A Roma nasce un nuovo teatro. Un teatro off e vivace.
Il 2 ottobre il sipario si è alzato per la prima volta nel teatro L’Aura di Laura Monaco, coraggiosa e intraprendente, con lo spettacolo La santa sulla scopa, una commedia esilarante di Luigi Magni, interpretata da Francesca Nunzi e Eleonora Pariante). Il teatro si trova in una traversa di Viale Marconi, in una zona popolosa e periferica di Roma, e sul palco da ottobre fino a giugno si alterneranno commedie brillanti a musical, il cabaret agli spettacoli drammatici. Un cartellone ricco e frizzante, che vuole dare voce agli artisti che popolano un vitale sottobosco e rivitalizzare un quartiere di Roma, soffocato dalla febbrile attività commerciale. Nella scelta degli spettacoli in cartellone, Laura Monaco ha tenuto conto anche delle esigenze e dei gusti del quartiere di viale Marconi, proprio perché il desiderio è di portare il teatro in mezzo alla gente mentre i palazzi, infestati dal commercio durante il giorno, la sera vengano risucchiati dai 90 posti del L’Aura. Fattitaliani l'ha intervistata.
Più che un altro teatro, direi un teatro in un quartiere che ne era privo. Spesso la gente non ha voglia di spostarsi, siamo diventati pigri. Si dice che il teatro stia morendo, ma io non la penso così. Ci sono realtà off in fermento e io mi muovo in quella dimensione, con il Teatro L'Aura.
C'è una ricetta particolare che occorre seguire oggigiorno per intraprendere un'iniziativa culturale che sia al contempo anche un'impresa?
Fare della propria arte un'impresa è quello che si fa per qualunque mestiere, perché non con quello dell'attore? mi sono chiesta come potevo, una mia compagnia già c'era, ma non bastava... allora aprire un teatro è stata la risposta. Bisogna essere imprenditori di se stessi. Poi in questa occasione ho fatto fruttare anche i miei studi (sono architetto) con la mia arte e il mio lavoro e devo dire che il risultato mi soddisfa...e per un'eterna puntigliosa come me non è male come risultato.
C'è una ricetta particolare che occorre seguire oggigiorno per intraprendere un'iniziativa culturale che sia al contempo anche un'impresa?
Fare della propria arte un'impresa è quello che si fa per qualunque mestiere, perché non con quello dell'attore? mi sono chiesta come potevo, una mia compagnia già c'era, ma non bastava... allora aprire un teatro è stata la risposta. Bisogna essere imprenditori di se stessi. Poi in questa occasione ho fatto fruttare anche i miei studi (sono architetto) con la mia arte e il mio lavoro e devo dire che il risultato mi soddisfa...e per un'eterna puntigliosa come me non è male come risultato.
Per la prima stagione abbiamo un'aura comica e brillante con dei punti di drammaticità che stanno proprio bene. Tutti attori bravissimi in scena e spettacoli che meritano di essere visti.
Aprire e dirigere un teatro è sempre stato un suo sogno?
Sempre no, ma da 5 anni a questa parte sì! io sono un'attrice e il mio sogno è la mia realtà ossia recitare. Aprire un teatro è stata un'esigenza per poter fare la differenza!
Chi ti ha iniziato al gusto del palcoscenico?
Mia madre... portandomi all'Argentina già all'età di 4 anni. Vidi il pulcinella di Ranieri…da quel momento non ho più smesso di amare il teatro e ho sempre organizzato spettacoli in casa.
Una rappresentazione che le è rimasta in mente...?
Ricordo tutto ciò che vedo quindi cito l’ultimo spettacolo che ho visto, sempre al Teatro Argentina, in scena alcuni amici con IO, MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO. Gli attori sono stati veramente bravissimi in una semplicità scenica toccante. Giovanni Zambito.
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