Quod paret, mostra di Chiara Lecca al Museo di Storia Naturale - Ottoneum di Kassel fino al 6 settembre 2015

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Il Museo di Storia Naturale - Ottoneum di Kassel dal 20 giugno al 6 settembre 2015 ospita Quod paret, mostra di Chiara Lecca.
La mostra nasce da un’idea di Harald Kühlborn e del Dr. Kai Füldner, col desiderio di creare una sinergia tra la contea di Kassel e l’Italia.
Patrocinata dal Museo di Storia Naturale – Ottoneum, dalla contea di Kassel e dalla Kasseler Sparkasse, è a cura di Elisabetta Pozzetti ed inaugura il 19 giugno alle ore 18.
Chiara Lecca contamina e dissemina un numero cospicuo di opere capaci di dialogare con gli allestimenti permanenti del museo, in un percorso strutturato evocatore di stimoli e rimandi.
Per l’occasione è stata realizzata, all’interno del progetto Nutrimentum. L’arte alimenta l’uomo, patrocinato da Expo Milano 2015, l’opera Forma scaturita dalla collaborazione straordinaria di Chiara Lecca con Jannis Kounellis. L’opera è stata concepita in seguito ad un intenso scambio dialettico tra l’artista e il maestro sulle interconnessioni tra cibo, arte e sopravvivenza. Essa riflette sul tema Expo attingendo dal contributo scientifico di Piero Nasuelli, docente di Economia delle produzioni animali e direttore dell’azienda agraria dell’Università di Bologna. Realizzata utilizzando il formaggio Bitto, di cui ilConsorzio Formaggio Bitto è sponsor tecnico, riporta l’attenzione anche sul valore sapienziale insito nella lavorazione del formaggio.

L’esposizione, consta di opere realizzate in un lasso temporale che spazia dal 2008 al 2015, permettendo una visione organica dell’evoluzione della produzione dell’artista. Dalle Moths and butterflies del 2008, aiPeli superflui del 2009, all’OvoBowels del 2010, Ovogenesi Phasianis del 2012, fino alla serie dei Fake Marble e Bigbigbubble e alle opere realizzate appositamente per la mostra tedesca.
La varietà dei materiali utilizzati è accomunata dalla medesima esigenzarimettere in relazione l’uomo con l’elemento naturale, scardinando quei pregiudizi, spesso generati dalla paura del diverso, che ci pongono in antitesi col mondo da quale paradossalmente tutti noi veniamo.
Chiara Lecca ricompone scientemente la frattura uomo-natura mediante una crasi che non è nostalgica, passionale o di parte. La ricompone per conoscere se stessa e la propria provenienza, ricollocando l’uomo vitruviano, e pure la donna, nell’eden della contemporaneità. Sono oggetto della sua analisi le aberrazioni culturali (o pseudo-culturali) che hanno segmentato gli animali in categorie differenti, suddivisi arbitrariamente in animali da affezione, da cortile, da lavoro, da mangiare, da abbigliamento, da arredamento.
Sull’ambiguità e incoerenza degli atteggiamenti situa il cortocircuito del suo operato artistico.
La dissimulazione ci fa sentire meno in colpa verso l’uccisione dell’animale?  Una cintura di pelle ci scandalizza meno di un tappeto di pelle di mucca o di una tartare di cavallo? Dove si annida l’ipocrisia del consumismo? Nel non vedere, nel non sapere?
Fin dove la distanza dalla natura ci ha resi ciechi di fronte all’ovvietà di determinati passaggi? Bere latte ci colpevolizza meno di mangiare una fiorentina? E poi il senso di colpa da dove scaturisce e perché?
L’arte può allora divenire il collante, può suturare lacerazioni ormai talmente consolidate da essere pre-concetti, può fungere da strumento di conoscenza e sensibilizzare là dove il pregiudizio annienta.
L’intendimento di Chiara è dunque antropologico, quasi filantropico: attraverso le sue opere incrina le certezze acquisite restituendo all’osservatore la libertà salvifica del dubbio.
I materiali di origine animale utilizzati simulano all’apparenza altro, divenendo sostrato di un’estetica inconsueta, ammiccante e al contempo destabilizzante e portatrice di contenuti profondi. Genera in noi lo scontrarsi e confrontarsi con la parte animale latente, che nella “civilizzata” era del progresso è frequentemente rimossa e omessa. Esalta così quanto di più istintivo, ancestrale e meraviglioso risiede proprio nel nostro essere mammiferi a due zampe.
La mostra, realizzata in collaborazione con la Provincia di Kassel, il Museo di Storia Naturale – Ottoneum, Kasseler Sparkasse, Galleria Fumagalli e Studio Chiesa, è inoltre inclusa in Nutrimentum. L’arte alimenta l’uomo (www.nutrimentum.org), progetto di Studio Chiesa patrocinato da Expo Milano 2015, con l’Università di Bologna, l’Università di Milano, l’Università di Perugia, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (SISSA), l’Istituto per i Servizi Agricolo Alimentare (ISMEA), l’Ordine dei dottori agronomi e forestali di Milano, è gemellato col progetto scientifico Foodcast.
 
