Salutami Damasco è il nuovo singolo della band milanese che anticipa l’uscita dell’album, prevista per i primi mesi del 2016.
La canzone ha avuto una genesi e uno sviluppo piuttosto difficoltosi, fin a partire dalla comunicazione con i due artisti siriani che hanno partecipato alle registrazioni: Shadi Ali e Maen Rajab, rispettivamente cantante e chitarrista dei Gene, band con sede a Damasco. I due artisti, scappati dal paese in guerra, sono stati contattati dopo alcuni mesi di difficile ricerca. Attualmente Shadi vive in Svezia, mentre Maen risiede in Francia, ambedue in attesa che venga loro riconosciuto lo stato di rifugiati politici. Ovviamente questa condizione precaria ha influito enormemente sulla realizzazione del brano, poiché l’impossibilità a muoversi sul territorio europeo non ha permesso loro di partecipare alle sessioni di registrazione nello studio di Milano.
Shadi e Maen hanno lavorato con i NaGa esclusivamente tramite pc e skype, inviando e ricevendo i file musicali, man mano che il brano si sviluppava. Se tutto ciò da un lato ha impedito un giusto “interplay” tra gli artisti, dall’altra ha dato un grande valore aggiunto alla canzone, proprio per le difficoltà derivanti dalla lontananza fisica dei musicisti.
Salutami Damasco non è una canzone di guerra, anche se parla di una città ora purtroppo martoriata dalla guerra. È il ritratto di una città che Claudio, il chitarrista dei NaGa, aveva visitato nel 2010, alcuni anni prima del conflitto. Si tratta di una riflessione un po’ amara di chi ha visitato Damasco con gli occhi tipici del turista, guardando persone e palazzi, senza però intuire nulla del dramma imminente che avrebbe travolto il popolo siriano.
Salutami Damasco è una canzone che vuole creare un ponte ideale con tutte le donne, gli uomini e i bambini siriani che stanno soffrendo, ma che non rinunciano a gridare a voce alta la voglia di pace.
I NaGa sono consapevoli che nessuna canzone può cambiare il mondo, sarebbe troppo facile. Ma attraverso una canzone gli uomini possono scambiare le proprie emozioni e possono comunicare tra di loro, al di là delle differenze linguistiche e dell’appartenenza a differenti nazioni.
Lela Cortesi - voce / Claudio Flaminio - chitarre /
Roberto Dragonetti - basso / Marco Parano - batteria.