
Di qui, velocemente, un passatempo ha iniziato a essere qualcosa di
più.
Il biologo americano Bruce Lipton lo ha spinto a fare questo nella vita
e ad aprire le sue conferenze, così si è ritrovato a fare il suo primo
concerto, davanti a settecento persone, succedeva che le persone sentivano la
sua musica e poi gli dicevano di stare bene: ostetriche, malati di tumore,
psicologi, maestri di yoga e così via.
Così ha lasciato il lavoro in laboratorio e si è dedicato a questa
nuova missione, a piedi scalzi nel mondo, col pianoforte a coda, a suonare
musica, a condividerla e a vedere gli effetti che produceva sulle persone.
Il benessere di cui parla non è solo una sensazione, dipende proprio,
come lui spiega, da come siamo fatti noi e l’universo.
Ci sono evidenze scientifiche di che cosa succeda alle cellule quando
ascoltiamo certi tipi di musica, così ha iniziato a occuparsi di questi studi,
condotti sulle piante e sulle cellule, per vedere gli effetti dal punto di
vista biochimico e biofisico.
Collabora col professor Carlo Ventura, biologo molecolare all’Alma
Mater di Bologna. Studia il suono delle cellule, mettendo un microfono con
punta atomica che, inserito nella cellula, amplifica i suoni che essa produce,
e che sono udibili, e sente come comunicano, come la musica riesca a cambiare
lo stato delle nostre cellule e come, attraverso la musica, esse possano
tornare in armonia.
Che la musica aiuta a guarire, oggi, grazie all’evoluzione tecnologica
alcuni scienziati possono spiegare alcuni fenomeni che l’uomo aveva sempre
intuito, e che riguardano il potere della musica nelle terapie integrate.
Se il paziente è rilassato e lascia andare la paura, la cura funziona
meglio. Poter integrare la medicina tradizionale con l’arte è importante,
perché aumenta la possibilità di salute.
Vito Piepoli