Fake marble, 2015 / 2013, vesciche animali, vetro, varie dimensioni.
Courtesy Galleria Fumagalli Milano e dell’artista. Foto Olimpia Lalli
Chiara Lecca nasce il 15 giugno del 1977 a Modigliana (Forlì–Cesena), Italia. Cresce in totale libertà a stretto contatto con la natura e con il mondo animale nei terreni dell’azienda agricola di famiglia. Di quegli anni, caratterizzati da forti emozioni e scoperte, conserva preziosi ricordi che contrassegnano in larga parte il suo lavoro artistico.
Ha esposto le sue opere in vari musei e gallerie private in Italia ed Europa tra cui Museo Poldi Pezzoli e Gallerie d’Italia a Milano, Kunst Meran/o Arte, PROGR Zentrum für Kulturproduktion di Berna (CH), 91mq Art Project Space di Berlino (D), MIC Museo Internazionale della Ceramica di Faenza (RA), Spazio Thetis Venezia, MAR Museo d’Arte della città di Ravenna dove, nel 2010, tiene una mostra personale. Nel 2012 partecipa al progetto EUARCA, patrocinato dalla provincia di Kassel. Dal 2008 Chiara Lecca è rappresentata da Galleria Fumagalli di Milano. Vive e lavora a Modigliana (FC).
Elisabetta Pozzetti nasce il 27 novembre 1974 a Carpi (Modena), Italia.
Critico d’arte e giornalista di settore, dal 2009 è Art Curator per l’agenzia di comunicazione visiva Studio Chiesa. Ha all’attivo anni di docenza universitaria, di Art Director per Casa Cini a Ferrara e di Project Manager per il Centro Internazionale di Arte e di Cultura di Palazzo Te di Mantova. Ha curato mostre in Italia e all’estero, collaborando con enti museali pubblici e privati, tra gli ultimi La Triennale e il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Da due anni sta lavorando al progetto sperimentale “Nutrimentum. L’arte alimenta l’uomo”.
Oltre un centinaio le pubblicazioni scientifiche.
Vive e lavora nella sua casa di campagna e per lei l’arte, citando Harold Rosenberg, “è uno speciale modo di pensare” e ancor di più una meravigliosa ragione di vivere!

Scheda sintetica
Mostra
Quod Paret
Artista
Chiara Lecca
Ideatori del progetto
Harald Kühlborn, Dr. Kai Füldner
Collaborazione straordinaria
Jannis Kounellis
Curatore
Elisabetta Pozzetti
Contributo scientifico
Piero Nasuelli
Sede
Museo di Storia Naturale – Ottoneum
Steinweg 2
34117 Kassel, Germania
Date
19 giugno – 6 settembre 2015
Orari
Martedì - Domenica dalle 10 alle 17
Mercoledì dalle 10 alle 20
Lunedì chiuso
Biglietti
Adulti 1,50 €;
ragazzi (dai 6 ai 16 anni) 1,00 €;
gruppi 1,00 € a persona; classi scolastiche 0,50 € a persona.

Catalogo
a cura di Elisabetta Pozzetti
Edizioni Galleria Fumagalli
in italiano, inglese e tedesco
Promotori
Museo di Storia Naturale – Ottoneum, Kassel
Provincia di Kassel
Galleria Fumagalli, Milano
Studio Chiesa, Milano
Enti patrocinanti
Museo di Storia Naturale – Kassel
Provincia di Kassel
Kasseler Sparkasse
Progetto correlato
Nutrimentum. L’arte alimenta l’uomo
Sponsor tecnico
Consorzio Salvaguardia Bitto Storico
Info
Fattitaliani

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