NEW YORK - Continuano senza
pausa le iniziative culturali e gastronomiche al Westchester Italian Cultural Center di New York (www.wiccny.org),
nell’ambito dell’Exhibit “Abruzzo&Molise,
Yesterday and Today”, che hanno preso avvio l’8 ottobre e si concluderanno
il 20 novembre, mettendo in mostra il meglio delle due regioni italiane:
dall’arte alla letteratura, dalla storia alle tradizioni, dalla musica al
cinema, dalle bellezze ambientali alle eccellenze gastronomiche.
Prossimo
appuntamento il 12 novembre, alle ore 14:00, nel salone conferenze del
WICCNY, a Tuckahoe, la presentazione
del romanzo Viteliù – Il
nome della libertà, di Nicola
Mastronardi (Ed. Itaca). Il volume di Mastronardi è un intrigante viaggio
tra gli antichi popoli italici che abitarono quei territori montani al centro
della penisola, che oggi sono l’Abruzzo
e il Molise. Gente forte e
coraggiosa, orgogliosa della propria libertà, che diede filo da torcere ai
Romani tra il 90 e l’88 a.C. nel corso della Guerra Sociale, prima d’essere
vinti e poi di diventarne importanti alleati.
Viteliú, termine osco da cui
derivò la parola latina Italia, è un
viaggio nel mondo nascosto dei popoli italici. E sono proprio gli Italici i
protagonisti di questo sorprendente romanzo d’esordio: Sanniti, Marsi, Peligni, Piceni, Vestini, Marrucini, Frentani, Pretuzi ed
altri, insomma i dodici valorosi popoli dell’Appennino centrale che si unirono
per costruire il loro sogno di libertà contro la prepotenza romana. Un sogno
temporaneamente infranto da Lucio
Cornelio Silla che operò un vero massacro dell’etnia sannita. Il romanzo
inizia diciassette anni dopo quei tragici eventi. Un incubo del passato spinge
un vecchio cieco – l’embratur sannita
Papio Mutilo che su di sé sente
tutta la responsabilità del genocidio subìto dal suo popolo – a riprendere in
mano il proprio destino e quello del nipote Marzio, salvato dalle stragi dei
sicari di Silla. Il loro avventuroso viaggio porterà Marzio, e con lui il
lettore, a conoscere la storia e le terre delle genti che costruirono la prima
nazione cui fu dato il nome di Italia. E’ dunque un viaggio alla scoperta della
Prima Italia, una storia mai
raccontata in un romanzo; un viaggio avvincente ed emozionante alle radici
stesse della nostra identità nazionale.
Così ha recentemente
dichiarato l’autore del romanzo, Nicola
Mastronardi, appassionato studioso molisano che dirige la Biblioteca “Baldassarre
Labanca” di Agnone (Isernia): «Con questo volume mi propongo di scoperchiare il velo dal
periodo preromano che la storia sembra aver dimenticato, secoli che sconfinano
nella protostoria, l'età del bronzo, prima che romani e sanniti si
scontrassero. Un periodo altamente evocativo. Di quei secoli non si sa nulla ma
è lì che risiedono le fondamenta dell'italianità, che spiega chi siamo oggi,
tutto ciò che Roma ha appreso dagli italici, cosa le popolazioni italiche hanno
dato all'Italia preromana. Dal punto di vista antropologico, linguistico,
culturale i popoli italici hanno dato l'impronta a gran parte della Penisola.
Un incontro-scontro con Roma durato secoli, con le guerre sannitiche, la Guerra
sociale, vera cerniera nella storia di Roma. I fieri sanniti non si arrendevano
mai, mai smettevano di battersi per la propria libertà, per avere la stessa
dignità dei romani. Questo ha segnato profondamente la stessa Roma antica».
Un appuntamento, dunque, davvero
significativo, alla scoperta delle radici della nostra Italia. Un altro
magnifico tassello del caleidoscopio d’iniziative sull’Abruzzo e Molise proposte
dal direttore dei programmi del WICCNY, Patrizia
Calce, con il sostegno del dinamico presidente Francis A. Nicolai. L’interessante evento sarà preceduto, dalle ore 11:30, da uno Show Cooking sul come fare i “maccheroni alla chitarra”, seguito da
una degustazione di piatti tipici della cucina abruzzese, presentati dall’azienda
Rustichella d’Abruzzo, accompagnati
da Vini Novelli, recentissima produzione dell’azienda vinicola abruzzese Dora Sarchese. Enjoy!
Goffredo Palmerini